AUSTRALIAN OPEN – Per due set, Roger Federer ritorna quello degli anni scorsi. Poi sciupa tanto, ma una grande condizione tecnico-fisica gli consente di battere Murray. E adesso c'è di nuovo Nadal… 
Nei tornei del Grande Slam, Federer ha battuto Murray 4 volte su 5

Di Cosimo Mongelli – 22 gennaio 2014

Tutto troppo bello, troppo scontato, troppo facile
. Al momento di servire per il match contro Andy Murray, nel decimo gioco del terzo set, Roger Federer avrà pensato proprio questo. E che magari, dopo l'ennesima scampagnata dopo quella con Tsonga, avrebbe dovuto svegliarsi presto l'indomani, per fare un allenamento più serio. I primi due set sono stati un monologo. Il primo portato a casa sfruttando l'unica palla break, per poi non dare possibilità alcuna all'avversario di recuperare. Il secondo stesso identico copione, break al quinto game e comoda chiusura per 6 a 4. Per lo scozzese non è proprio giornata. Sembra svogliato, stizzito e continua a mostrare sul volto la sofferenza toccandosi costantemente la schiena. Non si sa se per riflesso condizionato o per i postumi di infortunio e operazione. E quando arriva il break al nono gioco tel terzo set, forse nemmeno Ivan Lendl ha più speranze che l’incontro possa durare un game in più. 5 a 4, servizio Federer. Roger non ha fin'ora concesso nemmeno una palla break e in una sola occasione è arrivato ai vantaggi. Courier è già a bordo campo, Mirka si mette il soprabito e all'improvviso accade l'imponderabile. Roger si imballa, perde lucidità, si deconcentra e cede, o meglio regala, il servizio. Murray è quasi incredulo. Non ha di certo l'espressione di chi ha voglia di arrivare ad un quinto set. Ma fa comunque capolino dalla fossa e comincia a spingere. Se non per dare un senso ad un incontro oramai perduto, almeno per salvare la faccia. Riesce a trascinare, più con il coraggio che con le sue peculiarità tennistiche, lo svizzero al tiebreak. Roger va avanti anche nel gioco decisivo: per 4 a 2 e poi ottiene due match point. Ma è in vena di compassione: sul primo, sul proprio servizio, mette un dritto largo tanto facile quanto comodo. Sul secondo stecca un rovescio. Murray, più basito che rabbioso, tiene il proprio punto di servizio e si procura un set point. Con Federer che pensa bene di giocare un dritto come peggio non potrebbe. Si va al quarto, tra l'incredulità di tutti.
 
Federer sembra confuso. Non scende più a rete, indietreggia. Eppure ogni sua discesa a rete è stata letale per Murray. Il quarto set ha il suo momento clou nel secondo gioco. Quasi venti minuti di durata, ventisei punti giocati e sei palle break servite da Andy all'avversario. Tutte queste occasioni perse sono un segno? Sono un dazio che lo svizzero pagherà nel prosieguo del match? Un sentore che l'incontro si sta indirizzando nelle mani dello scozzese? No, stavolta no. Murray non lascia trapelare alcuna carica agonistica, nello sguardo e nei movimenti, sembra più attendere che la confusione di Roger lo tenga a galla più a lungo possibile. Ma lo svizzero ritorna in sé e decide che la sgambata è durata anche troppo: all'ottavo gioco si procura altre tre palle break: la terza è quella buona e lo porta nuovamente a servire per il match. Un'ora dopo la prima. Subito 0-30: sarebbe davvero troppo, per uno come Roger, riaprire per l'ennesima volta questa partita. Lo attende Rafa, non ci sono energie da sprecare. Lo svizzero recupera e chiude baracca e burattini con un ace. Dopo tre ore e venti minuti. Courier può finalmente entrare in campo col microfono e Roger non disdegna di fare autoironia: "Lo so che sono uno di quelli che sfrutta meno palle break. Ma cerco di darmi un'opportunità, non la sfrutto ma cerco di darmene un'altra. Non la sfrutto. Poi altre due e vorrei sfogarmi un po' ma sono sempre composto, quindi cerco di stare calmo e darmi un'altra opportunità” Riguardo l'ennesima sfida con Rafael Nadal, la 33esima di questa saga infinita: “Con Nadal sarà interessante, sarà bello, sarà brutale. Non vedo l'ora". Anche noi.

AUSTRALIAN OPEN 2014 
SINGOLARE MASCHILE – Quarti di finale


Rafael Nadal (SPA) vs. Grigor Dimitrov (BUL) 3-6 7-6 7-6 6-2
Roger Federer (SUI) b. Andy Murray (GBR) 6-3 6-4 6-7 6-3
Tomas Berdych (CZE) b. David Ferrer (SPA) 6-1 6-4 2-6 6-4
Stanislas Wawrinka (SUI) b. Novak Djokovic (SRB) 2-6 6-4 6-2 3-6 9-7

Federer, un pallonetto da urlo