di Daniele Rossi – foto Getty Images
Nella straordinaria carriera di Roger Federer ci sono alcuni piccoli buchi. Prima di oggi, uno di quelli era non aver mai giocato neanche una finale nel Master 1000 di Parigi Bercy; oggi Roger ha colmato anche questa lacuna. Con una sontuosa prestazione, nella prima semifinale lo svizzero si sbarazza per 6-4 6-3 di Tomas Berdych in appena un'ora e venti minuti di gioco.
Il ceco ha sicuramente risentito della grande battaglia di ieri con Murray, ma il Federer di oggi avrebbe probabilmente vinto contro chiunque. Con la 801esima vittoria in carriera, Roger vendica così anche la dolorosissima sconfitta subita a Wimbledon l'anno scorso, quando Berdych ebbe la meglio nei quarti di finale.
Federer parte subito forte e toglie il servizio al ceco nel primo gioco. E' un vantaggio che non subirà più variazioni: l'elvetico avrebbe una palla break anche sul 2-0, ma non riesce a sfruttarla. Federer è praticamente ingiocabile al servizio, con un'altissima percentuale di prime palle in campo (alla fine sarà il 70%, con il 91% di punti vinti con la prima), non lasciando alcuna chance a Tomas, che in 45 minuti vede svanire il primo set.
Il secondo inizia nello stesso identico modo del primo. Con un clamoroso smash sbagliato a campo aperto, Berdych concede subito due palle break, che Federer sfrutta per scappare anche nel secondo parziale.
Roger gioca concentrato e con i soliti colpi di classe, mette in difficoltà Berdych con il back di rovescio e lo martella sulla parte sinistra. Il Re non sfrutta una palla break sul 4-2, ma nel gioco successivo gioca un passante di rovescio in controbalzo che finirà dritto dritto nella cineteca dei colpi più belli di tutti i tempi. Sul 5-3, Roger si prende un altro break e Berdych è costretto ad alzare bandiera bianca.
Performance praticamente perfetta (34 vincenti e 7 errori gratuiti) e undicesima vittoria consecutiva per Federer, che ha ottenuto il massimo risultato col minimo sforzo, cancellando subito la sbiadita e fallosa prestazione del match giocato ieri con Monaco.
Berdych è apparso spento e fiacco sia fisicamente che mentalmente, prosciugato dalla maratona con Murray. Inoltre ha pagato una bassa percentuale di prime in campo, il 50%, e una bassissima di punti vinti con la seconda, appena il 33%. Era comunque difficile fare di più con un Roger di così alto livello: "Possiamo contare i suoi errori gratuiti sulle dita di una mano – ha dichiarato uno sconsolato Berdych a fine partita – ha iniziato benissimo entrambi i set e non mi ha dato alcuna chance".
Federer adesso attende l'esito della seconda semifinale tra i pesi massimi Jo-Wilfried Tsonga e John Isner.
Federer b. Berdych 6-4 6-3
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