L’americano batte Seppi con il punteggio di 6-3 6-2 e torna a vincere un torneo dopo un anno e mezzo. L’azzurro non conferma il titolo del 2011 ma ha importanti ambizioni per Wimbledon.
Nulla da fare per Andreas Seppi contro un Roddick decisamente in palla
Cosimo Mongelli – 24 giugno 2012
Ha quasi del miracoloso la disputa della finale del torneo di Eastbourne tra Andreas Seppi ed Andy Roddick. Giove Pluvio ed Eolo, questa settimana, hanno funestato i verdi prati inglesi tanto da costringere a giocare quarti e semifinali nello stesso giorno. Roba da far impallidire Stakanov. Per fortuna il tempo ha retto in una giornata dove si è disputata anche la finale femminile. Il sole, tuttavia, è un pallido ricordo. Tira un fastidioso vento, la temperatura è tutt’altro che estiva e, a parte i due contendenti, è un florilegio di felpe, giubbotti e impermeabili. L’italiano ha la grande possibilità, in caso di vittoria, di scalare qualche posizione in classifica Atp, e avvicinarsi ulteriormente all’agognato traguardo dei top 20. Non un bel vedere l’incontro, break e controbreak in apertura, moltissimi gli errori non forzati e i giocatori faticano a carburare o , più probabile, a scaldarsi. Il più falloso dei due sembra essere Andreas. Sull’1 a 2, comodamente in vantaggio per aggiudicarsi il game, si incarta e offre tre palle break all’avversario. L’americano ne spreca due, ma sulla terza si vede offrire in dono l’ennesimo errore non forzato e quindi il 3 a 1. Roddick, seppur “ottuagenario” e a digiuno di trofei da un anno e mezzo, è pur sempre un ex numero uno e non sbaglia più nulla, o quasi , fino alla fine del set. Si porta sul 5 a 1 togliendo nuovamente la battuta all’italiano e conclude sul 6 a 3, con Seppi che recupera un inutile break più per distrazione che dell’avversario che per spirito di rivalsa.
Se per Seppi il primo set è finito male, il secondo inizia anche peggio. Subito 15-40 e il rischio di dire addio all’avversario e al match. Bravo l’italiano a non demordere e a salvare baracca e burattini. Ma Andy quest’oggi sembra avere più fame di quanta ne abbia Andreas: la sensazione è che la parola fine sul match possa essere scritta da un momento all’altro. Detto fatto: 1 pari e altra palla break concessa da Seppi e, con una discesa a rete non proprio ortodossa dell’italiano, l’allungo decisivo è servito. Un’ultima opportunità di ritornare in vita, Seppi ce l’ha pure (palla del controbreak). Ma Roddick ha inserito il pilota automatico e conduce e conclude il set e quindi il match senza più alcun problema. 63 62 in meno di 75 minuti. Vittoria numero 31 in carriera per Andy, non tra le più prestigiose, ma arrivata quando nessuno o quasi si aspettava più nulla da lui. E i sorrisi dispensati a fine incontro la dicono lunga su quanto sia importante in questo momento per lui. Una buona iniezione di fiducia in vista di Wimbledon, dove Andy ha ottenuto in extremis la testa di serie numero 30, e l’americano potrà dire senz’altro la sua. Andreas Seppi? Forse non si aspettava un avversario così motivato e così in palla. Partiva da favorito e forse ha sbagliato l’approccio al match. Si spera a Wimbledon le cose possano cambiare, già a partire dal match con Istomin e nell’eventuale terzo turno contro Isner.
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