di Andrea Merlo – foto Getty Images
“Mano de pedra” è capace di stemperare con un sorriso aperto e sincero le situazioni più spinose, così come sa conquistare l’affetto del pubblico regalando a una spettatrice deliziata delle prime file una propria racchetta scagliata – e irrimediabilmente danneggiata – pochi secondi prima sulla Rod Laver Arena ….
Fernando Gonzalez è un “animale” da palcoscenico, un uomo da Centrale, un giocatore che sa dispensare il cesello della demi-volèe abbinandolo alla sregolatezza di ritmi imposti da un braccio che ha la continua tentazione di viaggiare a regime troppo alto.
Il match di ottavi di finale con Andy Roddick si profilava già come una battaglia a suon di missili e “come on”: un vero toccasana per il pubblico australiano. L’ultimo confronto tra i due, agli US Open 2008 si era concluso con un successo in tre set dello statunitense, vincitore di otto degli undici “head to head”.
Il primo set vede i due contendenti alle prese con una fase di reciproco studio, in cui Gonzalez non cerca di forzare il servizio ma opta per una prima carica in slice con un rimbalzo molto alto. Entrambi alternano fiammate da fondo campo a discese a rete e non lesinano demì-volèe e stop-volley. Al sesto gioco Roddick vola 0-30 sfruttando due servizi non irresistibili del cileno, il quale cerca la rimonta ma sul 30-40 affossa una volée non impossibile in rete e consegna il break nelle mani di uno dei più forti battitori del circuito. A-Rod coglie l’occasione e sul 5-3 piazza due ace consecutivi che gli valgono il primo parziale.
Per vedere il primo ace di Gonzalez tocca aspettare fino al primo gioco del secondo set, frazione nella quale “Mano de pedra” parte con piglio decisamente diverso e fa muovere maggiormente l’americano sulla rotaia di fondo. Il break coincide anche ìn questa circostanza con il sesto gioco, ma stavolta a subirlo è Roddick. La testa di serie numero sette cerca di riequilibrare le sorti del parziale ottenendo una palla del contro-break nel game successivo senza riuscire a sfruttarla, prima di arrendersi con lo score di 6-3 . Nel terzo set regna l’equilibrio sino al quattro pari, e nei primi otto giochi – a parte il violento lancio di racchetta del cileno – non ci sono situazioni di particolare interesse. Sul servizio di Roddick Gonzalez conquista il break a zero e allunga sul 5-4 chiudendo al gioco successivo e portando dalla sua parte il computo dei set. Sul 5-4 della quarta frazione A-Rod non sfrutta due set point prima che l’avversario annulli magistralmente il terzo con un lungolinea di rovescio colpito in controbalzo. Quando ormai sembrava inevitabile il tie-break con Gonzalez sotto 6-5 ma in vantaggio 40-0 e con Roddick che trovava molta difficoltà in risposta, il cileno ha sprecato due occasioni per il 6-6 , concedendo il punto che ha prolungato la contesa al quinto nonostante le proteste legittime di Gonzalez per una decisione arbitrale molto dubbia.
Forse proprio lo smacco per il torto subito ha alterato l’equilibrio mentale del cileno, che nel set decisivo è come uscito dal campo cedendo due volte il servizio e facilitando non poco l’approdo di Roddick ai quarti di finale, dove troverà il talentuoso Marin Cilic, autore dell’upset di giornata eliminando Del Potro.
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