Sono passati cinque anni dal ritiro di Andy Roddick e Kim Clijsters. E' il tempo minimo per essere indotti nella Hall of Fame. L'americano e la belga saranno premiati il 22 luglio insieme a Steve Flink, la giocatrice di wheelchair Monique Kalkman-van den Bosch e – alla memoria – coach Vic Braden.

La cerimonia di induzione si terrà il prossimo 22 luglio, ma sono stati ufficializzati i nomi degli Hall of Famer 2017. Nella categoria più importante, i tennisti recenti, l'onore andrà ad Andy Roddick e Kim Clijsters. A-Rod è stato l'ultimo americano a vincere un torneo del Grande Slam, quando si impose allo Us Open 2003. Vanta altre quattro finali: tre a Wimbledon (2004, 2005, 2009) e una allo Us Open (2006). A sbarrargli la strada, ha sempre trovato Roger Federer. “E' il luogo di riposo che ogni giocatore vorrebbe dopo una carriera da tennista – ha detto Roddick – non è qualcosa che pensavo di raggiungere. Non sono certo come Roger Federer o Serena Williams, o qualcuno come loro. Per questo, apprezzo molto il riconoscimento”. Roddick è stato tra i più penalizzati dal dominio di Roger Federer, tuttavia ha fatto in tempo a salire al numero 1 ATP. Ha mantenuto la posizione per 13 settimane, salvo poi essere scavalcato da Federer nel febbraio 2004. L'americano è rimasto tra i top-10 per una decina d'anni e, tra i tanti successi, c'è stata anche la vittoria in Coppa Davis 2007, ultima insalatiera per gli Stati Uniti.

PREMIATI ANCHE KALKMAN-VAN DEN BOSCH, FLINK E BRADEN
La Clijsters ha avuto una doppia carriera: prima e dopo la maternità: curiosamente, tre dei suoi quattro titoli sono arrivati nella seconda parte. “L'ammissione nella Hall of Fame significa che hai fatto davvero qualcosa di bello nel tennis, ma anche che sei rispettata dai campioni che ne fanno già parte. Mi sento davvero onorata”. La classe 2017 ha premiato altri tre personaggi. L'onore andrà alla giocatrice di wheelchair tennis Monique Kalkman-van den Bosch, al noto giornalista Steve Flink e a Vic Braden, storico coach scomparso un paio d'anni fa e tra i mentori di Coco Vandeweghe. A proposito di americani, lo stesso Roddick è convinto che l'attuale generazione di 18-20enni è la migliore nidiata avuta dal tennis americano nei gli ultimi 15-20 anni. "E' buono che abbiano compagnia, non è la stessa cosa che crescere da soli. Penso che ci sarà la possibilità di creare un po' di sana gelosia: penso che vedremo una grande stagione del tennis americano”. Magari spera di poterci essere lui, sul palco di Newport, a presentare il prossimo top-10 a stelle e strisce. Intanto Andy ce l'ha fatta.