La britannica ha subito il furto di tutti i suoi gioielli. La notizia ha avuto una certa rilevanza sui media d’oltremanica. A Dubai ha perso (male) contro Yulia Putintseva.
Laura Robson veste i completi Adidas disegnati da Stella McCartney
Di Riccardo Bisti – 19 febbraio 2013
Laura Robson ha ottenuto una wild card per il ricchissimo torneo di Dubai, dove alcune top 30 sono state costrette a giocare le qualificazioni. Ma non è un momento felice per il baby fenomeno del tennis britannico (status che condivide con Heather Watson). Laura ha subito il furto di tutti i suoi gioielli, piccolo dramma esistenziale per una ragazza di 19 anni. Laura si è accorta del furto soltanto quando è sbarcata negli Emirati dopo essere stata a Doha. “Sono sconvolta” ha scritto sul suo account Twitter. I primi a dare la notizia sono stati i britannici del Daily Mail. L’episodio in sé non è così importante, ma rende l’idea di quanto sia considerata questa ragazza dai sudditi di Sua Maestà. E non è un caso che una delle prime mosse di una nuova piattaforma TV sia stata l’acquisizione dei tornei WTA a partire dal 2014. Un amico della Robson ha rivelato al Daily Mail che sono scomparsi alcuni oggetti di grosso valore commerciale ed altri molto importanti sul piano affettivo. La Robson non sa se il furto è avvenuto dopo il torneo di Doha, oppure la settimana precedente, quando è stata in Israele per giocare in Fed Cup. Tra l’altro, la sua Gran Bretagna ha vinto il girone e si è qualificata per i play-off del World Group II. Per arrivare in Qatar da Israele, ha dovuto cambiare un volo in Giordania. “A Doha non ho controllato la mia scatola con i gioielli – ha detto la Robson – quindi non so esattamente quando mi sono stati rubati. Tuttavia penso che sia accaduto quando sono andata in Giordania dopo l’impegno in Fed Cup”.
Naturalmente i gioielli erano assicurati, e la sua compagnia assicurativa si metterà in moto già a Dubai, dove l’inglesina ha proseguito nel suo momento negativo: in un derby tra wild card, è stata sconfitta dalla kazaka (d’adozione) Yulia Puntintseva con il punteggio di 6-4 2-6 7-6 in un match finito poco prima della mezzanotte locale. La Robson è stata avanti 5-3 nel tie-break del terzo, ma la grintosa Putintseva ha “sporcato” gli ultimi palleggi, costringendola a commettere qualche errore di troppo. In un campo centrale ormai vuoto, colorato solo da alcune bandiere kazake, la Robson ha giocato con coraggio ma ha messo in mostra tutta la sua immaturità. Adesso scapperà via da un Medio Oriente che non le ha certo portato fortuna.
Da qualche mese, la Robson viene seguita a tempo pieno dal coach croato Zeljko Krajan, lo stesso che guida il team croato di Coppa Davis e che abbiamo visto a Torino un paio di settimane fa. Ad appena 19 anni, la Robson è già tra le prime 50 WTA e ha intascato un prize money di 350.000 dollari. Senza contare gli sponsor che già le fanno la corte. In altre parole, non avrà problemi a ricomprarsi i gioielli che le sono stati rubati. Laura non ha ancora un vero e proprio manager: in questo momento, i suoi interessi sono gestiti da papà Andrew. Poco prima di Natale, Laura aveva dichiarato: “Non sono interessata a sapere quello che valgo, perché tanto non li spenderei comunque. Probabilmente adesso dovrà spendere qualcosa, anche se dovrà farlo in contanti. I suoi genitori non hanno ancora provveduto a farle avere una carta di credito, e la tengono ancora amorevolmente in casa. Lei non ha nessuna fretta di andare via dall’appartamento di famiglia, situato a Londra, nei pressi di Wimbledon. Lo stesso luogo dove nel 2008 ha vinto il torneo junior, ad appena 14 anni di età.
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