Lo spagnolo supera in tre set Andreas Seppi e vola in finale contro Fognini. Sfuma la possibilità di avere una finale tutta italiana dopo 25 anni. Il precedente di Santiago 2011.
Fabio Fognini cercherà di battere Robredo per conquistare il terzo titolo ATP di fila
TennisBest – 28 luglio 2013
Pensavamo che l’attesa di 25 anni fosse destinata a finire. Eravamo pronti a goderci una finale tutta italiana al torneo ATP di Umag. Invece il sogno è svanito al fotofinish, con il cattivone nelle sembianze di Tommy Robredo, che nella seconda semifinale ha superato Andreas Seppi con il punteggio di 6-3 2-6 6-4. In questo bel mese per il tennis italiano, ci eravamo abituati talmente bene da considerare quasi una delusione questo mancato appuntamento. Narducci-Claudio Panatta a Firenze 1988, dunque, resta l’ultima finale tutta azzurra nel circuito ATP. Seppi conosceva bene Robredo, lo aveva battuto qualche mese fa nell’ultimo precedente a Oeiras, ma si è trovato di fronte un avversario quadrato e aggressivo, che ha confermato le doti di lottatore già mostrate al Roland Garros, quando aveva vinto tre match consecutivi rimontando due set di svantaggio. A 31 anni di età, lo spagnolo sa di non poter contare (soltanto) su due gambe-motorino, allora ha provato ad essere aggressivo e prendere spesso l’iniziativa, soprattutto con il dritto. E' il suo unico colpo vincente. Non aveva scelta, anche perchè a un certo punto le statistiche parlavano di 22 colpi vincenti con il dritto…e zero con il rovescio. Robredo non è un simpaticone ma merita rispetto perchè ha saputo riprendersi dopo un lungo stop e sembra un giocatore migliore, a suo agio in tutte le zone del campo. Non tornerà al numero 5 ATP, non vincerà più un torneo Masters 1000 (nel 2006 vinse ad Amburgo), ma si sta togliendo soddisfazioni inimmaginabili. Lo scorso anno era ripartito da zero, adesso è già numero 28 ATP ed è tornato a vincere un torneo ATP a Casablanca.
Peccato perchè Seppi ha giocato la sua partita, ma alla fine due game girati male l’hanno segnata in negativo: il momento-clou è arrivato sul 2-2 nel terzo, quando ha subito uno sciagurato break e nel game successivo, lungo e appassionante, non è riuscito a infilare il 3-3. Robredo, che è giocatore esperto, ha tenuto il vantaggio con le unghie fino all’ultimo punto, uno scambio di oltre 40 colpi che ha tenuto col fiato sospeso i “temerari” che sono rimasti sul campo piuttosto che godersi la Umago by Night. Un rovescio di Seppi è finito fuori e ha regalato a Robredo un posto in finale contro Fognini. Come nel caso di Monfils, anche il match contro lo spagnolo avrà significati extra-tennistici per Fabio. Detto che i precedenti sono 3-1 per Robredo (3-0 sulla terra), tra i due si ricorda un alterco dopo la semifinale a Santiago 2011, quando non se le mandarono a dire dopo la (mancata) stretta di mano. Robredo ha un carattere particolare, non è il giocatore più “friendly” del circuito. Fognini lo sa e darà il massimo: forse è meglio così. Dopo 13 vittorie, avere un match che garantisce motivazioni extra può essere il giusto viatico per entrare in campo con la dovuta concentrazione e provare ad eguagliare le 14 vittorie consecutive ottenuto da Adriano Panatta nel 1976. In caso di successo, oltre ad attirare un’altra ondata di elogi, Fognini avrebbe bisogno di passare un turno a Montreal per raccogliere la più lunga striscia vincente di un tennista italiano nell’Era Open. Ma attenzione: Robredo non regalerà nulla. Al di là della simpatia o meno, lo spagnolo va preso ad esempio: è uno dei pochi ad aver tirato fuori il 100% (e forse) di più dal suo talento. Ma Fabio non ha paura. Non deve avere paura.
ATP UMAGO
Finale
Fabio Fognini (ITA) vs. Tommy Robredo (SPA)
Ore 20.15, diretta SuperTennis
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