Questa volta Roberta Vinci può gioire sul serio: il prossimo lunedì la tarantina sarà numero 10 della classifica WTA, quarta italiana di sempre a mettere piede fra le top ten. La notizia è diventata ufficiale dopo la sconfitta di Carla Suarez Navarro al secondo turno del torneo di Dubai: la spagnola doveva raggiungere almeno la semifinale per stare davanti all'azzurra, invece ha ceduto in tre set alla Garcia e mancato l’obiettivo. Lo centra 'Robi', cancellando finalmente anche l’ultimo cruccio di una carriera che si è impennata a 32 anni, e alla vigilia dei 33 (li festeggerà domani) le ha regalato un nuovo preziosissimo traguardo. L’aveva sfiorato a lungo nel 2013, senza mai toccarlo, e poi sembrava destinata a non riuscirci mai più, a invidiare per sempre Schiavone, Pennetta ed Errani, le compagne di una generazione d’oro dell’Italtennis, tutte arrivate in top ten. Invece la seconda giovinezza scattata la scorsa estate l’ha portata sempre più su. Fino a tre giorni fa era numero 16, il titolo a San Pietroburgo le ha regalato tre posti, i vari punti in scadenza alle rivali altri tre, portandola finalmente fra le prime 10. Un risultato molto significativo anche per l’Italia, che la prossima settimana avrà di nuovo due top ten, come successo solamente per tre settimane nel 2010, con Schiavone e Pennetta. Roberta sarà la centodiciassettesima top ten da quando è stato istituito il ranking WTA, la prima a riuscirsi a 33 anni compiuti. Raggiunto il tanto ambito risultato, che ha reso del tutto ininfluente la sconfitta di ieri contro la Shvedova, per la Vinci è il momento di porsi nuovi obiettivi. Non che ne abbia particolare bisogno, quello che doveva fare l’ha già fatto, ma la classifica è particolarmente stuzzicante. La sesta posizione di Maria Sharapova dista 347 punti, e lei ne difende pochi fino ad agosto. Vale la pena provarci.
Questa volta Roberta Vinci può gioire sul serio: il prossimo lunedì la tarantina sarà numero 10 della classifica WTA, quarta italiana di sempre a mettere piede fra le top ten. La notizia è diventata ufficiale dopo la sconfitta di Carla Suarez Navarro al secondo turno del torneo di Dubai: la spagnola doveva raggiungere almeno la semifinale per stare davanti all'azzurra, invece ha ceduto in tre set alla Garcia e mancato l’obiettivo. Lo centra 'Robi', cancellando finalmente anche l’ultimo cruccio di una carriera che si è impennata a 32 anni, e alla vigilia dei 33 (li festeggerà domani) le ha regalato un nuovo preziosissimo traguardo. L’aveva sfiorato a lungo nel 2013, senza mai toccarlo, e poi sembrava destinata a non riuscirci mai più, a invidiare per sempre Schiavone, Pennetta ed Errani, le compagne di una generazione d’oro dell’Italtennis, tutte arrivate in top ten. Invece la seconda giovinezza scattata la scorsa estate l’ha portata sempre più su. Fino a tre giorni fa era numero 16, il titolo a San Pietroburgo le ha regalato tre posti, i vari punti in scadenza alle rivali altri tre, portandola finalmente fra le prime 10. Un risultato molto significativo anche per l’Italia, che la prossima settimana avrà di nuovo due top ten, come successo solamente per tre settimane nel 2010, con Schiavone e Pennetta. Roberta sarà la centodiciassettesima top ten da quando è stato istituito il ranking WTA, la prima a riuscirsi a 33 anni compiuti. Raggiunto il tanto ambito risultato, che ha reso del tutto ininfluente la sconfitta di ieri contro la Shvedova, per la Vinci è il momento di porsi nuovi obiettivi. Non che ne abbia particolare bisogno, quello che doveva fare l’ha già fatto, ma la classifica è particolarmente stuzzicante. La sesta posizione di Maria Sharapova dista 347 punti, e lei ne difende pochi fino ad agosto. Vale la pena provarci.
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