Sembra di rileggere “Open” di Andre Agassi, ma riassunto. È la storia di una giocatrice che ha dato tanto al tennis e che allo stesso tempo ha ricevuto tanto, è la storia di una donna che ha raggiunto successi che neanche lei stessa credeva possibili. A differenza del libro di Agassi, non è una storia di amore e odio per questo sport, è una lettera in cui si percepisce la stanchezza, quella che si avverte nel momento in cui sai di aver dato tutto quello che potevi dare e ti senti appagata, ma non ancora a sufficienza per dire basta. Nelle ultime settimane Roberta Vinci si è porta tante domande: è il caso di continuare? Ho ancora molto da offrire a questo sport? Posso ancora sperare di raggiungere vette importanti? Per un buon periodo non è riuscita a rispondere, ma alla fine ha deciso: non è ancora tempo di appendere la racchetta al chiodo, come ha annunciato in mattinata in un messaggio pubblicato sui propri profili social.
Troppo grande l’amore per il tennis e troppo importante il rispetto per la sua carriera: mollare il colpo le risulta difficile. Flavia Pennetta, dopo la sua vittoria allo Us Open, ha deciso che era arrivato il momento di dedicarsi ad altro, perché non aveva più niente da dare a questo mondo. Roberta, invece, vuole darsi ancora qualche chance. Decidere di portare a termine una carriera è sempre una scelta impegnativa, e lei l’ha rimandata, aggiungendo (almeno) un altro anno alla sua carriera. E su una cosa ha voluto essere chiara: guai a chiederle se sarà l’ultimo. Segno che la decisione definitiva arriverà di nuovo al termine della stagione, proprio come avvenuto stavolta.
Il messaggio pubblicato da Roberta Vinci:
“Ciao a tutti,
sento il dovere di scrivere queste parole dato che da tanto tempo si parla del mio futuro tennistico. Continuerà? Smetterà? Cosa farà dopo? Ho letto e sentito dichiarazioni di ogni genere, come forse è normale che sia quando poi una risposta non c’è.
La verità è che questa risposta, davvero, non la sapevo neanche io. Il tennis è sempre stato la mia vita e sarei ipocrita se non dicessi che mi ha dato molto. Ma, come ogni cosa bella, ha richiesto tanto: viaggiare per undici mesi all’anno non è facile come non lo è affatto allenarsi intensamente ogni giorno, essere pronta a soffrire e a lottare come se ogni match fosse il più importante della tua carriera. Non è tutto così semplice come molte volte può sembrare. Spesso succede che dopo aver dato il massimo, questo non è stato comunque abbastanza. Bisogna saper accettare la sofferenza… e io ero e sono ancora disposta a farlo?
Questa è stata la domanda che ho continuato a farmi fino ad ora e per tutto questo tempo.
Sono consapevole che il livello generale del tennis si è notevolmente elevato, che sarà necessario dare il massimo in ogni incontro ma io sento di avere ancora la voglia e l’entusiasmo di provare a fare qualcosa di buono in quello che forse è la cosa che mi riesce meglio, giocare a tennis.
Senza dubbio l’anno che verrà non sarà semplice ed anche per questo ho deciso di non fissarmi degli obiettivi, tutto ciò che succederà lo prenderò con la consapevolezza di aver dato il massimo.
Tra qualche giorno tornerò ad allenarmi cercando di preparare al meglio il prossimo 2017.
E ora non iniziate a chiedermi se questo sarà il mio ultimo anno!!!
Ci vediamo in Australia!
Robi”.
ROBERTA DOPO ZHUHAI: "VALUTERÒ IN 2 SETTIMANE"
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