Anche se pare non ne voglia sentir parlare, Roberta Vinci guarda le top 10 da sempre più vicino. Battendo la Ivanovic a San Pietroburgo si è presa la prima finale Premier, e salirà al numero 13. Altri 300 punti ed è fatta. Domani ha un bel match con la Bencic.Lei continua a dire di non pensarci, vuoi perché ci tiene a godersi al 100% l’ultimo anno della sua carriera, vuoi per scaramanzia, dopo la delusione per non avercela fatta nel 2013. Ma Roberta Vinci è sempre più vicina alle top ten, traguardo ideale per chiudere la carriera col sorriso. L’ultimo passettino arriva dal nuovissimo torneo di San Pietroburgo, sul veloce al coperto, dove la tarantina ha aggiunto un altro tassello al suo palmarès, guadagnandosi la quindicesima finale WTA in carriera, ma soprattutto la prima in un torneo Premier. Già, perché malgrado sia arrivata in fondo pure in uno Slam, a questi livelli non era mai andata oltre la semifinale. Ce l’ha fatta nella mattinata odierna, superando per 7-5 6-4 una Ana Ivanovic partita meglio ma poi franata nelle proprie debolezze, contro una Vinci che invece di insicurezze non ne ha più. È l’effetto della finale a New York, della storica vittoria su Serena Williams e di tutto ciò che ha lasciato, in primis una fiducia che ai tennisti serve come il pane. Lo si vede nei momenti importanti: la Ivanovic è stata numero uno del mondo, ma non ha mai brillato per killer insinct. La Vinci nuova versione, invece, è sempre più concreta, aggredisce le palle giuste, sa quando rischiare. Ed è per questo che, malgrado una partenza al rilento, subito 0-3 e intervento di coach Cinà, ha immediatamente raddrizzato la situazione fino a giocare un match quasi perfetto. Quel break nel secondo gioco è rimasto l’unico subìto, prima di tre a favore, sufficienti per risolvere la contesa. Col primo ha pareggiato i conti, col secondo è salita 6-5 e servizio, e col terzo, sul 3-3 del secondo set, ha infilato l’allungo decisivo.
SFIDA LA BENCIC, FRESCA TOP-10
“Giocare contro Ana non è mai semplice – ha detto – e per questo sono molto felice di avercela fatta. All’inizio ero un po’ tesa, poi mi sono rilassata e ho cercato di giocare un tennis aggressivo”. Ha funzionato, così come la scelta di abbandonare al proprio destino le compagne di Fed Cup, naufragate a Marsiglia contro la Francia. La decisione non è piaciuta, ma sicuramente l’ha aiutata a presentarsi in Russia al 100% (e con qualche giorno d’anticipo) e i risultati le stanno dando ragione. Per lei ci sono 305 punti e la certezza di scalare tre posizioni in classifica, portandosi fino alla numero 13, a poco più di 300 lunghezze da quel posto fra le prime 10 che nessuna, al momento, meriterebbe più di lei. O meglio, se proprio ce ne fosse una è Belinda Bencic, che però ha centrato l’obiettivo proprio oggi: 6-4 6-3 alla russa Kasatkina, finale raggiunta e due posti avanti nel ranking, fino al numero 9. Le due non si sono mai affrontate in precedenza: per la vincitrice ci saranno altri 165 punti, molto preziosi per entrambe. Alla Bencic permetterebbero addirittura di arrivare a soli 2 punti dalla sesta posizione di Maria Sharapova, mentre per la Vinci sono più della metà di quelli che le servirebbero per abbattere il tanto agognato muro delle prime dieci. Ma i suoi tifosi, aumentati esponenzialmente negli ultimi mesi, possono stare tranquilli: da qui al via dell’estate statunitense, dove lo scorso anno iniziò di fatto la sua stagione, avrà da difendere meno di 500 punti. Difficile pensare che non ci riuscirà, visto il livello (e la costanza) che pare aver raggiunto da Montreal in avanti.
WTA PREMIER SAN PIETROBURGO – Semifinali
Roberta Vinci (ITA) b. Ana Ivanovic (SRB) 7-5 6-4
Belinda Bencic (SUI) b. Daria Kasatkina (RUS) 6-4 6-3
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