La stagione della Vinci si chiude contro Venus Williams: la statunitense passa con un doppio 6-2 e si prende la finale al WTA Elite Trophy. Se la Pliskova non vincerà il titolo, Venus tornerà fra le Top-10 a 35 anni. L’assalto di ‘Robi’, invece, ripartirà nel 2016.Il precedente di Wuhan lasciava aperte parecchie porte, con ancora un pizzico di rammarico per quel match-point sfumato. Ma al WTA Elite Trophy di Zhuhai non c’è stata storia. Un migliaio di chilometri più a sud è finita 6-2 6-2 per Venus Williams, che non ha quasi mai dato a Roberta Vinci la chance di fare il suo match. Forse memore della battaglia di un mese fa, Venere è partita fortissimo, prendendosi sempre grandi rischi per non permettere all’azzurra di muovere il gioco come solo lei sa fare. Ha spinto col servizio, ha sempre preso in mano l’iniziativa con la risposta, e da fondocampo ha fatto valere la differenza di cilindrata, fino a chiudere in appena 65 minuti. Forse il punteggio non dice tutta la verità, ma allo stesso tempo dimostra anche che quando la statunitense ha avuto una chance non se l’è mai lasciata sfuggire, incassando praticamente tutti i punti importanti. Aveva già fatto vedere grandi cose nel match contro Saisai Zheng, cedendo il primo set prima di infilare un doppio 6-1 a un ritmo altissimo, e ha proseguito su quella strada. Subito 4-0 nel primo set, subito 2-0 nel secondo, a mettere in chiaro come sarebbero andate le cose. Roberta ha provato a reagire, ma senza un servizio competitivo (l’ha ceduto sei volte in otto turni) ha finito per dare poco fastidio alla statunitense, trovandosi costretta a fare gli straordinari per vincere anche solo qualche punto. Un rendimento, quello dell’americana, sinonimo di grande fiducia e maggiori motivazioni, raccolte in una stagione da incorniciare. Da qualche anno sembrava giunta l’ora di dire addio, invece la statunitense ha cancellato tutti i dubbi con un ottimo 2015: prima la vittoria ad Auckland, subito dopo un quarto di finale Slam che le mancava da quasi cinque anni, poi il bis allo Us Open e il ritorno al successo in un Premier.
VENUS UN SOFFIO DALLE TOP TEN
Risultati sinonimo di una professionalità invidiabile ma anche di una condizione fisica stupenda: ha iniziato a farsi notare nella prima settimana dell’anno, e sta ancora giocando alla grande quando la stagione è ormai agli sgoccioli. Un rendimento che l’ha avvicinata alla possibilità di rientrare fra le prime 10 del mondo, traguardo di assoluto spessore a 35 anni (e mezzo). Se la Pliskova (attesa da Elina Svitolina nella seconda semifinale) non dovesse vincere il torneo, il posto sarà suo, ventuno anni dopo l’ottava posizione di Martina Navratilova, la più anziana dell'era recente a chiudere fra le prime 10 (a 38 anni). “Non è stato un match così facile come sembra dal punteggio – ha ammesso – perché ogni game è stato complicato, non è facile giocare contro di lei, non ti permette di giocare bene. Sono felice di aver chiuso senza andare troppo per le lunghe. La Cina mi piace, ho vinto a Wuhan e altri tre match qui, ora devo completare l’opera”. Significa vincere il titolo anche nel Masters B (quello vero e proprio l’ha già vinto nel 2008) ma soprattutto raggiungere di nuovo la sorella fra le prime 10, come non accade da cinque anni. E chissà che presto da quelle parti non possa arrivarci pure la Vinci, che sfiorò ripetutamente il traguardo nel 2013. È rimasto il suo cruccio, l’ultimo sfizio da togliersi prima di dire basta. Proprio a Zhuhai, di fronte ai giornalisti ha detto di non vedersi in campo per più di altre due stagioni. Dunque c’è tempo, e stavolta potrebbe essere veramente arrivato il momento. Lo dice la classifica: le servono circa 500 punti, e fino all’avvento della stagione statunitense non avrà chissà quali cambiali da difendere. Ancora meno nei primi quattro mesi, nei quali le scadranno poco più di 200 punti. Un paio di bei risultati nei tornei più importanti e il gioco è fatto. Roberta se lo meriterebbe.
WTA ELITE TROPHY ZHUHAI – Semifinale
Venus Williams (USA) b. Roberta Vinci (ITA) 6-2 6-2
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