Roberta Vinci perde la finale ma non il sorriso, regalando un’altra conferenza stampa da incorniciare, fra battute, sorrisi e tanta sportività. “Complimenti a Flavia, ha fatto tutto meglio di me”. “Non sapevo nulla del ritiro. Se festeggeremo insieme? Magari…”Tutti sanno vincere, ma non tutti sanno perdere. E se è vero che i campioni si vedono nella sconfitta, Roberta Vinci è una campionissima. Da quando l’ultimo diritto di Flavia Pennetta è morto dove lei non poteva arrivare, la tarantina è diventata la prima ad accogliere con grande felicità il successo dell’azzurra. Le ha tributato un lungo abbraccio, con tanto di numerose pacche sulla schiena, e poi si è fatta da parte quasi volesse pure lei godere del momento più bello della carriera di Flavia, come una tifosa qualsiasi. Sempre col sorriso, sempre con gli occhi pieni d’orgoglio, per aver vissuto da protagonista una giornata che resterà per sempre nella mente di tanti milioni di persone. La fetta più grande della torta se l’è presa la Pennetta, con tanto di sorpresona finale, ma i suoi meriti sono almeno altrettanti. Robi lo sa benissimo, e l’ha dimostrato anche in conferenza stampa. Solitamente, dopo una finale Slam persa, prevale la delusione: sguardi bassi, poche parole e tanta voglia di cambiare aria. Ma lei è diversa dalle altre, in campo e fuori. E ha regalato un altro spettacolo pure davanti ai giornalisti, fra sorrisi e battute, con quell’inglese stentato che sprizza genuinità. Visto il clima, le domande sul match sono state ben poche. I cronisti ne hanno approfittato per conoscerla meglio, per provare a tirar fuori ancora qualche segreto da un personaggio che buona parte del mondo ha scoperto solo ieri. Un giornalista americano le ha chiesto addirittura se avesse dei lontani legami di parentela con Leonardo Da Vinci. “È mio zio”, ha scherzato, per poi sincerarsi che non venisse scritto. “Credo che Flavia abbia giocato meglio di me. Io ero stanca, specialmente nel primo set, e ho fatto fatica nei punti lunghi. All’inizio ho cercato di dare il massimo, cercando di giocare in maniera aggressiva, ma ero molto nervosa. Ci conosciamo da tanto, questo ha reso tutto più difficile. Era tesa pure lei, ma ha gestito meglio la situazione. È stata più solida, ha servito meglio, più incisiva di rovescio. Ha meritato la vittoria”.
“SCONFITTA, MA FELICE PER FLAVIA”
La Pennetta le ha comunicato l’intenzione di ritirarsi appena dopo il termine dell’incontro, quando si sono sedute una a fianco all’altra. “Cosa ci siamo dette a rete? Non ve lo posso dire (ride, ndr). Io le ho fatto i complimenti, perché ha giocato meglio di me, e le ho detto di godersi il momento. Non c’è differenza fra perdere con Flavia, con la Williams o con la Wozniacki. È comunque una sconfitta. Ma sono felice che un’italiana abbia vinto un torneo del Grande Slam. Mi ha detto ‘questo è il mio ultimo match allo Us Open, ora devo trovare le parole per dirlo a tutti’. Non me l’aspettavo, ma è una sua scelta, nulla da dire. Se festeggeremo insieme? Non penso, magari, glielo chiederò. Non so quali siano i suoi programmi per stasera”. A New York ci si attendeva la pioggia, invece la finale si è giocata regolarmente, con solo qualche goccia nel finale. “Non ci ho pensato minimamente. È arrivata sul 5-2 0-30, mi sono detta ‘vabbè, ancora due punti e hai finito'". Banale dirlo, ma mai come in questo caso la sconfitta, accolta con una sportività esemplare, non cancella il torneo incredibile. “Penso sia un momento magico per tutti gli italiani. Solo quando tornerò a casa potrò realizzare ciò che abbiamo fatto. Ora non lo percepisco, sono a New York, in hotel, con solo il cellulare. Voglio tornare a casa e provare a godermi questo torneo. Per il momento provo solo una sensazione strana, inaspettata. Anche se ho perso sono molto felice, per aver raggiunto la finale e per averla giocata contro Flavia. Questo torneo mi ha insegnato che i miracoli possono accadere. Ho battuto Serena, ci sono state due italiane in finale e una ha vinto uno Slam".
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