Quarto trionfo in carriera per la Vinci, il secondo in Catalogna. Battuta in finale la ceca Lucie Hradecka, con il risultato di 4-6 6-2 6-2…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Quattordici vittorie su quindici. E’ questo lo straordinario ruolino di marcia collezionato da Roberta Vinci a Barcellona negli ultimi tre anni. Nel 2009 la tarantina trapiantata a Palermo aveva sconfitto in finale Maria Kirilenko, dopo aver brillantemente superato in semifinale quella Francesca Schiavone che l’anno successivo si sarebbe presa una veemente rivincita, sempre in finale, lasciando alla Vinci solo due giochi e cominciando nel migliore dei modi la campagna sulla terra, coronata dall’exploit parigino.

Come lo scorso anno, il tennis italiano mette a segno due titoli in due settimane. Nel 2010 l’affermazione della Schiavone era stata immediatamente successiva a quella di Flavia Pennetta a Marbella. Quest’anno il successo della Vinci segue di soli sei giorni l’alloro “pasquale” di Alberta Brianti in quel di Fes.

 

Insomma, la stagione sul rosso europeo non poteva cominciare meglio per i nostri colori. L’assenza delle nostre due big, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, non ha impedito alle nostre ragazze di dimostrarsi come sempre all’altezza della situazione. Avrebbe potuto partecipare alla festa anche Sara Errani inopinatamente sconfitta in semifinale da Lucie Hradecka, una delle tante stangone provenienti dall’est europeo in grado, quando in giornata, di subissarti con autentiche cannonate da fondo campo, a partire dalla risposta, arresasi quest’oggi con il punteggio di 4-6 6-2 6-2 in un'ora e quarantuno minuti.

 

Chissà che proprio il match giocato ieri dalla ceca non abbia condizionato l’inizio non certo brillante della Vinci nell’ultimo atto odierno, complessivamente non eccelso come livello di gioco. La Hradecka è molto più convincente nei suoi primi turni di battuta. La pugliese, tiene botta e riesce nel settimo game a procurarsi la prima palla break del match grazie a una splendida demi-volèe profonda. Con il susseguente errore gratuito di dritto, la Vinci vanifica la perla precedente, consentendo alla Hradecka di mantenere la testa di un primo set che si decide in suo favore nel decimo game. Prima un’accelerazione di rovescio e poi una palla corta della nostra, troppo poco… corta, su cui la ceca si precipita chiudendo con un passante di rovescio, mandano in archivio un primo parziale (6-4) in cui la tarantina è sembrata subire un po’ troppo titubante.

 

Al suo capezzale giunge l’allenatore Francesco Cinà che cerca di spronarla. La esorta a non rallentare la pressione sulla sua avversaria, a spingere su ogni palla, venendo possibilmente a rete. La fase difensiva della 25enne di Praga, infatti, non è efficace quanto quella offensiva.

Ad agevolare il ritorno poderoso della Vinci è indubbiamente un calo netto della sua avversaria. Dal 2-1 del secondo set, subisce un parziale di nove giochi consecutivi (6-2 4-0) che spacca in due la partita. La Hradecka sbaglia tutto quello che si può sbagliare ottenendo l'unico punto importante, quello che le consente di accorciare le distanze sul 2-4, grazie all’ausilio del nastro. E’ questo l’ultimo sussulto di una giocatrice, probabilmente incapace di gestire la pressione di essere così vicina a quel primo titolo in carriera che le sfugge per la quarta volta in finale. In precedenza si era dovuta arrendere nell’atto conclusivo dei tornei di Istanbul (battuta dalla Dushevina), Strasburgo (Rezai) nel 2009 e di Bad Gastein(Parmentier) nel 2008.

 

Brava comunque Roberta ad imporsi anche in un momento in cui non sembra essere al meglio della forma. A premiarla è stata sicuramente anche la maggiore consuetudine a giocare partite di questa importanza, lei che con questo successo si porta a 4 titoli in carriera (gli stessi della Schiavone), dopo aver vinto nel 2007 a Bogotà, nel 2009 a Barcellona e lo scorso anno il torneo del Lussemburgo.

 

Non sono tante le giocatrici azzurre ad aver fatto meglio. Solo Sandra Cecchini con 12 titoli, Flavia Pennetta (9) e Raffaella Reggi (5)possono vantare un palmares più ricco. È la quinta volta nella storia che le tenniste italiane riescono ad aggiudicarsi due tornei in altrettante settimane. Era accaduto nel 1985 (Raffaella Reggi a Taranto e Sandra Cecchini proprio a Barcellona), nel 1990 (Sandra Cecchini a Bastad e Federica Bonsignori all'Estoril la settimana successiva), nel 2005 (Flavia Pennetta a Bogotà e Acapulco) e nel 2010 come detto in precedenza con Pennetta e Schiavone.

 


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