AUSTRALIAN OPEN – Clamorosa eliminazione di Djokovic per mano di Stanislas Wawrinka, autore di una prestazione fantastica. Il serbo si arrende 9-7 al quinto.
Dodici mesi dopo, Wawrinka si è preso la rivincita più bella su Djokovic
Di Cosimo Mongelli – 21 gennaio 2014
Il sorriso di Stan, a fine partita, è forse il momento più bello ed emozionante di questa giornata. Non riesce a contenerla, la gioia, ai microfoni di Courier: “Sono molto, molto, molto felice”. E' visibilmente stanco, provato, sofferente nel fisico. Ma i suoi occhi brillano nella notte di Melbourne. Finalmente ha alzato le mani al cielo contro Nole Djokovic, che gli aveva sempre negato la gloria in incontri tanto epici quanto sfortunati. Era accaduto a Melbourne, lo scorso anno. Era accaduto pure a New York. Stan sempre lì, ad un passo dalla gloria. Ma sempre sconfitto, pur meritando la vittoria. Ma questa sera, Stan, ha raccontato un'altra storia. Ha lavato via le frustrazioni con questo pirotecnico 2-6 6-4 6-2 3-6 9-7. Nole non perdeva qui da più di tre anni, l'Australia è il suo giardino di casa. Era reduce da quattordici vittorie consecutive contro lo svizzero. Era il grande favorito del torneo, ritemprato da Boris Becker e in forma devastante. Ma in questo sport a volte basta un attimo, di sfortuna, di follia, per farti compiere un impresa. O per restituirti quel che la sfortuna ti ha sempre negato. E questa volta l'attimo fatale sorride a Stan. Dobbiamo cominciare dalla fine: siamo al quinto set, ancora una volta. 8-7 Wawrinka, servizio Nole. Si giunge al 30 pari, con lo svizzero a due punti dal match. Stan è ancora una volta vicinissimo al traguardo, oggi come allora. Nole serve, Stan stecca la risposta e il serbo mette incredibilmente il recupero in corridoio. Match point. Il primo match point tra le mani dello svizzero. Non deve tremare, non deve farsi prendere dal panico. Ma non gli serve nemmeno giocare il punto della vita. Fa tutto Nole: servizio e folle volèe sbagliata di metri. Ed è 9-7 Stan, dopo quattro ore di gioco. Per lui è la prima semifinale a Melbourne, la seconda consecutiva in uno Slam.
E pensare che l’esito sembrava già scritto, non certo a suo favore. All'inizio del quinto set nessuno dà credito allo svizzero. Così come alla fine del primo c'è uno strano sentore: Stan sembra non essere sceso in campo. Nole ottiene il break nel sesto e ottavo gioco, chiudendo per 6-2. E aleggia nell'aria una conclusione in tre rapidi set. Nole, nel secondo gioco del secondo set, si porta 0-30 sul servizio di Wawrinka ed è in questo momento che lo svizzero si risveglia e mette insieme tutto il suo talento. Tiene il servizio, ottiene tre palle break consecutive nel game seguente. Poco importa non averle sfruttate , perché l'occasione arriva anche nel settimo game ed è concretizzata con un rovescio lungolinea da applausi a scena aperta. Wawrinka, tra gli osanna del pubblico, amministra e chiude il set per 6-4. Entra in stato di grazia. Disegna e insegna tennis e Nole è messo all'angolo. Il terzo set è un campionario di rovesci vincenti e si conclude rapidamente con un perentorio 6-2. E' Nole che ora rischia di farsi travolgere e nel quarto set tira fuori la sua grinta, le sue urla squarciano l'aria australiana, la sua rabbia ha il sopravvento su Stan, quasi lo travolge. Break nell'ottavo game (che lo svizzero conduce 40-0) e set poi portato a casa senza problema alcuno. Sembra l'inizio della fine, sembra vicinissima la fine quando sull'uno pari Nole brekka di nuovo Stan. Ma è solo una piccola parentesi. Lo svizzero non ha voglia di uscirne per l'ennesima volta da perdente. Recupera il break e lotta, fino all'epilogo già raccontato. Fino all'impresa già raccontata. Un impresa, ma non una sorpresa. Perchè Stan, merita tutto questo. Merita anche di più. Magari vincere uno Slam.
AUSTRALIAN OPEN 2014
SINGOLARE MASCHILE – Quarti di finale
Rafael Nadal (SPA) vs. Grigor Dimitrov (BUL)
Andy Murray (GBR) vs. Roger Federer (SUI)
Tomas Berdych (CZE) b. David Ferrer (SPA) 6-1 6-4 2-6 6-4
Stanislas Wawrinka (SUI) b. Novak Djokovic (SRB) 2-6 6-4 6-2 3-6 9-7
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...