Clamorose sconfitte per Novak Djokovic e Maria Sharapova. Il serbo gioca il peggior match dell’anno contro Tsonga, la russa commette una valanga di errori contro la Suarez Navarro.

Di Riccardo Bisti – 8 agosto 2014

 

Sorprende (e molto) il modo in cui Jo Wilfried Tsonga ha cancellato Novak Djokovic dal Masters 1000 di Toronto. Un terrificante 6-2 6-2 in appena 63 minuti gli ha regalato la prima vittoria sul serbo dopo quattro anni e mezzo, mettendo fine a una striscia di 11 sconfitte e 18 set persi di fila. Nole aveva giocato maluccio contro Monfils, ma in qualche modo ne era venuto fuori. 24 ore non sono bastate per ritrovare una condizione accettabile: evidentemente i bagordi post-matrimonio richiedono ancora tempo per essere smaltiti. Ed è possibile che l’assenza di Rafa Nadal gli abbia tolto i (pochi) stimoli per un torneo che non gli avrebbe cambiato la vita. A parte le dichiarazioni di facciata (Tsonga ha detto di essere stato ben aggressivo sin dall’inizio, Djokovic gli ha fatto i complimenti e ha aggiunto: “Non sono stato nemmeno vicino al livello che avrei dovuto tenere. Non ha funzionato niente: gioco da fondo, servizio, risposta…davvero una brutta giornata”), il simbolo della partita è stato il settimo game del primo set. Con Tsonga già avanti 4-2, Nole ha giocato un terribile turno di battuta: doppio fallo, due errori con lo slice di rovescio e una brutta volèe hanno spalancato la strada al francese, volato rapidamente fino al 6-2 4-0. Djokovic non era lui, smarrito e sfiduciato. Ci ha provato fino all’ultimo, per rispettare il pubblico canadese, procurandosi l’unica palla break nell’ultimo game. Ma quando Tsonga l’ha cancellata con un ace si è definitivamente arreso. La caccia al 20esimo titolo Masters 1000 è rinviata di una settimana, a Cincinnati, unico super-torneo che gli manca. Chissà che non abbia fatto un pensiero al “Career Masters 1000” quando ha capito che non era giornata.
 
GASQUET SI RITIRA, WAWRINKA PERDE
Doveva essere un pomeriggio di grande tennis, non è stato così. Djokovic-Tsonga ha deluso le attese, mentre Murray-Gasquet non si è nemmeno giocata a causa del forfait del francese, bloccato da un problema addominale. Peccato, perchè Richard era dato in buona forma e ha ottimi ricordi di Toronto, dove due anni fa colse la finale (persa proprio contro Djokovic). Per dare un contentino al pubblico hanno messo sul centrale Ferrer-Dodig, non esattamente la stessa cosa. Senza esaltare, lo spagnolo ha centrato i quarti in tre set. Ma le sorprese non sono finite qui. In avvio di programma, Stan Wawrinka si era fatto sorprendere da Kevin Anderson. Il sudafricano ha ripetuto l’exploit di Indian Wells e si è imposto col punteggio di 7-5 7-6. Il risultato non farà piacere a Fabio Fognini, che sarà sorpassato da Anderson nella classifica stagionale. Nei quarti se la vedrà con Grigor Dimitrov, vincitore di una bella battaglia contro Tommy Robredo, battuto al decimo gioco del terzo set. Vittorie come questa, ancor più di altre, certificano l’avvenuto salto di qualità del bulgaro.
 
MASHA TRAVOLTA DAGLI ERRORI
La sua vittoria consolerà Maria Sharapova, che a Montreal si è fatta battere da Carla Suarez Navarro. Maria era entrata bene nella Rogers Cup, battendo Garbine Muguruza, ma la giovane spagnola deve aver dato le giuste indicazioni alla connazionale (nonchè compagna di doppio). Con le sue straordinarie variazioni di angoli, tagli e rotazioni, la Suarez Navarro si è imposta col punteggio di 6-2 4-6 6-2 in un match sospeso più volte per pioggia. La canaria aveva guidato fino al 6-2 4-2, salvo subire il ritorno della Sharapova. Ma non si è disunita e ha dominato il terzo set, infilando l’undicesima vittoria in carriera contro una top-10, la quarantesima in assoluto nel 2014. Quest’anno, soltanto Ana Ivanovic ha vinto più partite di lei (42). La Sharapova dovrà aggiustare il mirino, perchè non può concedersi 49 errori gratuiti contro un’avversaria di qualità. Probabilmente anche lei si è un po’ distratta dopo Wimbledon, tra vacanze in Messico e i consueti impegni extra-tennistici. I numeri le danno ancora ragione, visto che comanda la Road to Singapore. Ma a Cincinnati dovrà elevare il suo livello, altrimenti rischia di non arrivare nemmeno alle fasi finali. Come se non bastassero le sorprese, va fuori anche Petra Kvitova, battuta in tre set da Ekaterina Makarova.
 
MASTERS 1000 TORONTO – IL TABELLONE
 
PREMIER FIVE MONTREAL – IL TABELLONE