Pospisil e Djokovic si nominano “co-presidenti iniziali” del Professionals Tennis Player Association, Gaudenzi sconsiglia la creazione di un nuovo organo: “Non siamo in lotta tra noi”

Non solo tennis giocato, il circuito è ripartito anche dal punto di vista politico. La bolla creata a New York per il Western & Southern Open e gli Us Open potrebbe aver accelerato un processo che prevede la formazione di un nuovo sindacato per difendere gli interessi dei giocatori. L’Atp Council, infatti, inizia a perdere pezzi. Vasek Popsisil ha rassegnato le sue dimissioni e, in un post sui social, spiega che “con l’attuale struttura dell’Atp è molto difficile, se non impossibile, avere un impatto significativo sulle decisioni più importanti. Sono orgoglioso di poter affermare di aver lottato per ciò che credevo giusto e di non aver mai compromesso la mia integrità. Il mio compito era quello di rappresentare i miei colleghi e sono felice di averlo fatto al massimo delle mie possibilità. Lascio a testa alta“. Se il canadese – rappresentante dei giocatori tra la posizione 51 e 100 – si è già esposto, si attende anche l’ufficializzazione di Novak Djokovic.

Secondo il New York Times, anche l’attuale presidente del player council si sarebbe dimesso. Il numero 1 al mondo, che ieri ha saltato la conferenza stampa dopo le tre ore di battaglia in semifinale contro Bautista Agut anche a causa di alcuni problemi fisici, sarebbe pronto a lanciare un nuovo sindacato dal nome Professionals Tennis Player Association con l’intenzione di rappresentare tutti i top 500 di singolare e i top 200 di doppio. Nel documento diramato ai giocatori, ottenuto sempre dal NY Times, viene spiegato che lo scopo “non è sostituire l’Atp ma fornire ai giocatori una sorta di governo indipendente che risponda alle esigenze degli atleti”. Djokovic e Pospisil, nominati “co-presidenti iniziali” della nuova organizzazione non sembrano intenzionati al momento nell’includere il circuito femminile. L’ipotesi di una fusione di Atp e Wta paventata durante il lockdown con gli sponsor importanti di Federer e Nadal (ma anche tanti contrari) potrebbe aver rappresentato addirittura la spinta decisiva nella formazione di un nuovo sindacato per evitare una divisione equa dei guadagni. Una bella gatta da pelare per l’esecutivo di Andrea Gaudenzi, già finito sotto attacco assieme a Massimo Calvelli nella settimana della ripartenza del circuito maggiore: Gilles Simon aveva twittato “Le vacanze sono finte, spero di vedervi presto”, argomento cui ha fatto eco Reilly Opelka affermando che “se non vuoi tagliarti lo stipendio, il minimo che puoi fare è essere presente”.

Nella lettera invita da Gaudenzi ai giocatori, il chairman sconsiglia agli atleti la formazione di un nuovo corpo che rischia di non essere riconosciuto dai tornei. “Avete già ciò che altri sportivi vorrebbero: un posto al tavolo delle riunioni. Questo è ciò per cui i giocatori hanno combattuto per la formazione dell’Atp. Non dimentichiamo che, come prodotto di intrattenimento, la nostra battaglia per audience e crescita è contro gli altri sport o forme di spettacolo: non siamo in lotta tra noi, ora più che mai serve unità e collaborazione“. Un appello che rischia però di cadere nel vuoto alla luce della volontà di diversi giocatori di separare le strade dall’Atp.