L’azzurra cancella il precedente di Fed Cup e supera Varvara Lepchenko in due set. Ha saputo aggiustare le cose in corsa. Nel 2013 ha raggiunto almeno i quarti in sette tornei Premier.
Sara Errani è la giocatrice ad aver vinto più partite nel 2013
Di Riccardo Bisti – 10 maggio 2013
Il paragone tra Pablo Lozano e Peter Lepchenko era imbarazzante. Mentre il coach spagnolo si sbracciava e riempiva di parole Sara Errani, il papà-coach di Varvara Lepchenko non sapeva cosa dire e farfugliava due-tre banalità. Il 7-5 6-3 con cui Sara Errani è giunta nei quarti a Madrid non si spiega soltanto così, ma non c’è dubbio che la Errani abbia saputo correggersi in corsa dopo un inizio così così. La romagnola aveva una memoria (molto) negativa. Tre mesi fa, sulla terra indoor di Rimini, in riva al mare, aveva perso piuttosto male contro la Lepchenko. Anche per questo non voleva steccare nella sessione serale di una Caja Magica ancora scioccata dal KO di Roger Federer. La Errani è partita male: 3-0 con doppio break per l’americana, molto incisiva nei colpi da fondocampo, peraltro con un buon equilibrio tra dritto e rovescio. Se riesce a giocare da ferma, la Lepchenko vale molto di più della sua classifica. Nei primi game è stato possibile, poi la Errani ha trovato il modo per metterla in difficoltà. Servizi con più variazioni, qualche palla corta, i piedi dentro il campo quando Varvara accorciava…in fondo basta poco per girare una partita. Ma bisogna saperlo fare. L'aggancio è arrivato sul 4-4, prodromo al 7-5 finale. Quando è costretta a giocare in difesa, la Lepchenko mostra limiti imbarazzanti. Si muove con pesantezza e non ha la minima percezione di come si giochi da metà campo in avanti. Al contrario, la Errani ha capito che a Madrid bisogna dimenticarsi di avere la polvere sotto i piedi. La partita va impostata come se si giocasse sul cemento, magari quello dello Us Open, dove ha conquistato un’ottima semifinale. Quando ha potuto, ha preso la rete e ha mostrato di aver sviluppato un’ottima mano. La frequentazione con Roberta Vinci le ha fatto bene.
Quando Sarita è salita 2-0 e poi 3-1 nel secondo set, la strada sembrava in picchiata. Invece l’americana ha continuato a giocare come sa: tirando a occhi chiusi. La Lepchenko ha limiti impressionanti, ma fa benissimo 2-3 cose. L’azzurra si è distratta, ha arretrato il baricentro e ha concesso alla ex uzbeka di farle male a suon di catenate. Quando colpisce all’altezza della spalla, la Lepchenko è seconda solo a Serena Williams. Ma sul resto non vale le top 100. La Errani lo sa ed è rimasta aggrappata al set. Dopo aver perso un eterno game sul 3-1 (sciupando palle per il 4-1), ne ha vinto un altro ancora più delicato sul 3-3 e poi ha firmato un capolavoro nell’ottavo game: un bel passante in corsa, uno smash in rete della Lepchenko e una smorzata hanno messo in ginocchio l’americana, che ha finito col perdere gli ultimi 11 punti. La Errani vola tra le prime otto in un torneo che non le è mai stato amico. La continuità dell’azzurra è impressionante: quello di Madrid è il settimo quarto di finale a livello Premier conquistato nel 2013. E’ un risultato importante anche in chiave-Istanbul. Nei quarti se la vedrà con Ekaterina Makarova e va bene così. Meglio lei che la Azarenka. I precedenti dicono 1-1. Ha perso il primo all'ITF di Torrent 2007, ma si è presa la rivincita all’Australian Open 2010. Risultati che dicono poco. Il lato positivo è che Sarita non soffre troppo le mancine. Lo ha dimostrato con la Lepchenko, ma lo aveva fatto anche in passato. Piccola, grande Errani. Anche nell’altura di Madrid.
WTA PREMIER MADRID – QUARTI DI FINALE
Serena Williams vs. Anabel Medina Garrigues
Sara Errani vs. Ekaterina Makarova
Ana Ivanovic vs. Angelique Kerber
Maria Sharapova vs. Kaia Kanepi
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