N. 1 nel 1932. Negli Slam: 3 titoli in singolo (Wimbledon 1932 e Us Championships 1931 e 1932)
Ellsworth Vines – Usa (28 settembre 1911 – 17 marzo 1994)
Fu chiamato Cometa bis, seconda Cometa della California, dopo McLoughlin.
E questo è il suo nome vero, se lo guardate negli occhi. Uno con cui nessuno
voleva giocare, perché, in ogni modo, la palla non si poteva vedere. Restò
un breve istante a guardia del fortino della gloria e, un attimo dopo,
le praterie del nulla lo inghiottivano e a nulla gli serviva più tirar
calci. Era alto, bello e sottile come un giunco, ma aveva la forza dei
pionieri. Il servizio, battuto piattissimo, a velocità non vista; un diritto
bassissimo sul nastro, a un inch dall’errore, tirato a tutta energia,
senza margini, tutto ispirato all’assoluto e al disprezzo per i calcoli
dei banchieri. Nel 1933 aveva già evaporato la sua boccetta di profumo
scintillante; era passato pro e veniva considerato il migliore nel 1937.
Poi pensò che il golf fosse meglio e divenne un pro nel golf. E non ebbe
mai un pomeriggio di quiete, in quella sua testa californiana; e non fu
mai contento di niente fino in fondo, essendo un gran tipo strano.
(Filippo Melzi d’Eril)
In breve
N. 1 nel 1932. Negli Slam: 3 titoli in singolo
Wimbledon 1932 e Us Championships 1931 e 1932) e 3 in doppio. Record in
Davis 13-3 in singolo. Racchetta sconosciuta, berretto sotto il quale sorrideva
e non se la prendeva mai. Gioco a tutto rischio: imbattibile o catastrofico.
Scarsa considerazione dei normali limiti umani. Al primo scontro da pro
superò il quarantenne Tilden per 47 incontri a 26.
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