Seles il suo mito, il 2008 l’anno magico poi una lunga crisi: la “semi” di Roma sarà la svolta? Signore e signori: la storia di Miss Ivanovic…

 

di Fabio Bagatella – foto Ray Giubilo

 

E’ il giugno 1992 quando Monica Seles piega Steffi Graf in una delle finali del Roland Garros più belle ed emozionanti di tutti i tempi. A quasi duemila chilometri di distanza nella sua casa di Belgrado una bambina di cinque anni s’innamora del tennis e decide che avrebbe fatto di tutto per imitare la campionessa di Novi Sad. Inizia così la storia dell’ex leader mondiale Ana Ivanovic. Dopo un anno molto difficile, Roma 2010 pare averla riportata molto molto vicina all’élite del tennis femminile internazionale.

 

Ana Ivanovic nasce il 6 novembre 1987 a Belgrado nell’Ex Jugoslavia in una famiglia benestante. Il padre, Miroslav, è imprenditore mentre la madre, Dragana, è avvocato. Ana ha anche un “fratellino” di quattro anni più piccolo, Milos con cui tutt’oggi si diverte sfidandolo a pallacanestro.

 

Ana inizia a giocare prestissimo: a nemmeno sei anni, dopo aver ammirato in TV i successi della connazionale Monica Seles, supplica i genitori di farle imparare questo gioco. Riesce persino a memorizzare il numero di telefono di una scuola di tennis locale per convincere il padre e la madre ad iscriverla. Gli Ivanovic non giocano a tennis e non vi hanno mai giocato ma sono dei grandi “patiti” di sport: perché dunque impedire alla loro primogenita di provare a coltivare questa passione?

 

Più che di passione si tratta di vero e proprio amore che Ana prova per il tennis: la prima racchetta diventa un’amica inseparabile (ancor oggi inamovibile nella sua camera da letta), come mamma Draganache si impegna a seguire i costanti e regolari progressi della figlioletta. Gli obblighi lavorativi costringono invece papà Miroslav a viaggiare per per il mondo: quando può, corre comunque anche lui ad ammirarne le gesta.

 

Che Ana abbia il tennis nel sangue lo si evince dal fatto che neppure i bombardamenti NATO del 1999 ne interrompono la voglia di giocare. La 13enne Ivanovic si alza presto la mattina perché non può allenarsi mentre esplodono le bombe. Quando invece sono le strutture a mancare, come negli inverni subito dopo la guerra, sia accontenta di una poter usufruire di una piscina vuota che viene magicamente trasformata in campo da tennis.

 

C’è anche un altro episodio del passato che mostra quanto importante sia il tennis per Ana Ivanovic. E’ il 2002, Ana ha 15 anni ed ha appena perso un incontro. Destino vuole che il suo manager, Dan Holzmann, sia sugli spalti ed assista alla debacle. La giovane serba trascorre quattro ore negli spogliatoi tra le lacrime convinta che Holzmann possa scaricarla. Il timore della giocatrice è quello di aver dimostrato di non essere abbastanza brava per diventare una tennista professionista. Nel 2010 Holzmann è ancora il manager di Ana Ivanovic.

 

E’ il 2004 che il tennis internazionale si accorge di Ana Ivanovic. In un solo anno scala oltre 600 posizioni del ranking WTA entrando tra le top 100. Dopo la finale juniores di Wimbledon persa contro Kateryna Bondarenko e il dominio assoluto nel circuito ITF (26 successi in altrettanti incontri disputati) si presenta al grande pubblico di Zurigo domando la stella francese Tatiana Golovin ed impegnando Venus Williams in due tie-breaks tiratissimi.

 

Nei suoi sei anni di carriera agonistica Ana può vantare 8 trionfi WTA tra cui uno Slam (Roland Garros) e Indian Wells in 12 finali, la leadership mondiale conquistata dopo la vittoria parigina nel 2008 e mantenuta nel complesso per poco meno di tre mesi. Nel marzo 2009 l’ultimo grande risultato: il fallito bis in California dove si arrende alla russa Vera Zvonareva, poi solo bocconi amari e la discesa in classifica,

 

Ad inizio anno la serba si affida ad Heinz Gunthardt, ex coach di Steffi Graf, ma i risultati stentano a venire. A marzo, dopo quattro anni di presenza ininterrotta, esce dalle prime cinquanta del mondo. A Roma l’apparente svolta: a oltre un anno di distanza dalla finale di Indian Wells, un nuovo risultato rimarchevole in un torneo di primissimo piano. Sarà un fuoco di paglia o la serba ha finalmente imboccato la strada giusta per tornare ad essere la grande campionessa ammirata due anni fa?

 

Madre Natura è stata molto generosa con Ana: oltre a donarle un indubitabile talento tennistico le ha regalato fascino e avvenenza che la serba ha saputo valorizzare ed abilmente sfruttare. Immortalata sulle copertine dei più noti magazines internazionali, intervistata a più riprese da riviste e quotidiani di mezzo mondo, Ana è ormai un sex symbol a livello planetario. Non pare dunque strano che il suo sito internet rientri tra i più cliccati in assoluto tra quelli delle sportive. Per il rammarico di molti suoi fans, la 23enne di Belgrado è “fidanzatissima” da circa un anno con il giocatore di golf australiano Adam Scott. Tra i suoi “spasimanti” anche il collega spagnolo Fernando Verdasco con cui ha avuto un breve flirt tra il 2008 e il 2009.

 

Non ci sono però solo servizi fotografici, gossip e mondanità nella vita extra-tennistica della 22enne di Belgrado. Il grande “amore” per i bambini e il desiderio di agire concretamente per la loro educazione e il loro benessere ha portato Ana a divenire Ambasciatrice serba per l’UNICEF. Condivide, da settembre 2007, questo importante e prestigioso incarico con l’ex cestista Aleksandar (Sasha) ?or?evi? ed il regista Emir Nemanja Kusturica.

 

Assieme a Novak Djokovic, con il quale è sostanzialmente cresciuta (tennisticamente e personalmente), Ana è una vera propria eroina in Serbia. Il giorno delle sue venti candeline (6 novembre 2007) c’era anche il Presidente Boris Tadic nella specialissima festa di compleanno tenutasi a Belgrado. In occasioni delle Olimpiadi Pechinesi del 2008, che Ana con sommo rammarico non ha potuto giocare per un problema fisico, le è stato dedicato addirittura un francobollo del valore di 41 dinari.

 

Nel circuito la tennista serba è conosciuta anche per essere una ragazza molto superstiziosa che trasporta questa sua peculiarità direttamente sul terreno di gioco. Tra i suoi riti vi è quello di non calpestare le righe del campo ed indossare determinati capi d’abbigliamento. Se poi nel corso di un torneo le capita di trovare una moneta, non se ne separa più sino al termine della competizione. Negli Australian Open 2008 ad esempio aveva appuntamento tutte le mattine nello stesso bar, durante i vittoriosi French Open di quattro mesi dopo cenò on il suo entourage per due settimane nel medesimo ristorante.

 


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di Fabio Bagatella – foto Ray Giubilo

 

E’ il 2003 a segnare il passaggio di Ana Ivanovic al professionismo. Un mese prima del suo sedicesimo compleanno il primo successo in un incontro WTA. In Lussemburgo supera il primo  turno delle “quali” battendo 6-0 6-1 Freye (701) ma si ferma al secondo racimolando due giochi contro Arvidsson (122). A fine anno è numero 705 del mondo.

 

Nel 2004 fa il suo ingresso tra le top 100 a neppure 17 anni. Dedica la prima parte della stagione al circuito ITF dove incamera tre successi consecutivi: a Maiorca, Gifu e Fukuoka, nei due tornei giapponesi partendo addirittura dalle qualificazioni. Dopo le sconfitte all’esordio di Vienna e Birmingham (rispettivamente contro Frazier 38 e Barna 48) ed i domini in altri due ITF (Fano e Batumi), giunge finalmente il primo successo nel main draw di un evento WTA. A Zurigo supera le “quali” sbaragliando tutte avversarie di gran lunga meglio classificate, piega dopo una durissima battaglia Golovin (29) arrendendosi al secondo turno solo a Venus Williams (11). Nei due tiebreak che decidono il match fallisce complessivamente otto set points (cinque nel primo e tre nel secondo). In Lussemburgo coglie i primi quarti di finale: sconfigge Kremer (97) e Asagoe (39) prima di cedere a Medina Garrigues (46). Al termine del torneo, il 1 novembre, la sua “prima volta” tra le prime 100 del mondo (96). A fine stagione perde solo una posizione (97).

 

Il 2005 è l’anno della prima gioia WTA, delle prime vittorie contro una top ten e dell’entrata fra le prime 20 al mondo. La stagione si apre subito alla grandissima: a Canberra, poco più che 17enne, si aggiudica il primo titolo WTA partendo dalle “quali”. Vince otto incontri concedendo un solo set (nel secondo turno del main draw contro Dominikovic 126). A Melbourne un buon terzo turno dove impegna Mauresmo (2). A Miami e Roland Garros fa ancora meglio: due ottimi “quarti”. Negli USA regola tra le altre Petrova (12) e la top ten Kuznetsova (7) ma è ancora Mauresmo (2) a fermarla, in Francia si rifà sulla transalpina (2) ma deve subire la vendetta di Petrova (9). Tra i due quarti di finale da segnalare anche la “semi” di Varsavia dove liquida Zvonareva (10) e Dechy (15) perdendo contro Henin (22). Dopo il terzo turno di Wimbledon (ko con Pierce 14) e il secondo dell’US Open (out contro Vento-Kabchi 72), ancora due semifinali nel finale di stagione. A Zurigo e Linz è sempre Schnyder (9) ad impedirle l’ingresso in finale. Dopo un’ascesa costante nel ranking (il 7 marzo tra le top 50, il 4 luglio tra le top 20), chiude l’annata a stretto contatto delle “big” (16).

 

Il 2006 è un anno di conferme in attesa della definitiva esplosione. A Montreal si aggiudica il suo secondo “WTA” dove solo Jhi Zheng (27) è capace di strapparle un set. Tra le sue vittime, Safina (14) in “semi” ed Hingis (12) in finale, che non raccolgono più di cinque games a testa. Nel corso di una stagione molto regolare, ben sette quarti di finale. A Sidney perde contro Kuznetsova (14) dopo aver fatto fuori Mauresmo (3), ad Indian Wells e ‘ S-Hertogenbosh viene sconfitta da Dementieva (8), a Varsavia si “vendica” su Schnyder (8) ma cede a Chakvetadze (34), a Los Angeles è battuta da Jankovic (28), a Linz da Sharapova (3) e ad Hasselt da Krajicek (41). Negli Slam poca gloria: secondo turno a Melbourne (out contro Stosur 98), terzo a Parigi (contro Myskina 11), quarto a Londra  (contro Mauresmo 1), terzo anche a New York (contro Serena Williams 91). A fine anno è comunque sempre vicinissima alle migliori (14).

 

Il 2007 è l’anno dello sbarco tra le top 5 e della prima finale Slam. L’inizio è subito scoppiettante: una finale a Tokyo (dove si rifà su Jankovic 10 e Sharapova 1 prima di perdere contro Hingis 6)  e tre “quarti” (Gold Coast, Sidney e Antwerp). La “semi” sulla terra verde di Amelia Island (ko con Golovin 20) fa da prologo a due tornei formidabili sul “rosso” europeo: vittoria a Berlino dove in finale piega 7-6 al terzo Kuznetsova (3) e finale al Roland Garros  dove si ripete sulla russa nei “quarti” e su Sharapova (2) in “semi”. Nella finalissima niente da fare: Henin (1) le lascia tre giochi. Entra per la prima volta tra le primi dieci giocatori più forti del mondo (8). A Wimbledon arriva il suo best di sempre sull’erba: si arrende in semifinale a Venus Williams (31) dopo aver sconfitto Petrova (9) e Vaidisova (10). Alla ceca annulla tre match points sotto 4-5 nel terzo set. A fine torneo è numero 5 del mondo. Anche il “veloce” è foriero di soddisfazioni: trionfi a Los Angeles e Lussemburgo battendo in finale rispettivamente Petrova (9) e Hantuchova (10). A fine anno è quarta nella classifica WTA e si qualifica per i suoi primi Championship. Supera il round robin con due vittorie (con Kuznetsova 2 e Hantuchova 9) e una sconfitta (con Sharapova 6) ma si arrende in semifinale alla leader mondiale Henin.

 

Il 2008 è il suo anno: finale a Melbourne, trionfo al Roland Garros e la vetta della WTA. Che sia una grande stagione lo si capisce sin dall’inizio: “semi” a Sidney dove cede 6-4 al terzo alla leader mondiale Henin e seconda finale Slam in quel di Melbourne. Nel Maior australiano si arrende 7-5 6-3 solo a Sharapova (5) dopo aver piegato Venus Williams (8) e Hantuchova (9). Dopo i “quarti” di Dubai (ko contro Dementieva 11) arriva il prestigioso successo di Indian Wells dove regola Jankovic (4) in semifinale e Kuznetsova (3) in finale. Sulla terra battuta europea fa ancora meglio: “semi” a Berlino (out contro Dementieva 9) e primo urrah Slam al Roland Garros. A Parigi solo Jankovic (3) è capace di strapparle un set in semifinale. Se la finale oceanica le consegna il secondo posto mondiale, quella francese la proietta in testa al ranking mondiale. Il 9 giugno, a 20 anni 9 mesi e tre giorni, è la settima giocatrice più giovane di sempre a diventare numero uno al mondo. Grande delusione a Wimbledon dove si salva sul filo di lana al secondo turno (10-8 al terzo contro Dechy 97 annullando un match point grazie ad un nastro favorevole) ma cede malamente al terzo contro Jhi Zheng (133). Nella seconda parte di stagione molte eliminazioni premature anche per un problema al pollice destro che le impedisce tra le altre cose di partecipare ai Giochi Olimpici di Pechino. Nell’ultima parte dell’annata due buoni risultati: la vittoria di Linz e la semifinale di Zurigo (out contro Venus Williams 9). A fine anno è numero cinque del mondo. Partecipa la seconda volta ai Championships ma, dopo due sconfitte (con Jankovic 1 e Zvonareva 9), si ritira per un’infezione virale.

 

Il 2009 è un anno nero: nessun titolo in bacheca, molti bocconi amari e l’uscita dall’elite mondiale. Da salvare c’è solo la prima parte di stagione con la finale di Indian Wells e i due “quarti” di Brisbane e Dubai. In California raggiunge l’ultimo atto sconfiggendo avversarie nel complesso “abbordabili” (la meglio classificata è Flavia Pennetta 16), prima di cedere a Zvonareva (6). In Australia e in Medio Oriente sono invece Mauresmo (23) e Serena Williams (1) a batterla piuttosto nettamente. Negli Slam coglie al massimo gli ottavi di finale: a Parigi, asfaltata da Azarenka (9) e a Londra dove si ritira sotto 1-6 0-1 contro Venus Williams (3). Tutta la seconda parte di stagione è letteralmente da dimenticare. Chiude un annata, iniziata discretamente e conclusa nel peggiore dei modi, fuori dalle prime 20 del mondo (22).

 

Il 2010 si apre con la discreta semifinale di Brisbane in cui supera con grande fatica Dokic (56), Bacsinszky (53) e Pavlyuchenkova (40) prima di perdere seccamente contro la rientrante Henin. Poi solo delusioni: a Melbourne esce al secondo turno (contro Dulko 36), in Fed Cup raccoglie cinque giochi sia con Kuznetsova (4) che con Kleybanova (31), tra Miami e Indian Wells riesce a battere solo Parmentier (106) perdendo contro Sevastova (63) e Radwanska (9), a Stoccarda è ancora la polacca a fermarla all’esordio. A fine marzo i punti non difesi della finale californiana la relegano fuori dalle top 50 dopo quattro anni. A Roma la rinascita: giunge in semifinale senza concedere set eliminando avversarie del calibro di Dementieva (6), Azarenka (10) e Petrova (18). Solo una Martinez-Sanchez (26) in stato di grazia riesce a fermarla. Occupa attualmente la 58a posizione del ranking WTA ma la bella prova del Foro Italico, dove l’anno scorso perse al secondo turno (con Radwanskal 12), le consentirà di migliorare decisamente la sua classifica.

 


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a cura di Fabio Bagatella – foto Ray Giubilo

 

Nome e cognome   

Ana Ivanovic

Data di nascita 

6 novembre 1987

Età 

22 anni

Luogo di nascita 

Belgrado (Yugoslavia)

Nazionalità 

Serba

Residenza 

Basilea (Svizzera)

Altezza 

186 cm

Peso 

69 kg

Professionista dal  

2003 (agosto)

Gioco 

Destrorso (rovescio a due mani)

Titoli WTA (singolo) 

8 (2005: Canberra; 2006: Montréal; 2007: Berlino, Los Angeles, Lussemburgo; 2008: Indian Wells, Roland Garros, Linz)

Finali WTA (singolo) 

4 (2007: Tokyo Pan Pacific, Roland Garros; 2008: Australian Open; 2009: Indian Wells)

Titoli WTA (doppio) 

0

 

 

Finali WTA (doppio) 

1 (2006:  ’S-Hertogenbosch) in coppia con Kirilenko

Attuale classifica WTA (singolo) 

No. 56

Miglior classifica WTA (singolo) 

No. 1 (09 giugno 2008)

Attuale classifica WTA (doppio) 

Non classificata

Miglior classifica WTA (doppio) 

No. 50 (25 settembre 2006)

Miglior risultato Australian Open (singolo)

 

Finale (2008)

Miglior risultato Roland Garros (singolo)

Vittoria (2008)

Miglior risultato Wimbledon (singolo)

Semifinale (2007)

Miglior risultato US Open (singolo)

Quarto turno (2007)

Miglior risultato Grande Slam (doppio)

Terzo turno (Wimbledon 2005, US Open 2006)

Miglior risultato WTA Championships

Semifinale (2007)

Matches vinti/persi ATP+Grande Slam (singolo)

242/96

Matches vinti/persi

ATP+Grande Slam (doppio)

20/26

Matches vinti/persi Federation Cup (singolo+doppio)

13/5

Allenatore

Heinz Gunthardt

Guadagni totali in carriera

$7,272,034

Stato civile

E’ fidanzata da oltre un anno con il giocatore di golf australiano Adam Scott

Nicknames

Anci, Aussie Ana

Sito internet

http://anaivanovic.com

 

 

 


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