Non solo Italia-Usa: la Fed Cup offre altre sfide interessanti. Serbia nei guai senza Jankovic e Ivanovic, favorita la Repubblica Ceca, strafavorita la Russia. 
Le speranze della Serbia sono tutte su Bojana Jovanovski
 
Di Riccardo Bisti – 8 febbraio 2013

 
La Fed Cup non ha il prestigio della Coppa Davis, ma ha un bel vantaggio: la formula. Se è vero che quasi mai si arriva al doppio decisivo (affossando la specialità), la gara su due giorni evita giornate "morte", mentre in Davis possono esserci giornate di pura esibizione. Se lil sabato termina sul 2-0, domenica scendono subito in campo le numero 1 di ciascuna nazione. In altre parole, formula compatta e attraente. Da questo weekend, sono entrate in vigore alcune norme: in caso di 3-0, le due squadre possono accordarsi e mandare subito in campo il doppio. Se un match termina 3-1 il doppio si gioca, ma il terzo set è sostituito dal super tie-break a 10 punti. Come la Davis, la Fed Cup non è lo specchio fedele di una nazione. Però è molto sostenuta dall’ITF e gode di un ottimo campo di partecipazione nonostante le minacce della WTA, che si è riservata il diritto di collocare qualche torneo durante le settimane dedicate alla Fed Cup in virtù di un accordo di non belligeranza che non è stato rinnovato. Dopo il doppio successo della Repubblica Ceca, si riparte nel weekend. A parte Italia-Stati Uniti, di cui ci occuperemo diffusamente, si giocano alcuni match di rilievo.
 
REPUBBLICA CECA – AUSTRALIA (Ostrava, sintetico indoor)
Le ceche sono imbattute da sei partite e mettono in campo il solito quartetto. Petra Kvitova e Lucie Safarova in singolare, Lucie Hradecka e Andrea Hlavackova in doppio. Partono favorite, anche se non stanno vivendo il loro miglior momento. Ma in Fed Cup si trasformano (soprattutto la Safarova). L’Australia non parte battuta, ma paga l’assenza di una seconda singolarista di livello. Accanto a Samantha Stosur (molto carica: “La Fed Cup tira fuori il meglio di me, sarà una bella sfida”) giocherà una tra Casey Dellacqua e Jarmila Gajdosova. Per quest’ultima sarà una specie di derby, visto che è nata e cresciuta in Slovacchia prima di prendere la cittadinanza australiana in virtù del matrimonio (poi terminato) con Samuel Groth. Dovrebbe giocare lei, ma è difficile che porti a casa un punto. Sulla carta, per vincere, la neo-capitana Alicia Molik deve puntare sui due singolari della Stosur e sul doppio Barty-Dellacqua, inaspettate finaliste all’Australian Open, dove invece Hradecka-Hlavackova avevano deluso. Difficile che i tasselli possano incastrarsi alla perfezione.
PRONOSTICO: Repubblica Ceca 75%
 
RUSSIA – GIAPPONE (Mosca, sintetico indoor)
La Russia non è più la corazzata di un tempo, anche perché la Sharapova gioca in Fed Cup solo quando le fa comodo (cioè nell’imminenza delle Olimpiadi). Tuttavia si sentono talmente sicuri da aver rinunciato a stendere un campo in terra battuta, peggior superficie per le giapponesi. Desta curiosità la presenza di Kimiko Date-Krumm. A 42 anni, sarà la chioccia di un team di giovanissime pericolose in casa, ma che allo Stadio Olimpico dovrebbero soccombere contro Kirilenko, Makarova, Pavlyuchenkova e Vesnina. L’intramontabile Tarpischev avrà problemi di abbondanza: sono tutte in forma e possono giocare in singolare. Difficile che il Giappone possa strappare anche solo un punto. Senza una top 50, è anche giusto che sia così.
PRONOSTICO: Russia 90%
 
SERBIA – SLOVACCHIA (Nis, sintetico indoor)
Sfida segnata dalle assenze. La finale perduta nel 2012 ha sfaldato il team serbo. Prima è arrivato il forfait di Jelena Jankovic, seguito da quello di Ana Ivanovic. Quest’ultima ha parlato del riacutizzarsi di un problema alla spalla. La Slovacchia passa favorita, anche se la Hantuchova sembra in declino. Il visino da Barbie è sempre lo stesso, ma ha quasi 30 anni e tantissimo tennis sulle gambe. Gli ultimi risultati sono negativi. L’equilibrio della sfida dipenderà da Bojana Jovanovski, parsa in ottima forma all’Australian Open (per poco non batteva la Stephens negli ottavi). La 22enne di Belgrado può portare a casa un punto, forse due, ma la Serbia paga l’assenza di ricambi. In verità, anziché la modesta Aleksandra Krunic, la Serbia può schierare per la prima volta Vesna Dolonc (n. 92 WTA). Nata da madre russa e padre serbo, ha giocato per la Russia fino al 2012 prima di cambiare nazionalità. Sarà la sua grande occasione, ma può pagare lo scotto dell’esordio. Pur tenendo conto del fattore campo, la Slovacchia è favorita.
PRONOSTICO: Slovacchia 70%
 
WORLD GROUP II
Il match più atteso è Francia-Germania, non solo perché è l’esordio in panchina di Amelie Mauresmo, ma perché dovrebbe segnare il ritorno di Marion Bartoli. Diciamo “dovrebbe” perché Marion è vittima dell’influenza e potrebbe dare forfait: sarebbe una disdetta dopo aver raggiunto un accordo dopo interminabili trattative. Senza di lei, la Francia ha poche speranze contro la Germania di Goerges e Lisicki (ma priva di Kerber, Petkovic e Barthel). Gli altri tre match offrono un livello piuttosto basso: l’Argentina ospita la Svezia, ma il fattore campo non dovrebbe bastare a Ormaechea e Irigoyen a superare Arvidsson e Larsson. In Spagna esordisce Conchita Martinez, che dopo la polemica giocatrici-federazione è riuscita ad ottenere la disponibilità di Dominguez Lino, Soler Espinosa, Torro Flor e Llagostera Vives. Dovrebbero bastare per contenere un’Ucraina legata alle lune della Tsurenko, a meno che la Svitolina non decida di esplodere proprio in questo weekend. Interessante Svizzera-Belgio, anche perché segnerà l’esordio in rossocrociato di Romina Oprandi. Si giocherà sulla terra, ma probabilmente non basterà per contenere la superiorità di Wickmayer e Flipkens. Il fattore campo, tuttavia, potrebbe dare una mano alle ragazze di Heinz Gunthardt.