La campionessa US Open del 2021 sta provando a dare forma a una carriera che ancora stenta a decollare, complice anche qualche episodio fortunato

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Fa quasi sorridere pensare che quello ottenuto a Miami quest’oggi è solamente il primo quarto di finale in un WTA 1000 per Emma Raducanu, per una giocatrice con una carriera che presenta più di qualche cortocircuito logico. La giovane britannica ha superato Amanda Anisimova con il punteggio di 6-1, 6-3 e come detto per la prima volta compare tra le prime otto in un torneo ‘1000’. Nel suo cammino fin qui ha ottenuto una bella vittoria contro Emma Navarro – vinta 7-6 al terzo e decisivo set – oltre al successo all’esordio contro la nipponica Ishii e approfittato del ritiro della Kessler nella giornata di ieri. Anche oggi Anisimova non era al meglio, complice la battaglia vinta a tarda sera contro Andreeva al terzo set, ma non si deve mancare di sottolineare i tanti lati positivi del gioco della britannica.

Raducanu ha senza dubbio sul cemento outdoor la sua superficie preferita, con il servizio che è metronomo fondamentale del suo gioco. Quest’oggi contro Anisimova ha metto in campo il 78% delle prime e realizzato il 77% dei punti, percentuali dalle quali non può prescindere se vuole imporre il suo gioco fatto di grandi accelerazioni e di atletismo da fondo campo. Non capitava da quello US Open vinto totalmente a sorpresa che Raducanu vincesse quattro partite consecutive nello stesso torneo, e la sfida contro uno tra Kostyuk e Pegula appare un ostacolo senza dubbio difficile ma non insormontabile. Il successo odierno proietta la britannica al numero 48 del live ranking, con l’obiettivo di scalare il più possibile la classifica anche per avere vita più semplice nei tabelloni dove non essere testa di serie la costringe spesso a primi o secondi turni proibitivi.