di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
E’ tornata la vecchia Kim. E’ quello che avranno pensato in tanti assistendo alla finale odierna di Sydney, sciaguratamente buttata alle ortiche, dopo aver dominato i primi 5 giochi, contro un’avversaria incapace di porre un argine alle scorribande della belga. Na Li si presentava all’ultimo atto dopo essere uscita miracolosamente indenne nel suo match di quarti contro la rediviva Svetlana Kuznetsova, sconfitta per 3-6 7-6 (4) 6-3 dopo essere stata sotto per 6-3 5-3. Anche in semifinale la semifinalista degli scorsi Australian Open aveva sofferto per regolare con il punteggio di 7-6(5) 6-3 la giovanissima stella serba Bojana Jovanovski, giustiziera in precedenza della nostra Flavia Pennetta.
La 19enne balcanica non era riuscita, per ben due volte, a difendere con successo i due turni di battuta, sul 5-4 e 6-5, che le avrebbero consentito di portarsi avanti di un set. Anche quest’oggi Na Li è stata brava a non arrendersi quando il primo parziale sembrava compromesso. La Clijsters, come la Jovanovski, ha avuto due servizi a disposizione per chiudere il primo parziale, una prima volta sul 5-1, successivamente sul 5-3, in una situazione di vantaggio sicuramente più favorevole rispetto alla serba. E, invece, neanche la ben più esperta vincitrice delle ultime due edizioni degli Australian Open è riuscita a contenere il ritorno della cinese, oltremodo agevolata nella sua rimonta dall’improvviso blackout della Clijsters.
E’ bastato che la tennista orientale indovinasse qualche accelerazione per incrinare le certezze della sua avversaria che, sino al 5-0, sembrava procedere con il pilota automatico. A certificare in maniera univoca lo smarrimento della fiamminga, erano i tre doppi falli consecutivi con cui cedeva a zero la battuta nel nono gioco, rimettendo definitivamente in corsa la sua avversaria. Kim riusciva comunque a rifugiarsi nel tiebreak, dopo aver subito il contro parziale di 5 giochi. Si portava anche avanti 3-1, prima di subire un parziale di 6 punti che regalava alla Li un incredibile primo set.
Il clamoroso tracollo post 5-0, unito alla stanchezza per la maratona vinta ieri in semifinale contro la Kleybanova, regolata solo al tiebreak del terzo set (in cui era stata sotto di un break per due volte), deprimevano irrimediabilmente la Clijsters che subiva subito il break in apertura di set, rischiando sul 4-1 un passivo ancora maggiore del 7-6 6-3 finale, in favore della cinese che festeggia così il quarto titolo in carriera, il primo di una rappresentante del suo paese in un torneo Premier.
Che la Li si trovi a meraviglia su questi campi non sorprende più di tanto. Basti ricordare lo scorso Australian Open e la semifinale conquistata sconfiggendo Venus Williams nei quarti e cedendo, ma solo dopo 2 tiebreak, in semifinale a Serena. La Clijsters, dal canto suo, deve rimandare l’appuntamento con la seconda posizione in classifica. Vista l’esigua mole di punti da difendere, a Melbourne avrà tempo e modo di rifarsi.
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