di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
La quarta giornata dell’Australian Open ripresenta i match delle due parti alte dei tabelloni di singolare.
In campo maschile c’era curiosità per verificare le condizioni di forma di Novak Djokovic che nel match d’esordio contro Gimeno Traver, non aveva particolarmente convinto. L’incontro odierno vinto a fatica 36 61 61 63 su Marco Chiudinelli, ha acuito le perplessità di cui sopra, con il serbo che ha dovuto lottare molto più di quanto lascerebbe presagire il punteggio degli ultimi 3 set. Il numero 3 del mondo, infatti, ha concesso la bellezza di 17 palle break ad un giocatore che non fa certamente della risposta il suo punto di forza. Anche il 33% di punti realizzati con la seconda è un altro sintomo di malessere per Nole che pure, nel primo set, riesce a portarsi avanti di un break (3-2 e servizio), prima di cedere 4 giochi di fila a Chiudinelli.
Con uno smash da fondo campo, lo svizzero si procura una palla break a inizio secondo set, prontamente annullata dal serbo, scrutato con molta preoccupazione da un attonito Todd Martin. Il numero 3 del mondo se la cava, sventando un secondo breakpoint e portando a casa il primo gioco del secondo set. Si ripropongono le stesse difficoltà anche nel 3° game: sotto 15-40, il serbo però, infila 8 dei successivi 9 punti, strappando il servizio al suo avversario (3-1 Djokovic). Chiudinelli non si dà per vinto e riesce a procurarsi, senza peraltro sfruttarle, 2 palle per il contro break, l’ultima delle quali annullata con un ace. Le 6 palle break sfumate nei primi 3 turni di battuta del suo avversario, sono un fardello troppo pesante per l’elvetico che cede 6-1 la seconda frazione e lascia scappare via Nole 3-0 nel terzo, per un parziale di 9 game a 0 che segna inequivocabilmente il match. Chiudinelli è costretto a fare i conti anche con un fastidioso problema alla caviglia che lo limita negli spostamenti. Il medical timeout invocato dall’elvetico, non placa l’emorragia: 6-1 6-3 il punteggio del terzo e del quarto set, per un Djokovic che è sembrato quello sdrucito e sfibrato dell’anno scorso, sofferente oltremodo per le condizioni climatiche australiane. Al prossimo turno se la vedrà con l’uzbeko Istomin, numero 103 del mondo, che ha sconfitto in 3 set, il tedesco Michael Berrer col punteggio di 75 63 64, eguagliando così il suo miglior risultato in uno slam, ottenuto lo scorso anno agli US Open.
Mentre Nole faticava oltremodo con Chiudinelli, l’Hisense Arena era invasa dalla colonia cipriota di Melbourne, formata in buona parte dagli innumerevoli parenti di Marcos Baghdatis, opposto alla testa di serie numero 17 David Ferrer. Il primo set viene vinto dall’iberico (6-4) che soffre le pene dell’inferno per tenere i suoi turni di battuta (annullando 5 palle break), prima di strappare il servizio ed il set alla prima occasione utile. Incitato a squarciagola dai suoi rumorosissimi tifosi, il cipriota, dopo tanto penare, strappa il servizio allo spagnolo in apertura di set. Il vantaggio faticosamente conquistato, viene subito dilapidato da Baghdatis che finisce per cedere anche la seconda frazione col punteggio di 6-3. Il pupillo di Eduardo Infantino cerca di scuotersi distruggendo un paio di racchette, una delle quali senza neanche toglierla dal cellophane. Fa bene ad adirarsi Baghdatis; Ferrer non ha mai perso in carriera un match, dopo aver vinto i primi 2 set. E non è difficile neanche capirne il motivo. David, infatti, fa del suo grande cuore e di una condizione fisica al solito strepitosa, i suoi punti di forza.
Marcos riesce comunque a recuperare i 2 set di svantaggio, vincendo il 3° al tiebreak e sfruttando il primo passaggio a vuoto del match di Ferrer nel quarto set, vinto 6-3. Si giunge così alla stretta finale, in un contesto solitamente favorevole all’iberico, che al quinto, prima di quest’oggi, poteva vantare un record mostruoso di 12 vittorie e 4 sconfitte. Ferrer ha l’opportunità di strappare il servizio all’avversario in apertura di set, ma il cipriota annulla con gran coraggio 2 palle break, prima di operare lo strappo decisivo nel 4° gioco, facendo i conti, oltre che con l’avversario, anche con l’insorgenza dei crampi, per i quali da quest’anno non è più consentito richiedere il medical time out. Avanti 5-1 e servizio, Marcos comincia a dare i primi segni di cedimento, contorcendosi per il dolore. Ormai si tratta di una corsa contro il tempo per Baghdatis che, sotto 0-15, mette a segno prima un ace, poi una volee in allungo, prima di chiedere l’intervento di occhio di falco per rifiatare, su una palla chiaramente fuori. Sul 30 pari giunge il primo doppio fallo del match che regala a Ferrer l’opportunità di recuperare uno dei 2 break. Il cipriota si aggrappa ancora al servizio e chiude l’incontro nel tripudio di una Hisense Arena ribollente di felicità e di urla che si possono udire in tutti i campi del complesso di Melbourne Park.
E’ la seconda volta in carriera che Baghdatis recupera uno svantaggio di 2 set. Ci era riuscito sempre a Melbourne nella semifinale del 2006 vinta ai danni di David Nalbandian. Nei sedicesimi, Marcos se la vedrà con il beniamino di casa Lleyton Hewitt che ha faticato solo un set per avere la meglio su quella giovane promessa mai sbocciata, che risponde al nome di Donald Young, battuto 76 64 61.
Speriamo che Baghdatis riesca a recuperare dal punto di vista fisico per quella che sarà, a tutti gli effetti, la rivincita dell’epica partita notturna dell’Australian Open 2008 (finita alle 4 e mezzo del mattino) vinta dall’australiano che, però, ha perso a Sydney la settimana scorsa l’ultimo confronto diretto.
Quella di Baghdatis non è stato l’unica maratona di giornata. Si sono giocati 5 set anche tra Nicolas Almagro e Benjamin Becker, con il murciano che si fa rimontare 2 set, prima di chiudere 63 al quinto. Per Nicolas si tratta della seconda vittoria in 5 set dopo quella all’esordio contro Malisse, sempre facendosi recuperare un vantaggio di 2 set. Adesso si giocherà un posto negli ottavi con il colombiano Alejandro Falla, in un match ampiamente alla portata del giocatore iberico. Per il tennista sudamericano si tratta del miglior risultato in uno slam, ottenuto ai danni di quel Marcel Granollers (battuto col punteggio di 64 61 63) che all’esordio aveva estromesso Robin Soderling.
Consueta passeggiata di salute per Nikolay Davydenko che, battendo il qualificato ucraino Marchenko, si aggiudica il suo 11° match consecutivo, dopo i successi al Master di Londra e al torneo di Doha di inizio anno: 6-3 6-3 6-0 il punteggio ai danni del suo quasi connazionale (Davydenko è infatti nato in Ucraina, a Severodonezk), bravo comunque ad andare avanti di un break a inizio match, prima di subire il ritorno del numero 6 del mondo che al prossimo turno se la vedrà con Juan Monaco. L’argentino ha ripreso per i capelli una partita che sembrava andata dopo i primi 2 set, vinti agevolmente da Michael Llodra con un doppio 63 e a 2 punti dal match nel tiebreak del 3° set. Per l’argentino si tratta della seconda volta in carriera in cui recupera uno svantaggio simile, dopo la rimonta assestata ai danni di Fognini al Roland Garros del 2008.
A proposito di rimonte, da segnalare come “Misha” Youzhny, protagonista di una memorabile impresa sotto di 2 set con Gasquet, ha demolito Jan Hajek 62 61 61, dimostrando di aver pienamente recuperato dalla maratona di 2 giorni fa. Nei sedicesimi il russo sarà opposto al polacco Lucasz Kubot che, battendo Giraldo, eguaglia il suo miglior risultato in uno slam.
RISULTATI
22-Lleyton Hewitt (Australia) b. Donald Young (U.S.) 7-6(3) 6-4 6-1
Lukasz Kubot (Poland) b. Santiago Giraldo (Colombia) 6-4 3-6 6-3 6-1
20-Mikhail Youzhny (Russia) b. Jan Hajek (Czech Republic) 6-2 6-1 6-1
Marcos Baghdatis (Cyprus) b. 17-David Ferrer (Spain) 4-6 3-6 7-6(4) 6-3 6-1
Alejandro Falla (Colombia) b. Marcel Granollers (Spain) 6-4 6-1 6-3
30-Juan Monaco (Argentina) b. Michael Llodra (France) 3-6 3-6 7-6(5) 6-1 6-3
Denis Istomin (Uzbekistan) b. Michael Berrer (Germany) 7-5 6-3 6-4
3-Novak Djokovic (Serbia) b. Marco Chiudinelli (Switzerland) 3-6 6-1 6-1 6-3
26-Nicolas Almagro (Spain) b. Benjamin Becker (Germany) 6-4 6-2 3-6 4-6 6-3
6-Nikolay Davydenko (Russia) b. Illya Marchenko (Ukraine) 6-3 6-3 6-0
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