A quasi tre mesi dalla finale di Coppa Davis, Juan Martin Del Potro torna in pista a Delray Beach. L’esordio con Kevin Anderson non è dei più facili, ma l’argentino è fiducioso. “Nel corso della pre-season ho fatto tutto ciò che potessi fare. Il 2017 sarà una bella sfida: se riesco a giocare quanto vorrei posso salire molto in classifica”.
Sono passati quasi tre mesi dalla finale di Coppa Davis 2016, l’ultimo impegno ufficiale di Juan Martin Del Potro. Per recuperare a dovere dalla scorsa stagione e dalla sbornia post-trionfo, l’argentino se l’è presa molto comoda, saltando a piedi pari la prima fetta di stagione(e pure il primo turno della Davis 2017). Ma per i suoi tanti tifosi sparsi per il mondo – che si sono potuti consolare con qualche tweet e un video di cinque minuti pubblicato la scorsa settimana sui social – l’attesa è finalmente finita. “Palito” è pronto a tornare in campo sul cemento di Delray Beach, dove ha vinto il titolo nel 2011 ed è rientrato nel Tour lo scorso anno, dopo quasi dodici mesi lontano dai campi. “Questo è un gran bel torneo per iniziare la stagione – ha detto l’argentino al sito dell’ATP – e sono felicissimo di essere qui. Conservo grandi memorie della vittoria di sei anni fa, e anche della semifinale dello scorso anno. Spero di poter giocare un grande torneo anche quest’anno”. In Argentina non hanno visto di buon occhio la sua scelta di iniziare solo una settimana dopo il torneo di Buenos Aires (che peraltro ha fatto il record negativo di spettatori: poco più di 30.000 paganti durante la settimana), ma “Delpo” si sente a casa dappertutto. “Sentire l’affetto della gente ovunque io vada è qualcosa che non capita a tutti i giocatori. Mi sento sempre come a casa, perché c’è tantissima gente che viene a vedermi. Non gli importa che io vinca o perda, gli interessa solamente guardarmi giocare a tennis”.Del Potro ha fatto anche un piccolo bilancio della scorsa stagione, ma si è subito proiettato sul 2017. “Sono molto felice di come è andata l’anno passato: sono riuscito a chiudere fra i primi 40 del mondo pur giocando solamente dodici tornei. Quest’anno sarà una bella sfida: se riuscirò a giocarne una ventina potrò salire ancora in classifica, e avvicinarmi sempre di più ai migliori”. Nel corso della preparazione il tandilense ha chiesto una mano a Daniel Orsanic, capitano di Coppa Davis, con lui a Delray Beach. “La mia pre-season è stata completamente diversa rispetto alla scorsa. Oggi conosco l’80/90% della mia programmazione, che è molto importante”. Di certo, torna nel Tour con uno spirito ben diverso: dodici mesi fa aveva solo dubbi, oggi le certezze sono molte di più. “Ho lavorato duramente a Tandil e poi mi sono trasferito a Miami per completare il programma. Ho fatto tutto ciò che potessi fare, e ho anche iniziato a fare yoga ogni mattina prima degli allenamenti, oltre che a lavorare su dei piccoli esercizi per il mio polso e il mio corpo. Sono tutte cose utili per trovare la giusta condizione. Non so a che punto sia il mio tennis, è il primo torneo dell’anno e le sensazioni sono diverse se paragonate a quelle del 2016. E ho anche un primo turno complicato (contro Kevin Anderson, a segno in Florida nel 2012, ndr). Ma adoro giocare qui: l’atmosfera è magnifica”.
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