Le parole della numero uno d’Italia in conferenza stampa dopo aver raggiunto per la prima volta in carriera gli ottavi di finale a Wimbledon
LONDRA – Ride, Jasmine. Ride verso il suo angolo (con Furlan e Garbin in prima fila), ride verso il pubblico del campo numero 1. Il paese dei balocchi di questa ragazza di 28 anni, che sta vivendo la sua stagione dei sogni – tra l’altro, Paolini è la prima italiana ad arrivare almeno negli ottavi di finale nei primi tre Slam della stagione – è questo campo di erba smeraldina, posto a Sud Ovest del centro di Londra. «Rido tanto? E’ vero – la sua risposta… naturalmente sorridente – cerco di prendere le cose alla leggera, senza mettermi pressione. Contro Andreescu ho cominciato subito, dopo quell’orribile smorzata che ho provato sul primo punto. E poi sto facendo risultati impensabili solo pochi mesi fa, gioco in stadi che non avevo mai frequentato, perché non dovrei essere contenta? E allora rido…».
Contro Andreescu, Paolini ha vinto 14 punti su 17 discese a rete. Statistiche da vera erbivora, clamorose per una come lei che a Wimbledon non aveva ancora vinto un incontro. «Il doppio mi ha aiutato molto, ora sotto rete sono meno preoccupata, non troppo però… Con l’erba ho avuto un rapporto strano. Ricordo ancora le mie prime partite al torneo ITF di Ikley (era il 2017, ndc), battei la Sabalenka e mi dissi, “beh, posso vincere anche qui”. Però poi non ne ho beccata una… Ora sta andando tutto bene, sono felice del mio livello di gioco».
C’era un tempo nel quale Paolini soffriva fin troppo le picchiatrici, che sul piano fisico regolarmente la dominavano. Contro la Andreescu, già battuta il mese scorso a Parigi, ha dimostrato che questo gap si è molto ridotto. «Per me era un incubo giocare contro certe giocatrici – ricorda – per esempio la Keys, la mia prossima avversaria, un anno fa a Dubai mi ha battuto 6-1 6-1. Ora sono un po’ più tranquilla, entro in campo con un’altra consapevolezza e reggo molto meglio il palleggio, grazie soprattutto ai progressi fatti sul dritto. Ho lavorato tanto su questo colpo, però contro Madison, forse, sarà meglio giocare sul suo rovescio. Al posto del dritto ha un fucile…», e piove un’altra risata.
La finale del Roland Garros ha spinto Jasmine fino al settimo posto della classifica Wta, ma i tre turni passati a Londra le hanno virtualmente già regalato la sesta posizione. «Le tante vittorie, il ranking clamoroso… Credetemi, mi sembra ancora tutto strano, un sogno. Però mi piace quello che faccio, mi sento nel posto giusto e me lo sto godendo appieno».