Rimettersi in gioco ripartendo da zero, o quasi. Dopo le recenti esperienze al fianco di Milos Raonic e Stan Wawrinka, Richard Krajicek si rimette in discussione. Alla ricerca di nuove motivazioni e di una sfida stimolante, il direttore dell'ATP 500 di Rotterdam ha infatti comunicato che, a partire dalla prossima stagione (e compatibilmente con gli impegni di cui già si fa carico), seguirà la giovane promessa olandese Tim Van Rijthoven. Attualmente numero 876 del ranking ATP, il tennista di Roosendal non gioca un match ufficiale dal Futures di Tallahassee dello scorso dicembre, quando si ritirò nei quarti a causa di un serio infortunio al polso. Dopo mesi di riabilitazione e informazioni approssimative sui tempi di recupero, Van Rijthoven ha rotto il silenzio attraverso i social media annunciando il nuovo sodalizio con Krajicek. “Sono onorato che un personaggio come Richard abbia deciso di lavorare con me – ha affermato il giovane tennista olandese, classe 1997 – nonostante vanti un sacco di esperienza mi ha subito accolto a braccia aperte mostrandosi sin da subito disponibile”. Elettrizzato della fresca collaborazione anche il suo nuovo coach. “Tim è un giocatore di talento con doti impressionanti e dal grande braccio. Sono entusiasta all’idea di poter lavorare con lui e spero di poterlo aiutare a muovere i primi passi post infortunio per dare una svolta alla sua carriera”.
LE SFIDE CON TSITSIPAS
Sembra esser passata un’infinità da quando Van Rijthoven si distingueva ai tornei Futures di Santa Margherita di Pula, presso il Forte Village Resort. Tra il ciangottio dei pappagalli lasciati liberi di svolazzare e le bianche spiagge del litorale sud della Sardegna, nello splendido resort sardo si disputano da anni, e per svariati periodi della stagione, tornei Futures e ITF. Tra i tanti giocatori presenti in tabellone, uno dei giocatori più attesi era Stefanos Tsitsipas, ora conosciuto ai più, un po' meno all'epoca. Giocatore dal talento naturale, disponibile e gentile nei modi. In quella stessa ventosa settimana sarda si fece notare un altro talento. L’olandese destò sin da subito l'attenzione: rovescio ad una mano esplosivo – simile, con le dovuti proporzioni, per preparazione e pesantezza di palla a quello di Wawrinka – servizio straripante, discese a rete frequenti e una potenza da fondocampo notevole. In quel torneo Tsitsipas e Van Rijthoven si incontrarono ai quarti di finale. Vinse l’olandese in tre set, così come in tutti i loro confronti diretti, tre in totale. Van Rijthoven raggiunse di lì a poco il best ranking al numero 296, salvo poi infortunarsi al polso lo scorso dicembre e saltare l’intero 2017.
CARPE DIEM TIM!
Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire per nessuna ragione al mondo. Non deve aver esitato neanche un solo istante al pensiero di poter essere seguito da un mostro sacro come Richard Krajicek. Da una parte un coach di livello internazionale, voglioso di riscatto dopo una collaborazione infelice con Milos Raonic terminata già da dopo il torneo di Miami, ma ufficializzata durante il Roland Garros. Dall’altra un tennista giovane di potenziale, la cui crescita è stata interrotta sin dai tempi juniores da infortuni fisici di vario genere. Si è mossa con decisione anche la Federazione olandese, convinta di poter far affidamento sulle qualità ancora inespresse di Van Rijthoven. Mirare alla qualità a discapito della quantità puntando fortemente sul talento più puro della propria scuderia. D’altronde con un solo olandese in top 100 già trentenne (Robin Haase), due giovani di buon livello dal futuro incerto come Tallon Griekspoor e Botic Van de Zandschulp e il desaperecido Thiemo de Bakker, qualcosa di concreto andava pur fatto. Di ottimi giocatori a livello juniores mai totalmente sbocciati e poi rimasti ai margini del tennis d’élite ne abbiamo visti tanti, anche in casa nostra. Riuscirà Van Rijthoven, con l’aiuto di Richard Krajicek, a invertire il trend negativo del movimento olandese degli ultimi 10-15 anni?