Top e flop del Roland Garros 2013. Nadal è promosso e bocciato allo stesso tempo. Bene i vecchietti, male i giovani. Grande Errani, viva il rovescio a una mano, pollice verso per gli attivisti anti-gay. 
Stanislas Wawrinka e Richard Gasquet hanno dato vita al match più bello del torneo

Di Riccardo Bisti – 11 giugno 2013

 
Il quadro riassuntivo del Roland Garros 2013 si apre e chiude con lo stesso nome: Rafael Nadal. Lo spagnolo ha vinto, ha scritto la storia, merita i complimenti e può ingrossare il suo palmares…però ha il “difetto” di togliere imprevedibilità al tennis. E allora lo abbiamo anche bocciato. La scelta di limitarci a 10 promossi e altrettanti bocciati ci ha obbligato a escludere qualcuno, anche perchè i vari Djokovic, Schiavone e Fognini, secondo noi, sono rimasti nel limbo tra promozione e bocciatura. E allora siamo andati su chi merita valutazioni più “estreme”, sia in positivo che in negativo.
 
PROMOSSI
 
RAFAEL NADAL
Sul web, ne abbiamo letta una fantastica. “Secondo il criterio utilizzato dai tifosi di Roger Federer, da oggi Nadal è più forte di Rod Laver”. L’allusione è al numero di Slam, visto che Rafa ha appena superato il mitico australiano. E’ già il più forte terraiolo di sempre, ma non è detto che non possa avvicinare i 17 Slam di Federer. L’inerzia è dalla sua parte, l’unica incognita riguarda il fisico.
 
SERENA WILLIAMS
Anche con lei bisogna ragionare in chiave storica. Secondo Martina Navratilova, può arrivare a quota 23 Slam. Significherebbe vincerne la metà da qui a fine 2016. Per Serena, per questa Serena, nulla è impossibile. E lei stessa ha già detto che il meglio deve ancora venire.
 
SARA ERRANI
Confermarsi è la cosa più difficile. L'azzurra c’è riuscita, e pazienza se non ha bissato la finale dell’anno scorso. Probabilmente avrebbe perso anche contro Azarenka e Sharapova, ma è subito dietro le più forti. Sarita ci ha insegnato come i limiti siano disegni mentali, perfetti per costruirci alibi. Invece li puoi superare, almeno finchè resti sul pianeta terra. Quando esci dalla stratosfera, diventa tutto più complicato.
 
I DUE TOMMY (HAAS E ROBREDO)
Storie meravigliose, perfette per imbrattare più dignitosamente i giornali durante il torneo. Il tedesco vola nei quarti a 35 anni, evitando l’umiliazione di perdere un match dopo aver sciupato 12 matchpoint. Contro John Isner, il 13esimo è stato quello buono. E ha fatto una bella figura anche al cospetto di Djokovic. Lo spagnolo ha addirittura emulato Henri Cochet, l’ultimo che era stato capace di rimontare due set di svantaggio per tre partite consecutive. Esempi di coraggio, volontà e abnegazione. Tanti giovani dovrebbero prendere esempio.
 
MARIA SHARAPOVA
Ci è piaciuta la sua reazione dopo la sconfitta contro Serena. Incredibile ma vero, persino l’algida Maria, macchina di soldi e marketing, nutre dei sentimenti. Realizzare che Serena Williams è davvero più forte di lei deve averla sconvolta. Ma dalle consapevolezze si può ripartire. Accettare la realtà è il modo migliore per affrontarla. Ha giocato una grande finale: raramente l’avevamo vista così vicina a Serena.
 
LE CONDIZIONI METEO
E’ vero, ha fatto freddo per buona parte del torneo e c’è stato qualche scroscio di pioggia. Tuttavia, il programma è filato via abbastanza liscio e non ci sono stati ritardi clamorosi. Si sono contate sulle dita di una mano anche le interruzioni per oscurità. Non credessimo all’anacronismo degli Slam europei (anche se Wimbledon ha fatto più di un passo in avanti), verrebbe quasi da dire: “A cosa servono i maxi progetti per il tetto, i nuovi stadi e tutto il resto?”. Al prossimo giorno di pioggia totale, ci ricorderemo la risposta.
 
CHRISTIAN GARIN
Non deve essere facile essere un tennista promettente in Cile subito dopo i ritiri di Rios e Gonzalez (il fantasma di Massu si aggira ancora per il circuito). Questo ragazzo sembra trarre forza dalle responsabilità e ha vinto senza colpo ferire il torneo junior, dove era attesissimo il nostro Gianluigi Quinzi, KO nei quarti. In patria ha già innescato una polemica a distanza con Paul Capdeville, chissà se a tanta spavalderia corrisponderanno i risultati, quelli veri.
 
BETHANIE MATTEK SANDS
Ormai il suo stile eccentrico non stupisce più, ma forse è un bene: ci consente di ammirare un tennis divertente, schizofrenico e frizzante. Proprio come Bethanie, che ha eliminato Na Li ed è giunta alla seconda settimana. Siamo convinti che la Lady Gaga del tennis abbia almeno un grande exploit nelle corde. Chissà se riuscirà a tirarlo fuori. Magari si, dopo che ha scoperto di avere 26 intolleranze alimentari e (finalmente) si regola di conseguenza.
 
DAVID FERRER
Splendido, almeno fino alla semifinale. Scommettere su di lui contro avversari alla portata è meglio che mettere i soldi in cassaforte. Un buon tabellone gli ha regalato la prima finale Slam al 42esimo tentativo. La meritava. “Spero che non sia l’ultima” ha detto durante la premiazione. Noi temiamo di si.
 
IL ROVESCIO A UNA MANO
Che goduria. A livello di ottavi maschili, otto giocatori su sedici tiravano il colpo più bello di tutti. E’ uno spot per i maestri di oggi, i cui cervelli sono stati tritati da discorsi su modernità, potenza ecc…ecc…Tutto vero, per carità, ma quando vedi un match come Wawrinka-Gasquet, 4 ore di libidine agonistica, capisci che il tennis può essere qualcosa di più rispetto a banali formule teorico-motorie-matematiche.
 
BOCCIATI

ROGER FEDERER
L’unico lato positivo del suo Roland Garros è il mantenimento della striscia di quarti di finale consecutivi. Ha rischiato di perderla contro Gilles Simon, ma ha pagato lo sforzo al turno successivo. Tsonga ha messo a nudo i problemi di un giocatore che sembra una copia sempre più sbiadita del mostro di qualche anno fa. L’erba riuscirà a rivitalizzarlo?
 
NA LI
Che disastro. La vincitrice del 2011 è sprofondata al secondo turno contro Bethanie Mattek Sands, senza colpo ferire, come se fossimo tornati indietro di 5 anni, quando era ancora una delle tante. Sembrava aver reagito bene all’indigestione di popolarità, ma forse inizia a sentire il peso degli anni.
 
GLI ATTIVISTI ANTI-GAY
L’invasore di campo che ha messo paura a Nadal “combatte” per una causa discutibile. La Francia è diventata il 14esimo paese a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso, nonchè il 12esimo a consentire l’adozione dei bambini anche per le coppie omosessuali. Non è questa la sede per discutere sui significati morali-religiosi, ma di certo non c’è nessuna violazione dei diritti dei bambini, come millantato dagli attivisti. Non lo diciamo noi, ma le centinaia di adozioni felici nei paesi in cui la pratica è già diffusa.
 
GRIGOR DIMITROV
Il suo terzo turno contro Djokovic era il match più atteso della prima settimana, invece è stato una profonda delusione. Il bulgaro è stato spazzato via dal serbo, desideroso di rivincita dopo la sconfitta di Madrid. Non fosse che l’età media dei top-players si è alzata così tanto, ci sarebbe quasi da preoccuparsi. Invece Grigor arriverà, a patto che segua i consigli di coach Magnus Norman e non gli istinti da fidanzato della Sharapova.
 
LA TV PUBBLICA SPAGNOLA
Ok, hanno subito un taglio di oltre 200 milioni euro, ma Rafa Nadal è un “bene” di cui gli spagnoli non vogliono fare a meno, almeno nei tornei importanti. Invece la RTVE ha offerto una cifra irrisoria per aggiudicarsi i diritti, respinta dai detentori di MP&Silva. Quando gli hanno toccato il calcio (Roland Garros in cambio della Supercoppa di Spagna), si sono tirati indietro. Per fortuna del pubblico, Mediaset Espana ha preso in extremis i diritti e ha fatto godere qualche milione di spagnoli nel pomeriggio di domenica. Molto meglio la RAI, che nel suo piccolo ha timidamente riproposto un po’ di tennis anche sulle reti generaliste. Si può sempre migliorare, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. E la RAI lo sta facendo.
 
L’ARGENTINA
Nove anni fa, piazzarono tre giocatori in semifinale. Quest’anno è stato un disastro totale. Con Del Potro ai box e Nalbandian infortunato, l’unico in grado di ottenere un buon risultato (Juan Monaco) è uscito al primo turno. I ricambi non sono all’altezza e il futuro sembra tutt’altro che roseo. Per consolarsi hanno ripiegato su Paula Ormaechea, giunta al terzo turno partendo dalle qualificazioni. Ma la Sabatini era un’altra cosa…
 
VENUS WILLIAMS
Ce ne fosse ancora bisogno, questo torneo ha certificato l’inutilità dell’asserzione “Le Sorelle Williams”. Purtroppo per lei, Venus non è più all’altezza di Serena. E’ così da un pezzo. Non è tutta colpa sua, visto che la Sindrome di Sjogren l’ha debilitata parecchio. Quando le tue sconfitte non fanno più notizia, è tempo di porsi delle domande. E il match contro Urszula Radwanska è un ottimo assist per riflettere.
 
PETRA KVITOVA
Sempre più indecifrabile. Un anno e mezzo fa (ricordate?) doveva diventare la nuova numero 1, il colosso ceco in grado di ridare gloria al paese della Navratilova. Adesso rimane a stento tra le prime 10, la collocano nei campi periferici ed è vittima di un’incostanza paurosa. Male contro la Rezai, bene contro la Peng, malissimo contro la Hampton. Urge un repentino cambio di rotta, altrimenti il tennis rischia di perdere una protagonista. L’erba dovrebbe farle bene.
 
YOUTUBE
Il Roland Garros è il torneo più ostico per chi usufruisce del "tubo" per eccellenza. La federtennis francese blocca tutti i filmati Youtube per violazione dei diritti. Peccato che non aggiorni da mesi la sua pagina. I video ufficiali (con più di una limitazione) erano reperibili solo sul sito del torneo. Molto meglio gli australiani: non solo hanno mandato in diretta-streaming le qualificazioni, ma hanno tempestato l’utenza con centinaia di video, uno più interessante dell’altro. Jean Gachassin, sempre molto attento a immagine e comunicazione, dovrebbe intervenire.
 
RAFAEL NADAL
E’ stato il primo dei promossi, ma anche l’ultimo dei bocciati. Lo spagnolo è un fenomeno e sa trasmettere ancora forti emozioni, ma è possibile che nessuno abbia trovato il modo per batterlo sulla terra? Il bello di un torneo risiede nell’incertezza del risultato, del vincitore. Da quando ci sono i Fab Four, questo fascino si è un po’ perso. Sulla terra è ancora peggio. Nadal, Nadal, Nadal….un nome nuovo non farebbe male.