Sei italiani impegnati nei tornei del circuito maggiore, solo due si sono qualificati per i quarti di finale: Paolo Lorenzi a NYC e Marco Cecchinato a Buenos Aires. Dove è arrivata la sconfitta di Fabio Fognini contro Jaume MunarRISULTATI
ATP Buenos Aires
Carballes Baena (Spa) b. Sonego 7-5 6-1
Cecchinato b. Garin (Cil) 7-6 (4) 6-4
Munar (Spa) b. Fognini4-6 6-4 7-5
ATP Rotterdam
Monfils (Fra) b. Seppi 4-6 6-1 6-3
Tsonga (Fra) b. Fabbiano 6-1 6-4
ATP New York
Lorenzo b. Harrison (Usa) 4-6 6-4 6-4
Le notizie positive arrivano da Paolo Lorenzi e Marco Cecchinato. A New York, in un torneo giocato in un bel palazzetto dello sport ma ancora privo del giusto appeal e di un buon campo di partecipazione, Lorenzi (ormai trasferitosi negli Stati Uniti in pianta semi-stabile) ha sconfitto quel Ryan Harrison sul quale gli americani avevano puntato abbastanza forte qualche anno fa, prima di accorgersi che si tratta di un buon agonista ma dal tennis piuttosto grezzo. Lorenzi ha vinto recuperando un set di svantaggio ed evidenti difficoltà in risposta, con l’avversario che ha messo a segno 17 ace, con un 10/10 con la prima di servizio nel set decisivo. Tuttavia, negli scambi l’azzurro è apparso superiore, soprattutto quando la stanchezza ha comi nciato a farsi sentire. Nel terzo set, Lorenzi non ha concesso nessuna palla break e soprattutto ha dieso bene la seconda di servizio. Al prossimo turno affronterà il canadese Brayden Schnur, 23 anni, numero 154 ATP, altro gran battitore, che ha sconfitto Steve Johnson (in grave crisi di fiducia e risultati) al tie-break del terzo set. Una buona chance per tornare a giocarsi una semifinale ATP.A Buenos Aires invece, Marco Cecchinato è apparso ancora piuttosto lontano dalla condizione mostrata l’anno scorso sulla terra rossa ma alla fine ha battuto il cileno Christian Garin, uno di quei giocatori che è entrato nella top 100 sgomitando e nonostante un tennis un po’ limitato. Cecchinato ha sciupato un paio di set point nel primo set che avrebbero reso il match più facile, poi è stato bravo a infilare cinque punti consecutivi ne tie-break, quando era sotto 4 a 2. Ora affronterà un altro pedalatore come lo spagnolo Roberto Carballes Baena, uno dei giocatori meno appariscenti (diciamo così) del circuito, in un match che lo vede ampiamente favorito. Qualsiasi risultato inferiore alla finale sarebbe da considerarsi una delusione, perché il tabellone nella parte bassa non presenta altre teste di serie ancora in gara.Questo perché il secondo favorito del seeding, Fabio Fognini, ha perso 7-5 al terzo contro Jaume Munar, che già aveva faticato a domare al primo turno dell’Australian Open. Munar si allena all’accademia di Nadal, è molto migliorato nell’ultimo periodo (soprattutto al servizio e nella pesantezza di palla) e si è dimostrato più cattivo e voglioso di portare a casa un match giocato su livelli anche discreti, a livello tecnico. A Fognini sono stati fatali due doppi falli: il primo commesso quando era avanti di un set e un break: sul 30-15 del quarto game, si è complicato un turno di servizio che poteva staccarlo dall’avversario. Brad Gilbert ci scriverebbe un capitolo del suo Winning Ugly su questo genere di occasioni. L’altro mentre serviva per il match sul 5-4 del terzo set, sempre avanti per 30-15. La colpa è quello di aver ceduto di schianto: da quel momento infatti, non ha più vinto un solo punto, cedendo gli ultimi dieci dell’incontro. Come già accaduto in alcune recenti sconfitte di Fognini, la sensazione è che stia colpendo bene la palla ma che ancora fatichi a leggere bene alcune situazioni all’interno del match, lasciando scappare troppe occasioni. Munar, dal acanto suo, sta affiancando alla solita voglia e determinazione, un tennis tecnicamente migliore. Non è poca cosa. Fognini dovrà ora centrare un bel risultato nell’ATP 500 di Rio de Janeiro per rendere accettabile la Gira Sudamericana, anche se l’obiettivo della stagione non sembra legato a un discorso di ranking (la top 10 si sta allontanando sempre più) ma al tentativo di conquistare un grosso risultato in un torneo importante.
In precedenza, aveva perso Lorenzo Sonego contro Carballes Baena in un match tutt’altro che impossibile. Sonego deve alzare la percentuale di prime palle e metter su ancora qualche chilo di muscoli perché sulla terra rossa la sua palla è ancora troppo leggera. Comunque, sono esperienze che lo aiuteranno a crescere, dato che tennisticamente è più giovane dei suoi 23 anni. Nella logica delle cose le sconfitte di Rotterdam, soprattutto quella di Thomas Fabbiano, bravo a resistere nel secondo set a Jo-Wilfried Tsonga dopo essere stato travolto nel primo parziale. Andreas Seppi invece ha portato a casa il primo set contro un Gael Monfils che il giorno prima aveva dimostrato una grande condizione contro David Goffin. Si sperava potesse patire la fatica, invece è andato in crescendo.
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