Dal 1 gennaio, lo svizzero potrà usufruire di un cavillo regolamentare che gli consentirà di giocare i tornei che vuole, togliendogli ogni obbligo. Ne aveva già usufruito Tommy Haas.
Tommy Haas, 34 anni, è professionista dal 1996 e ha giocato 783 match in carriera
Di Riccardo Bisti – 19 novembre 2012
La popolarità di Roger Federer si misura anche dalle piccole cose. Dal 1 gennaio 2013, la carriera dello svizzero non avrà più alcun condizionamento regolamentare a livello di programmazione. Se spulciamo il Rulebook dell’ATP, infatti, tra le 162 pagine di cavilli paralegali, c’è l’articolo 1.08 che toglie l’obbligatorietà di giocare i tornei Masters 1000. Un articolo che emerge ora perché sarà Federer ad usufruirne. Ma lo svizzero non è il primo, non sarà l’unico e dopo di lui ne verranno altri. Leggiamo la norma.
Il numero di tornei Masters 1000 obbligatori può essere ridotto di uno se un giocatore possiede almeno uno dei tre requisiti.
1) Aver giocato almeno 600 match al 1 gennaio dell’anno in questione.
2) 12 anni di carriera.
3) 31 anni di età al 1 gennaio dell’anno in questione.
Se un giocatore soddisfa tutte le condizioni è completamente esentato dall’obbligo di giocare i Masters 1000. Per calcolare i 12 anni di carriera, è considerato come primo anno quello in cui il tennista ha giocato almeno 12 tornei validi per il ranking ATP. La regola continua spiegando che – per raggiungere quota 600 match – si tiene conto soltanto dei tornei del circuito maggiore (Slam, ATP, Masters, Davis e Olimpiadi). Questo a partire dal 2010. I tornei challenger e futures giocati prima di quell’anno sono considerati validi.
Il 1 gennaio, Federer avrà:
1) Giocato 1076 incontri nel circuito maggiore
2) Giocato almeno 12 tornei all’anno per 14 anni consecutivi
3) Compiuto 31 anni.
Qualcuno potrebbe definirla “Regola Federer”. Non è così, perché prima di lui ne ha tratto beneficio Tommy Haas. Il tedesco soddisfava i tre requisiti già a partire dal 1 gennaio 2010. Ma Tommy non ha la stessa popolarità di Federer, e la cosa passò sotto silenzio. Così come passa in secondo piano Lleyton Hewitt, coetaneo di Federer: dal 2013, anche l’australiano potrà scegliere i tornei che preferisce, così come Jarkko Nieminen e Nikolay Davydenko. Nel 2014, potranno entrare in questo curioso club David Ferrer e Mikhail Youzhny, più una serie di giocatori a cui manca ancora un requisito.
Chissà cosa pensavano capi dell’ATP quando hanno stilato questa regola. Probabilmente pensavano che nessuno (o pochissimi) avrebbero raggiunto i requisiti. In verità, Federer e gli altri non sono totalmente al riparo dalle sanzioni. Se non giocheranno un torneo obbligatorio, infatti, si prenderanno lo “zero” in classifica. La differenza è che non ci sarà alcuna sanzione pecuniaria. A livello pratico, non cambierà molto. Federer ha sempre organizzato la sua programmazione pensando alla salute, alla carriera e alla longevità agonistica. Non certo ai regolamenti. Per lui la differenza sarà minima, anche perché una multa in meno non farà la differenza per chi ha intascato oltre 76 milioni di dollari di soli premi ufficiali. Discorso opposto per Haas, Hewitt, Nieminen e Davydenko: hanno bisogno dei tornei Masters 1000 per mantenere o ricostruire una buona classifica, quindi saranno ben lieti di giocarli non appena potranno.
Si tratta di una regola interessante che lo svizzero ha subito utilizzato a suo vantaggio. Nel 2013, infatti, ha scelto di non giocare il Masters 1000 di Miami, uno dei più importanti e tra i papabili allo status di “Quinto Slam”. Federer giocherà a Indian Wells, poi tornerà in gara soltanto a Madrid, dopo una pausa di oltre 45 giorni. Non giocherà nemmeno a Monte Carlo, ma il torneo del Principato ha perso da qualche anno lo status di “Mandatory”. Il 2013 di Federer, attualmente, prevede soltanto 14 tornei più le ATP World Tour Finals. La sua programmazione è così suddivisa: 4 Slam, 7 Masters 1000, 2 ATP 500 e un solo ATP 250 (Halle, tappa erbivora in preparazione a Wimbledon). Più avanti si capirà se giocherà qualche incontro di Coppa Davis o il torneo ATP di Basilea, per il quale ha chiesto un aumento d’ingaggio. L’impressione è che Federer non abbia più grossi interessi di classifica. Raggiunte le 300 settimane, sembra che punti soprattutto agli Slam. Il primato di Steffi Graf (377 al comando), dunque, sembra al sicuro. Come detto, oltre a Federer, dal 2013 potranno usufruire della regola anche Lleyton Hewitt (coetaneo di Roger, con 785 match all’attivo e professionista dal 1998), Nikolay Davydenko e Jarkko Nieminen. Ci sono poi alcuni giocatori che avrebbero il requisito dell’età (nati entro il 1981) e dell’anzianità agonistica, ma a cui manca il numero totale di match. Vediamo chi potrà entrare nel club dal 1 gennaio 2014.
Feliciano Lopez – 586 match
Radek Stepanek – 576
Jurgen Melzer – 564
Javier Malisse – 536
Olivier Rochus – 508
Mardy Fish – 506
Albert Montanes – 444
Ivo Karlovic – 407
Ci sarebbero anche I nostri Volandri, Starace e Lorenzi, ma sono lontanissimi dal limite. In verità, soltanto i primi tre della lista hanno concrete chance di farcela entro l’anno. Difficilmente Xavier Malisse giocherà 64 match ATP nel 2013 (quest’anno ne ha giocati 45). Se avessero saputo che l’età media dei top-players si sta alzando così, chissà se i burocrati dell’ATP avrebbero varato una regola del genere.
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