E’ quello firmato Jo Wilfried Tsonga e Milos Raonic, rimasti in campo per 66 game e quasi 4 ore. “Almeno sono entrato nella storia” dice il francese. Djokovic Super.
La stretta di mano tra Tsonga e Raonic, eroi per un giorno
Di Riccardo Bisti – 1 agosto 2012
Doveva essere la giornata di Djokovic-Roddick, match pompato a dismisura dopo che l’americano aveva dato grandi segnali di ripresa. Il 31 luglio 2012, invece, resterà nella storia del tennis olimpico per l’eterno match tra Jo Wilfried Tsonga e Milos Raonic. Le Olimpiadi sono uno dei pochi tornei in cui non c’è il tie-break nel set decisivo: con due battitori del genere si poteva pensare a una lotta, ma non certo al 6-3 3-6 25-23 con cui il francese è approdato agli ottavi. E chissà in quali condizioni si presenterà al terzo turno contro Feliciano Lopez. E’ stato il match più lungo della storia delle Olimpiadi, così come i 48 game del terzo set hanno fatto registrare il set più lungo. Una volèe smorzata, dopo 3 ore e 57 minuti, ha sigillato il successo del francese, accolto con un sorriso e un abbraccio dal canadese sconfitto. “Era l’unico modo per farmi entrare nella storia” ha detto il simpatico Tsonga, riferendosi all’impossibilità di contrastare i più forti nei tornei del Grande Slam. Il record precedente l’avevano firmato Fernando Gonzalez e Taylor Dent nella finale per il bronzo ad Atene 2004, terminata 16-14 per il cileno. Nel 1988, il doppio femminile tra le canadesi Basset-Seguso/Hetherington e le argentine Paz/Sabatini terminò 20-18 al terzo. Numeri importanti, anche se siamo ancora lontani dal 70-68 firmato da Isner e Mahut un paio d’anni fa qualche metro più in là, sul campo numero 18. “E’ difficile giocare contro Raonic, il suo servizio è perfetto”. ha detto Tsonga, capace di sparare 17 ace e 60 colpi vincenti e ha commesso 27 errori contro i 40 di Raonic. Ma in partite come queste i numeri non contano. Una palla (s)fortunata può rovesciare il destino di un’intera partita, durata quasi 7 ore se consideriamo lo stop per pioggia che ha tenuto i giocatori negli spogliatoi per oltre due ore e mezza.
“Non posso dire un granchè su questo match. Diciamo che sono finito dalla parte sbagliata della storia” ha esalato Raonic, grande sportivo ma (per ora) grande perdente. Purtroppo per lui, nelle occasioni importanti ha sempre ciccato. Ma il tempo è dalla sua parte, e la sua schiettezza ispira naturale simpatia. “La prossima volta chiederò al mio avversario di arrivare fino al 26 pari e poi di giocarcela seriamente a partire da lì”. Con lo svantaggio di servire per secondo, Raonic ha salvato un matchpoint sul 15-16 e uno sul 20-21. Il game decisivo è stato il 48esimo, quando si è trovato sotto 0-40. Ha annullato il primo, ma poi si è dovuto arrendere. Adesso tornerà in patria per giocare il Masters 1000 di Toronto. Per lui, canadese anglofono, è il torneo più importante dell’anno. Chissà che l’attesa consacrazione non possa arrivare nel torneo più ambito. Nonostante la pioggia, il tabellone si è allineato agli ottavi di finale, tutti in programma mercoledì (così come gli ottavi femminili), Tsonga-Lopez a parte. Djokovic ha impressionato, lasciando appena tre giochi a Roddick. Una vittoria che ne rialza le quotazioni. Da segnalare la vittoria di Lleyton Hewitt, vecchio leone australiano, che ha battuto Marin Cilic con il punteggio di 6-4 7-5. Sarà proprio lui a sfidare il serbo negli ottavi. Facile vittoria per Murray, adesso opposto a Baghdatis (6-4 6-4 a Gasquet) in una riedizione del match giocato qualche settimana fa e terminato alle 23 passate, strappo ai rigidi regolamenti di Wimbledon.
Nessuna sorpresa tra le donne, anche se Maria Sharapova (7-6 6-3 alla Robson), Petra Kvitova (7-5 2-6 6-1 alla Peng) e Sabine Lisicki (solo 7-5 al terzo alla Shvedova) hanno incontrato qualche difficoltà. Tuttavia, le favorite l’hanno sempre sfangata. L’attenzione principale, non solo per motivi patriottici, riguarda Flavia Pennetta. L’azzurra rischia di "scoppiare" per i troppi impegni. E meno male che non deve giocare il misto. Troverà la Kvitova nel secondo match a partire dalle 12.30 italiane (è sfavorita, ma la ceca accusa qualche dolore addominale, chissà…), poi tornerà in campo per la prosecuzione del secondo turno del doppio contro le giocatrici di Taipei Chuang-Hsieh. Si parte dal 7-6 5-5 per le azzurre: potrebbe restare in campo due game ma anche un’ora e mezza (Tsonga-Raonic insegna). Per sua fortuna, non verrà sbattuta di nuovo in campo per l’eventuale quarto di finale. Queste Olimpiadi a Wimbledon proseguono nel segno della confusione, e la pioggia non aiuta. Pensate che tre match di primo turno del doppio misto (tra cui i due degli italiani) dovrebbero giocarsi oggi, ma non hanno ancora trovato collocazione nell’order of play. Ci vuole pazienza.
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