di Federico Mariani
Milos Raonic trionfa nella ventesima edizione del Masters 250 di San Pietroburgo battendo in finale il portoghese Joao Sousa col punteggio di 6-3 3-6 6-3 in due ore accompagnate da sei minuti. Per il nativo di Podgorica, ma cittadino canadese, si tratta del settimo successo in carriera, appena il primo in un 2015 sinora avaro di soddisfazioni con appena una finale conquistata e persa contro Roger Federer a Brisbane nel primo torneo dell’anno.
Il servizio del bombardiere canadese si conferma letale e mortifero nei veloci campi indoor, a dimostrazione di ciò parlano cinque dei sette titoli incassati proprio su cemento al coperto, dove rispondere a bombe raramente sotto i 220 kmh è impresa assai ardua se non impossibile. Per Raonic è il primo titolo colto in Europa dopo la tripletta a San José ed i titoli asiatici a Bangkok e Chennai. Il canadese si è reso protagonista di un torneo sostanzialmente perfetto con un solo parziale lasciato per strada, il secondo set della finale dove ha anche subito il primo ed unico break del torneo, e coi successi piuttosto netti in quarti e semifinale contro gli iberici Robredo e Bautista Agut prima di battere, appunto, Sousa in finale.
Per quanto riguarda i colori azzurri è stata una settimana positiva a metà per Simone Bolelli capace di estromettere dal torneo la prima testa di serie, Tomas Berdych, in quella che è la seconda vittoria in carriera del talento di Budrio contro un top ten. La corsa dell’azzurro si è poi stoppata ai quarti di finale a seguito della sconfitta rimediata proprio col futuro finalista Sousa in un match in cui Bole ha molto da recriminare nel duplice 7-6 conclusivo.
foto: http://www.spbopen.ru