Reduce dalla finale a Wimbledon, il canadese rinuncia alle Olimpiadi per ragioni strategiche. “Sono sempre più vicino al mio grande obiettivo e voglio mettere insieme tutti i pezzi per raggiungerlo”. La partnership con McEnroe proseguirà, ma solo nelle settimane di allenamento. Nel suo box vedremo Carlos Moyà.

C’è un aggettivo che descrive bene la personalità di Milos Raonic: “razionale”. Il fiammante finalista di Wimbledon ama ponderare ogni singola decisione. Tutto è finalizzato ai suoi obiettivi di carriera. Va letta in questo senso anche la decisione di saltare le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Ufficialmente per il timore di incappare nel virus “Zika” che sta spaventando diversi giocatori, ma anche per concentrarsi sui tornei ATP. Con le assenze di Federer, Nadal e Murray, il canadese avrà tutti gli occhi addosso al Masters 1000 di Toronto, poi si presenterà più fresco degli altri a Cincinnati. La notizia, rivelata a Sportsnet, è che il sodalizio con John McEnroe va avanti: non poteva essere altrimenti dopo gli ottimi risultati londinesi. “Porre l’accento su Toronto e Cincinnati è stata la scelta migliore – ha detto Raonic – soprattutto in chiave Us Open. Sono sempre più vicino al mio obiettivo, torneo dopo torneo. E voglio fortemente riuscirci. Quindi devo mettere insieme tutti i pezzi possibili per fare si che questo accada”. Dopo Wimbledon ha trascorso un periodo di allenamento a New York e poi si è spostato a Toronto, dove resterà anche al termine della Rogers Cup. Dopodiché andrà a Cincinnati e poi a New York, evitando viaggi in aereo di più di 90 minuti.

“Non è stato facile scegliere di non andare a Rio – ha proseguito – però non ho mai reso bene nel giocare tre tornei di fila. Ho sempre cercato di limitare a due. Inoltre le Olimpiadi avrebbero comportato almeno 12 ore di volo e sarebbero state molto faticose sul piano mentale. Non è solo tennis, ma ci sono anche tanti altri aspetti. Per questo, ritengo di aver fatto la scelta migliore”. Quattro anni fa giocò un match epico contro Tsonga, perdendo solo 25-23 al terzo, ed era tra i volti più attesi dal comitato olimpico canadese. “Non ho ancora metabolizzato la scelta di non andare: se avessi ascoltato le emozioni sarei andato a Rio. Non posso certo mettere da parte il fattore emotivo solo perché ho preso una decisione e l’ho ufficialmente annunciata su Facebook”. Al rientro da Londra si è allenato piuttosto intensamente sotto la guida di John McEnroe. I due sono rimasti in campo quattro ore al giorno. La notizia è che la partnership va avanti, ma si limiterà alle sole settimane di allenamento e non si svilupperà durante i tornei. McEnroe non sarà a Toronto e non lo vedremo nel box di Raonic a Cincinnati, dove invece ci sarà Carlos Moyà. Il canadese è ad un passo dalla qualificazione al Masters ATP: sarebbe la seconda qualificazione negli ultimi tre anni, ma l’impressione è che stavolta non si limiterà a fare da comparsa. Milos è ben deciso ad essere protagonista. Un grande protagonista.