di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Di lui, tecnici e addetti ai lavori dicono un gran bene ormai da anni. Per questo l'ingresso di Milos Raonic nella Top Ten non sorprende più di tanto. Ma grazie alla finale raggiunta nel Master 1000 di Montreal (persa nettamente contro Rafa Nadal), il gigante 22enne ha guadagnato tre posizioni, conquistando il numero 10 del ranking Atp e diventando così il primo canadese nella Top 10 Atp.
Gli highlights di Montreal 2013
Se, fino all'anno scorso, il gigante canadese spaventava avversari di ogni livello grazie ad una prima di servizio terrificante, oggi è in grado di impensierirli anche nello scambio da fondo. Certo, gli oltre 90 chilogrammi per 196 centimetri d'altezza gli impediscono di essere un fulmine, ma lui compensa con colpi precisi e profondi e, talvolta, con pregevoli serve and volley, proprio come faceva il suo idolo Pete Sampras (che ieri ha spento 42 candeline).
Adesso che, al suo angolo, Raonic può contare su un neo coach di prestigio come Ivan Ljubicic, le condizioni per "piantare le tende" nell'Olimpo del rankig Atp non mancano proprio. In bacheca, Raonic può vantare 4 titoli (tutti Atp 250), tre consecutivi ottenuti a San José tra il 2011 e il 2013 e uno conquistato a Chennay. Gli manca ancora il grande exploit in uno Slam, ma il tempo è dalla sua parte.
Che il servizio resti comunque la sua arma letale lo confermano i numeri: con i suoi 484 aces messi a segno, Raonic è il terzo miglior "battitore" dell'anno dietro a Isner e al sudafricano Anderson ma, rispetto ai colleghi, ha conquistato più punti grazie alla prima di servizio (80%). Con questi numeri, Milos ha tutte le carte in regola per sopportare le vertigini e scalare ulteriormente il ranking Atp.