A Washington batte Pospisil nella prima finale tutta canadese dell'Era Open e torna numero 6 del mondo, suo best ranking. E' pronto per il torneo di casa.
Di Alessandro Mastroluca – 4 agosto 2014
Washington, District of Canada. A due passi dalla Casa Bianca, Milos Raonic (che non ha perso nemmeno un set in tutto il torneo) ha alzato il sesto trofeo in carriera in un tripudio di bandiere con la foglia d'acero nella prima finale ATP tutta canadese nell'Era Open. Si chiude come da pronostico, dunque, il secondo title-match disputato tra due giocatori nati negli anni '90 della storia e della settimana, dopo il successo di Goffin su Thiem a Kitzbuhel. Vasek Pospisil, dopo aver eliminato Berdych e Gasquet giocando le migliori partite migliori del suo strano 2014, non ha mai dato l'impressione di poter girare la partita a suo favore. E il 6-1 6-4 dà la misura di un match mai in discussione, che comunque consente a entrambi di guardare con ottimismo a Toronto e al Masters 1000 di casa, in cui saranno chiamati a difendere punti pesanti. Proprio alla semifinale della Rogers Cup dell'anno scorso, infatti, risale l'unico precedente a livello di circuito maggiore (vittoria di Raonic 6-4, 1-6, 7-6(4)). Pospisil, che però ha vinto tre dei quattro scontri diretti tra challenger e futures a cavallo tra 2009 e 2010, ha pagato in avvio il surplus di stanchezza e i quattro set (tiratissimi) giocati sabato, l'ultimo contro Giraldo e l'intensissima semifinale con la rimonta da 0-3 nel parziale decisivo su Richard Gasquet. Raonic mette subito in chiaro quale sarà il canovaccio della partita: livello tecnico medio-alto, scambi brevissimi e colpi di inizio gioco fondamentali come non mai. Chiude il primo set con 5 ace e appena 4 punti persi al servizio mentre un Pospisil ben poco reattivo subisce 3 break su 4 turni di battuta e mette a referto non più di un punto su 10 con la seconda. Troppo poco per dare una dimensione competitiva alla sua prima finale ATP.
IL NUMERO VINCENTE E' IL 6
Migliora, però, Pospisil che si prende un toilet break per ritrovare lucidità prima di rientrare per il secondo set. Da un paio di mesi si allena con Paul Dorochenko, che da vent’anni sta applicando gli impulsi neurologici per migliorare le prestazioni e prima dei Mondiali ha lavorato con il costaricano Navas, risultato uno dei migliori portieri a Brasile 2014. E l'effetto si è visto nella maggiore velocità di reazione in risposta, nella ricerca di una posizione più vicina alla riga di fondo con i piedi e nello splendido rovescio bimane vincente, forse il colpo migliore della sua serata, che vale il 3-3. Ma Raonic, sempre aggressivo alla risposta, non è affatto calato al servizio, ha conquistato 26 punti su 28 con la prima e cancellato una sola palla break nel primo turno di battuta del match, ha pescato il jolly nel momento più importante della partita. Il dritto affossato a rete gli consegna un match point e Raonic lo trasforma con un passante di rovescio da applausi, il più bel vincente nel punto più importante della partita. La ritrovata continuità consente a Raonic di celebrare il primo titolo dal trionfo a Bangkok dello scorso settembre e tornare al numero 6 del mondo, eguagliando il best ranking (già toccato lo scorso 7 luglio dopo essere diventato il primo semifinalista canadese a Wimbledon nell'Era Open. Un successo che lo proietta (insieme a Isner) in testa alla Us Open Series alla vigilia dell'esordio a Toronto contro Sock o Melzer. Il 24enne di Vernon, invece, nonostante la sconfitta, risalirà dal numero 36 al numero 28 in classifica, a sole 3 posizioni dal best ranking di numero 25. Per difenderla, però, dovrà arginare i desideri di rivincita di Richard Gasquet che ritroverà da avversario nel torneo di casa, in cui ha ottenuto dodici mesi fa la prima semifinale in carriera in un Masters 1000.
ATP 500 WASHINGTON – FINALE
Milos Raonic (CAN) b. Vasek Pospisil (CAN) 6-1 6-4
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