Gli scenari della classifica maschile dopo l’annuncio dell’Atp nel congelare il ranking (almeno) sino al 7 giugno. Rafa il più penalizzato con 4000 punti da difendere in un mese
Nadal costretto a un tour de force
Niente tennis (almeno) sino al 7 giugno e punti congelati. In un mondo che cambierà irreversibilmente al termine dell’incubo coronavirus, il circuito ripartirà invece dalle posizioni ‘freezzate’ della classifica ufficializzata lunedì 16 marzo, che vedeva Novak Djokovic precedere Rafael Nadal di meno di 500 punti. Una decisione giusta? Difficile a dirsi in una situazione inedita e imprevista ma che, al netto di preoccupazioni ben maggiori, favorirà alcuni e ne sfavorirà altri creando persino alcun paradosso. Al momento della stesura di questo articolo, infatti, Nadal sarà chiamato a difendere la bellezza di 4000 punti nel giro di un mese con due Slam – Us Open e Roland Garros – intervallati appena da una settimana di stacco. Un tour de force che porterebbe il suo antagonista principale, Djokovic, a resistere ‘solamente’ all’assalto nella stagione su erba, ammettendo (e sperando soprattutto) la regolare edizione di Wimbledon in cui il serbo sarà chiamato a difendere il titolo.
Il timing perfetto di Roger
Se il numero 3 al mondo Dominic Thiem può abbozzare un sorriso con i suoi 1000 punti in scadenza a Indian Wells congelati, chi può sfoggiare tutti e trentadue i denti è Roger Federer: lo svizzero avrebbe saltato a piè pari questi mesi di stagioni per un’operazione al ginocchio per presentarsi nelle migliori condizioni possibili sull’erba. E così, i suoi 3400 punti da difendere sino al Roland Garros resteranno in cassaforte permettendogli di mantenere la posizione numero 4 e di non sprofondare nel ranking, con tutti i benefici che una testa di serie del genere possa portare in sede di sorteggio nei draw. E l’ironia social ha già ipotizzato un disegno divino dell’elvetico, lui che – secondo i suoi fan – può qualsiasi cosa.
La Race to London aperta a tutto
Non può lamentarsi neppure Fabio Fognini: il taggiasco non potrà difendere il titolo a Montecarlo ma conserverà in dote quei mille importanti punti e manterrà la posizione numero 11 del ranking, con la possibilità di ritentare l’assalto alla top-10 alla ripresa delle ostilità e raggiungere il connazionale Matteo Berrettini. Il romano resterà invece in ottava piazza, con poco più di 500 punti congelati frutto delle due finali back to back (una vinta e una persa) tra Budapest e Monaco. Altro discorso riguarda la Race to London, mai come quest’anno aperta a qualsiasi sorpresa: in attesa di novità su cancellazioni, ricollocamento di tornei e guerre intestine tra Atp e Itf, c’è già chi si chiede se sia giusto giocare le Finals basandosi su risultati di metà stagione. Coronavirus permettendo.