Grazie alla norma del “Protected Ranking”, diversi giocatori possono giocare gli Slam pur essendo crollati in classifica. E' il caso dell'Australian Open, dove il cut-off è fissato al numero 99 ATP. Al netto dei forfait, dovrebbero giocare le qualificazioni anche coloro che avevano conquistato il tabellone per diritto di classifica.La regola è sacrosanta, ma il concetto sta un po' sfuggendo di mano. E' uscita l'entry list dell'Australian Open, primo grande evento del 2017, e salta all'occhio l'incredibile cut-off, fissato al numero 99 ATP. Ma con 104 giocatori ammessi di diritto, com'è possibile? Facile, grazie alla norma del ranking protetto. Si tratta di una regola che consente ai giocatori rimasti fuori per almeno 6 mesi (ma solo a causa di infortunio) di potersi iscrivere con una classifica diversa da quella reale, che nel frattempo è inevitabilmente calata. A differenza di quello che si pensa, la procedura non è così automatica. La richiesta di usufruire del ranking protetto deve pervenire per iscritto ai vertici dell'ATP entro il sesto mese dall'ultimo torneo, e soprattutto non garantisce la classifica che si aveva al momento dell'ultimo torneo. La classifica per ripartire, infatti, è una media dei ranking avuti nei primi 3 mesi dopo l'infortunio. Una volta ottenuta la possibilità, il giocatore può iscriversi con il ranking “fittizio” a un massimo di 9 tornei per un periodo di 9 mesi. Va detto che non “brucia” tornei se viene ammesso con una wild card e, ovviamente, se entra di diritto a un qualsiasi evento con la classifica attuale. Se lo stop dura almeno 12 mesi, il numero di tornei da giocare con il ranking protetto diventano 12, da “consumare” in 12 mesi.
ISCRITTI TUTTI I TOP-150
Ma c'è un effetto collaterale: l'enorme montepremi messo a disposizione dagli Slam invoglia tutti i giocatori a esserci: non esiste tennista che non usi il ranking protetto in occasione di un Major. E così l'Australian Open vedrà al via ben cinque giocatori fermi da tempo (o che hanno appena ripreso a giocare), che non avrebbero nessuna chance con il ranking attuale. Si tratta di Tommy Haas (ranking protetto al numero 25 ATP), Tommy Robredo (57), Thanasi Kokkinakis (81), Dmitry Tursunov (89) e Jerzy Janowicz (94). Se non ci fossero forfait dell'ultim'ora, dunque, sarebbero costretti alle qualificazioni Yoshihito Nishioka, Aljaz Bedene, Victor Estrella Burgos, James Duckworth e Hyeon Chung. Il primo è addirittura top-100 ATP e sarebbe una doppia beffa, tenendo conto della bagarre nelle ultime settimane dell'anno, quando parecchi giocatori danno il tutto per tutto nei tornei Challenger per attestare il proprio ranking intorno al numero 100. Ovviamente ci sarà qualche forfait, ma le perplessità restano. Per adesso, sono iscritti tutti i primi 150 del mondo: l'Italia è certa di avere in tabellone Paolo Lorenzi, Fabio Fognini e Andreas Seppi. I primi esclusi sono Thomas Fabbiano e Alessandro Giannessi, ma sono troppo distanti dal cut-off per sperare di evitare le qualificazioni. L'Australian Open si giocherà dal 16 al 29 gennaio, ovviamente preceduto da una settimana di qualificazioni.