Traduzione di Monica Zanelli – foto Adelchi Fioriti
– Pensi di aver giocato la tua miglior partita della settimana?
“Il primo set è stato fantastico, ho giocato a un ottimo livello senza commettere errori variando le direzioni e alternando i colpi. Tutto è andato nel migliore dei modi e penso di aver giocato una delle migliori partite da quando sono rientrato”.
– Si può dire che tu stia raggiungendo il top per arrivare al meglio al Roland Garros o è troppo presto?
“Io cerco di dare il massimo in ogni occasione e amo ogni torneo che si disputa sulla terra rossa. Roma, Madrid, Barcellona e Montecarlo per me non sono solo una preparazione per Parigi. Il Roland Garros è importante ma non esiste solo quel torneo, vincere uno dei tornei che lo precedono è altrettanto importante”.
– Hai raggiunto otto finali negli otto tornei disputati nel 2013. È incredibile considerando la tua lunga assenza dai campi. Ora sei in finale a Roma e anche numero 1 nella race.
“Sona al primo posto della race già da ieri ma si tratta solo di numeri. L’importante è che sto giocando bene, con regolarità e senza alti e bassi. Sono concentrato su questa finale e felice di come sto giocando. Dopo tutto quello che ho passato l’anno scorso, ogni match è importante e voglio godermi ogni momento. Aver raggiunto otto finali di fila è fantastico, fino a quattro o cinque mesi sembrava impossibile pensarlo. Spero di giocare bene domani e sarei molto felice di vincere a Roma ma comunque vada la mia stagione sulla terra è sicuramente positiva”.
– Durante i mesi del tuo infortunio, Djokovic e Murray hanno disputato le finali degli US Open, di Shanghai e degli Australian Open e sono stati definiti i nuovi grandi rivali del tennis. É stata un’affermazione prematura?
“No, rispecchiava la situazione di quel momento ed è stato giusto parlarne. Sono due grandissimi giocatori, è inutile negarlo, hanno solo un anno meno di me e sono al numero 1 e 2 del ranking. In futuro potranno sicuramente dar vita a una nuova grande rivalità nel tennis”.