Le parole del maiorchino al termine del match di doppio perso in coppia con Alcaraz lasciano più di qualche dubbio sul suo futuro, che sarà delineato nelle prossime settimane
La sconfitta in doppio con Carlos Alcaraz ha aperto nuovi scenari per Rafael Nadal, che una volta terminato il cammino alle Olimpiadi dovrà decidere che cosa fare del proprio futuro. Quel che è certo – almeno sulla carta – è che è presente nella entry list degli U.S. Open, in virtù del ranking protetto. Tuttavia la partecipazione al quarto e ultimo Slam della stagione è tutt’altro che scontata per il maiorchino, che in merito ha rilasciato alcune dichiarazioni nella serata di ieri. “Non so se andrò agli U.S. Open, penso di no. Per quanto mi riguarda adesso non posso dare una risposta chiara, ho bisogno di un po’ di tempo. Ma mi sembra difficile“. Inoltre Nadal al momento risulta anche tra i partecipanti della prossima Laver Cup, evento che come accaduto per Federer potrebbe rappresentare l’ultimo atto della sua carriera.
Un Nadal che quindi non ha sciolto le riserve in merito al proprio futuro, dovrà valutare al meglio le sensazioni avute in campo in questa settimana e valutare di conseguenza i passi da compiere. Resta il dispiacere per non aver portato ancora una volta una medaglia a casa, lui che ha vinto un oro sia in singolare a Pechino nel 2008 che in doppio a Rio nel 2016. “Per me personalmente è stato deludente non riportare una medaglia per la Spagna, ma ho fatto del mio meglio in ogni singolo minuto in campo. Onestamente le sensazioni e le emozioni che si vivono ai Giochi Olimpici sono difficili da paragonare ad altri aventi, perchè qui ti senti parte di qualcosa di più grande“.
Infine una battuta su Carlos Alcaraz, con cui ha avuto modo di gareggiare nel torneo di doppio per la prima volta proprio qui a Parigi. “Se avessi dieci anni in meno potremmo creare un bellissimo rapporto in campo e condividere tanti bei momenti insieme. Così purtroppo non è, ma ovviamente lo sosterrò da casa e gli augurerò davvero il meglio in ogni singola occasione. Che io continui a giocare oppure no, amo il tennis“.