Federer-Nadal atto 31. Lo spagnolo cede un set a Dimitrov, ma poi tira fuori il meglio di sè. E partirà favorito: questo Federer non possiede la stessa reattività del bulgaro.
Nadal è avanti 20-10 contro Federer, ma sul cemento siamo 6-6
Di Riccardo Bisti – 16 agosto 2013
Eccoli qui, di nuovo. Due modi di giocare, di pensare, di intendere il tennis e (forse) la vita. Il torneo di Cincinnati ospiterà il 31esimo scontro diretto tra Roger Federer e Rafael Nadal. Più si affrontano, più si alimenta il loro mito. Nadal e Djokovic vantano più scontri diretti, ma le sfide tra Roger e Rafa hanno un sapore diverso. Forse perchè la loro rivalità travalica i confini del tennis giocato e sfocia nella vita di tutti i giorni. Vai in un qualsiasi tennis club, a patto di non trovarti in Spagna o in Svizzera, e ti chiederanno se sei un “federeriano” o un “nadaliano”. Ancor più di McEnroe-Borg e Agassi-Sampras, le cui rivalità si sono sviluppate prima (o agli albori) di internet, Federer-Nadal è il massimo esempio di antropologia applicata al tennis. “Dimmi per chi tifi e ti dirò chi sei” o qualcosa del genere. E non importa il torneo, il turno o lo stato di forma. La sfida è sempre sentita. Sarà così anche nei quarti di Cincinnati, dopo che entrambi hanno perso un set negli ottavi. Federer ha addirittura rischiato di perdere contro Tommy Haas, mentre Nadal ha pagato 10 minuti di distrazione contro Grigor Dimitrov prima di chiudere con il punteggio di 6-2 5-7 6-2. La prima ora si è sviluppata tra gli sbadigli. Quando Dimitrov ha commesso il doppio fallo che ha mandato Rafa avanti anche nel secondo (6-2 3-2), Serena Williams e Mona Barthel (protagoniste dell’ultimo match di giornata) hanno iniziato a scaldarsi. Neanche il tempo di pensare che “Rafa non tradisce mai quando è in vantaggio”, che arrivava l’inatteso controbreak. Un drittaccio sbagliato e due ottimi passanti di Dimitrov siglavano l’aggancio. E la partita ricominciava. Gli sguardi distratti diventavano attenti, gli sbadigli si tramutavano in adrenalina e Serena-Barthel tornavano in Players Lounge.
Dimitrov sa esprimere un tennis ad alto tasso spettacolare. La relazione con Maria Sharapova non lo ha impigrito, perchè fisicamente è tirato a lucido come non mai. Possiede tutta l’esplosività dei 22 anni, unita a una notevole rapidità. Gli abbiamo visto fare recuperi prodigiosi, persino in spaccata. E si è comportato bene, senza le bizze che di tanto in tanto lo colpiscono. E ne peggiorano il rendimento. Sul 5-4, si è issato a setpoint con un pazzesco passante di dritto in slice, comprensivo di “saltino”. Sarà l’hot shot del giorno su Youtube. Vale la pena raccontarlo: Nadal serve centrale, approfitta di una risposta corta e attacca con il solito dritto incrociato. Dimitrov ci arriva con la punta della racchetta e alza un discreto pallonetto. Rafa tira uno smash sicuro ma un po’ centrale. Dimitrov si vede la palla arrivare addosso, salta e si inventa un velenoso slice che lascia fermo Nadal. Intontito. Lo spagnolo salverà quel turno di battuta, ma non il successivo, suggellato da un drittaccio fuori di metri. Per la terza volta in tre scontri diretti, Dimitrov gli ha portato via il secondo set. Ma gli manca ancora qualcosa per andare oltre. Dopo aver perso il secondo, Nadal non ha fatto una piega ed ha ricominciato a martellare nel terzo. In verità, è stato aiutato da un game-spazzatura di Dimitrov in avvio (tre erroracci e doppio fallo sullo 0-40). Stavolta Nadal non si è distratto, ed anzi ha cercato di allungare. Sul 3-1, Dimitrov cancellava una palla break con una spettacolare volèe smorzata di dritto su un gran passante incrociato. Dava spettacolo, vivacità, ma Nadal era in controllo. Il set perduto aveva attivato i neuroni d’emergenza, quelli che utilizza solo nelle grandi partite. Per questo, ha voluto a tutti i costi il break che lo ha issato sul 5-2 e ha definitivamente tagliato le gambe al bulgaro.
La supersfida? Nadal parte favorito. A parte la fatiche di Federer per battere Haas, è piuttosto indicativo il paragone tra lo svizzero e Dimitrov. Il bulgaro lo scimmiotta un po’ (usa la stessa racchetta, veste con gli stessi abiti, anche se si concede ancora la t-shirt rispetto alla polo di King Roger), ma qualche somiglianza tecnico-tattica c’è. E va detto che la prestazione di Dimitrov ci è parsa superiore rispetto a quanto mostrato da Federer nell’ultimo mese. Di più: Grigor è rimasto a galla grazie a una condizione atletica eccezionale. E Federer non sembra avere la stessa esplosività. In altre parole, c’è il rischio che tanti pallettoni di Nadal, tornati indietro negli ottavi, contro Federer possano essere colpi vincenti. Ogni partita è una storia a sè, soprattutto se si parla del Derby dei Derby, ma le ultime indicazioni e i precedenti del 2013 (Indian Wells e Roma) fanno propendere per l maiorchino. Il computo degl scontri diretti dice 20-10 per Nadal, che però diventa 6-6 sul cemento all’aperto. Federer può dire la sua, può avere un piccolo aiuto dalla sessione serale (si giocherà alle 19, l’1 di notte italiana, diretta Sky Sport 2), ma per mettere insieme la vittoria avrà bisogno che tanti pezzi del puzzle si mettano insieme. Nadal è lì apposta, pronto a scompigliarli come un bambino dispettoso.
MASTERS 1000 CINCINNATI
Quarti di finale
Novak Djokovic vs. John Isner
Juan Martin Del Potro vs. Dmitry Tursunov
Roger Federer vs. Rafael Nadal
Andy Murray vs. Tomas Berdych
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