Nadal e Djokovic in campo per la 60esima volta, con obiettivi e percorsi diversi. Ma un solo desiderio: riaccendere il fuoco di una rivalità immensa
Ancora loro, sempre loro. I Cannibali, i Mostri – detto in senso buono – i due idoli superstiti di un tennis che un tempo ricorderemo (e altri immagineranno) come l’age d’or, un paradiso di grinta e bellezza durato vent’anni. Sarà un pomeriggio da brividi, sul Philippe Chatrier, come recitava un vecchio slogan degli Australian Open è una di quelle occasioni in cui gli ‘astri collidono’, le orbite della storia si intrecciano, i destini si scrivono. E forse sarà l’ultima volta che vedremo i due super eroi uno contro l’altro.
Novak Djokovic e Rafa Nadal si incontrano per la 60esima volta in carriera, è la rivalità maschile più lunga nell’era Open, in un luogo sacro per il tennis. Nole è avanti appena di un’incollatura nei precedenti, 30-29, e insegue l’oro per lui fino ad ora proibito dei Giochi. Sedici anni fa si scontrarono a Pechino in semifinale, vinse Nadal che poi salì sul gradino più alto. Novak dovette accontentarsi del bronzo che a oggi rimane il suo metallo più nobile alle Olimpiadi, mentre Rafa ha aggiunto un oro in doppio a Rio insieme al fido Marc Lopez: impresa che punta a ripetere qui a fianco di Carlos Alcaraz: sarebbe un finale di carriera da favola, da lacrime e celebrazioni planetarie. Ma Rafa è abituato a prendere come sempre un match per volta, e oggi per pranzo – come direbbe Hannibal Lecter – ha un carissimo nemico.
«Vedrete fuochi artificiali sul campo, come ai vecchi tempi – dice Novak – speravo ci saremmo incontrati perché potrebbe essere il nostro ultimo ballo». Rafa gli ha replicato a distanza: «Ma chi l’ha detto che sarà l’ultimo?».
Sono stati entrambi numeri 1 a lungo, il Djoker più a lungo di tutti, 428 settimane, Rafa 209, la lista dei rispettivi record occuperebbe molti ‘scroll’ sul video del cellulare o del computer. Al Roland Garros Rafa ha vinto 14 titoli, Djokovic ‘appena’ 3, e il conto dei precedenti su questa terra – dove fra l’altro i due si incontrarono per la prima volta, nel 2006 – è nettamente a favore dello spagnolo: 8-2. Il Centrale è anche il recinto nobile dove si sono affrontati tre delle ultime quattro volte, l’ultima nei quarti del 2022, quando Nadal vinse quattro set sulla strada del suo ultimo urrah parigino. Novak a 37 anni è ancora numero 2 del mondo, ha giocato la finale a Wimbledon dopo aver perso in semifinale a Melbourne – ma non ha ancora vinto un titolo nel 2024 – anche Rafa è a secco ed è scivolato al numero 161: ma su questo campo è capace di qualsiasi impresa. Al primo turno ha battuto in tre set Martin Fucsovics, «ed è stato un buon test – dice – ma con Nova sarà tutta un’altra storia, un avversario completamente differente. Siamo in momenti diversi della nostra carriera, lui arriva da una finale Slam, io non sono stato molto competitivo negli ultimi tre anni. Vedremo che succede. Questo è un posto magico».