Aiutato dalle bizze di Gael Monfils, il maiorchino passa in due facili set e si prende a Stoccarda la settima finale in carriera sull’erba. Buoni segnali in vista di Wimbledon: il diritto funziona molto meglio delle scorse settimane. Cilic o Troicki per il titolo.E se fosse l’erba la miglior superficie per il Nadal 2.0? È solo una provocazione, ma non si possono trascurare i segnali che giungono dalla Mercedes Cup di Stoccarda, dove il maiorchino ha battuto 6-3 6-4 Gael Monfils e si è preso la terza finale della stagione, la settima in carriera sui prati. È la superficie che storicamente ama meno, ma non gli ha comunque precluso due successi a Wimbledon, con tanto di scalpo del vero Federer in finale, e chissà che dopo aver perso la sua supremazia sul rosso non riesca a (ri)mettere a punto il suo gioco per eccellere su altri campi. Per ora l’ha fatto bene in terra tedesca, dove ha già vinto due volte sul rosso fra 2005 e 2007, accettando a otto anni dall’ultima apparizione di diventare la star della nuova edizione verde, per la gioia del direttore Edwin Weindorfer. E ha onorato l’impegno centrando (almeno) la finale. Non che abbia battuto dei fenomeni, ma sull’erba avversari come Baghdatis, Tomic e Monfils sono molto insidiosi. Eppure all’ultimo atto ci sarà lui, a caccia di un titolo sull’erba che gli manca dai Championships del 2010. Dopo un primo match di ambientamento è andato in crescendo, sino a giocare un tennis molto propositivo nelle ultime due sfide, raccogliendo i frutti sperati. Con Tomic ha sparato 14 ace, segno che il servizio sta funzionando bene, con Monfils ha ritrovato di colpo tutta quella profondità con il diritto che gli è mancata nei mesi scorsi, causa principale di numerose sconfitte. Aiutato dai rimbalzi bassi che lo obbligano a un movimento meno ampio, imprime meno top-spin e più potenza, trovando quel metro e mezzo in più che fa tutta la differenza del mondo. “La cosa più importante – ha detto il numero 10 ATP dopo il successo in semifinale – è aver subito ripreso a lavorare nel modo giusto dopo la sconfitta di Parigi, arrivata al termine di un periodo difficile. Sono rimasto positivo, mi sono allenato con la giusta intensità e il mio tennis è a un buon livello”.
CHI SI ACCONTENTA GODE
Nella finale di domani partirà favorito contro uno fra Victor Troicki e Marin Cilic, dopo aver chiuso senza patemi la sfida con Monfils, che ancora una volta ha espresso tutta la sua insofferenza nei confronti della superficie. Nei giorni scorsi l’aveva fatto ai microfoni (“è una superficie noiosa, non mi piace, eliminerei tutti i tornei sull’erba”), mentre stavolta l’ha ripetuto in campo, con un match senza un particolare filo logico, tanto che a Nadal è bastata una prova attenta, concreta e nulla più, per archiviare la pratica in due set, grazie a due game di servizio scellerati del colored d’oltralpe. Le prime avvisaglie erano giunte già nel primo game di servizio, tenuto nonostante tre doppi falli consecutivi da destra, e col passare dei minuti la situazione non è cambiata. Forse infastidito dal sole, ha consegnato il primo break sul 3-2, salutando il set d’apertura, ma il vero capolavoro al contrario l’ha offerto sul 4-4 del secondo, nella miglior fase del suo incontro. Pochi minuti prima si era guadagnato una chance per allungare, cancellata dal serve&volley di ‘Rafa’, e sul 4-4 30-0 ha deciso di staccare la spina. Prima una smorzata senza troppo senso raggiunta e rovesciata da Nadal, poi un diritto anomalo a metà rete, quindi un doppio fallo con la seconda sparata a 216 km/h, e per concludere un tentato numero a rete trasformatosi in una volèe sul gancio. “Gael è uno dei giocatori più carismatici – ha detto Nadal nell’intervista post-match –, gioca anche per far divertire il pubblico e contro di lui non bisogna mai abbassare la guardia. Può colpire vincenti da ogni angolo, ma anche commettere errori inattesi. Sono felice di aver vinto e di essere di nuovo in finale qui. Ho grandi ricordi di questo torneo, sono pronto per domani. Vedremo come andrà”. Un titolo a Stoccarda non sarebbe nulla di eccezionale, ma chi si accontenta gode. In tempi di crisi ancor di più.
ATP 250 STOCCARDA – Semifinale
Rafael Nadal (ESP) b. Gael Monfils (FRA) 6-3 6-4
Circa l'autore
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...