Ok, stava terminando lo splendido match tra Andy Murray e Grigor Dimitrov, ma la notizia c'è tutta: alla conferenza stampa di Rafael Nadal si sono presentati solo tre giornalisti, come a dire che le sconfitte dello spagnolo fanno sempre meno notizia. In altri tempi, non sarebbe mai successo. Gli appassionati erano già pronti a vivere il 34esimo episodio della saga Federer-Nadal (stesso numero di Sampras-Agassi), invece sono stati beffati da Feliciano Lopez, vincitore su Rafa col punteggio di 5-7 6-4 7-6. Sarà dunque il toledano a sfidare Federer in un match buono quasi per il Senior Tour: Roger ha già compiuto 34 anni, Feliciano li festeggerà tra un mese. 68 anni in due per un match ad alto tasso spettacolare, con in campo due dei più giocatori più aggressivi del tour. “Quando batti un campione come Nadal non è mai una partita normale – ha detto Lopez – è sempre qualcosa di speciale, anche solo per l'atmosfera. Ho dato il mio meglio, altrimenti non l'avrei mai battuto”. La sua grande aggressività ha fatto la differenza nel tie-break decisivo. Vittoria meritata, costellata da 14 ace e 43 colpi vincenti. Nadal, vincitore nel 2013, si è detto abbastanza soddisfatto della sua prestazione. Forse è proprio questo ad essere preoccupante. “Per tutto il match ho tenuto la giusta intensità, il giusto atteggiamento, ho fatto le cose che dovevo, sono stato aggressivo, ho provato ad andare a rete il più possibile. Ma il mio avversario ha giocato il suo miglior match, senza dubbi. Devo fargli i complimenti”. Sarà vero, ma qualche anno fa non avrebbe mai perso un match del genere. Anche soltanto per la capacità di giocare i punti importanti. Rafa ha confermato di voler chiudere la stagione tra i primi 8, in modo da qualificarsi per le ATP World Tour Finals. Dovrebbe farcela, ma vederlo arrancare così, senza grosse prospettive di crescita, è quantomeno inusuale.
ROGER SEMPRE PIU' SPETTACOLARE
Chi se la ride è Roger Federer, autore di una prestazione mostruosa contro Kevin Anderson. Il numero 15 ATP è stato ridicolizzato con un terrificante 6-1 6-1, maturato in appena 55 minuti, uno in più rispetto ai 54 impiegati da Serena Williams per battere Karin Knapp. Confermando la tendenza del primo match, Federer ha giocato con un'aggressività inaudita, buttandosi a rete non appena ne aveva la chance. E ha offerto alcune risposte di controbalzo, incredibili, simili a quelle del match precedente. Nell'ultimo game ha giocato due punti consecutivi da strabuzzarsi gli occhi: sul primo ha risposto con i piedi almeno 4 metri dentro il campo, chiudendo con due smash. Nel successivo, spinto indietro da Anderson, ha giocato un passantino che gli ha fatto giocare una difficile volèe, poi lo ha tramortito con un passante in controbalzo e lo ha finito con un lungolinea a campo aperto. Quasi paranormale. “Non capita così spesso di sentirsi così bene” ha detto Federer, unico big esente da difficoltà. Non lo avevamo mai visto così aggressivo, forse nemmeno nei primi anni di carriera.
BRAVEHEART MURRAY
Sul Campo 3, riservato a non troppi spettatori, Andy Murray ha giocato e vinto il più bel match del torneo, battendo Grigor Dimitrov al termine di una furibonda battaglia di tre ore. Sotto 6-4 4-1 (con due break), lo scozzese ha tirato fuori grinta e umiltà e ha ripreso il match dal bidone della spazzatura. Il bulgaro ha espresso un tennis fresco, finalmente libero dalle catene della gestione Rasheed, e stavolta non ha grosse colpe. Certo, il vantaggio era enorme, ma Murray è diventato un muro nel momento del bisogno. Deve fare più autocritica per il terzo set: sotto 2-0, ha vinto cinque giochi di fila….e ha perso gli ultimi cinque. “Ovviamente ho avuto molte chance – ha detto Grisha – quando le manchi contro un giocatore del genere finisci per perdere. Ma Andy è stato strepitoso, nient'altro da dire”. Di Murray ha colpito lo spirito: avrebbe potuto essere sazio dopo la vittoria a Montreal, magari poteva andare a New York con qualche giorno d'anticipo. Invece ha annullato un matchpoint e resta in corsa: adesso se la vedrà con Richard Gasquet per un posto in semifinale.
ATP MASTERS 1000 CINCINNATI – Ottavi di Finale
Novak Djokovic (SRB) b. David Goffin (BEL) 6-4 2-6 6-3
Stan Wawrinka (SUI) b. Ivo Karlovic (CRO) 6-7 7-6 7-6
Alexandr Dolgopolov (UCR) b. Jerzy Janowicz (POL) 6-3 3-6 6-4
Tomas Berdych (CZE) b. Tommy Robredo (SPA) 6-0 6-1
Richard Gasquet (FRA) b. Marin Cilic (CRO) 7-5 6-3
Andy Murray b. Grigor Dimitrov (BUL) 4-6 7-6 7-5
Feliciano Lopez (SPA) b. Rafael Nadal (SPA) 5-7 6-4 7-6
Roger Federer (SUI) b. Kevin Anderson (SAF) 6-1 6-1