Percorso immacolato anche a Barcellona: Rafael Nadal si aggiudica per l'undicesima volta il Conde Godò e agguanta John McEnroe a quota 77 titoli. In finale ha tenuto a bada l'acerbo Stefanos Tsitsipas, che però si è preso tanti applausi e ha raccolto un'investitura dello stesso Nadal. Sarà Slam "rosso" anche nel 2018?

Tutto come previsto. Per l'undicesima volta, Rafael Nadal ha messo le mani sul trofeo del Conde Godò di Barcellona. Per lui è il cinquantacinquesimo titolo sul rosso, il settantasettesimo in totale, come John McEnroe. Finisce tutto sin troppo facilmente, 6-2 6-1 in 79 minuti. Ma i riflettori, una volta tanto, sono soprattutto per lo sconfitto. Il 19enne Stefanos Tsitsipas, alla sua prima finale in carriera, veniva da una settimana in cui ha dimostrato quanto il suo talento e la sua crescita possano portarlo lontano. Nel suo percorso catalano ha disposto a suo piacimento, se non ridicolizzato, giocatori come Carreno e soprattutto Thiem, che pare(va) essere l’unica alternativa a Nadal sul rosso. Oggi non gli si poteva chiedere il miracolo, non si poteva pretendere che dimostrasse alcunché contro Rafa Nadal, che sta cannibalizzando la stagione sul rosso come peraltro accade da una dozzina d'anni. Oggi erano forse troppi l’emozione e il nervosismo che gravavano sulle sue spalle. Eppure, sotto la pioggia e il vento di Barcellona, anche oggi il greco è riuscito a tirar fuori colpi sublimi, al cospetto dei tanti, troppi errori che hanno costellato la sua prestazione. Eppure gli applausi del pubblico erano soprattutto per lui. Un giocatore che è stato subito adottato e che raccoglierà parecchi tifosi, nei prossimi mesi e anni. “Hai un grande futuro davanti, ne sono sicuro” gli ha detto Nadal durante la premiazione: un'investitura di lusso per un ragazzo che soltanto un anno fa era 200 al mondo e giocava il challenger di Guadaloupe.

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​Lunedì sarà numero 44 al mondo, miglior greco di sempre. La finale di oggi, per lui, è durata la parentesi di un game, il primo. Il greco si presenta subito ottenendo il gioco a zero, con un’autorità impressionante. Poi si è lasciato travolgere da Nadal. Le gambe e i colpi diventano di marmo. Generoso e ammirevole, Stefanos, nel tentare sempre il colpo vincente. Ma contro Rafa il minimo errore si paga. E Tsitsipas ne commette un’enormità. Due break subiti a zero mettono la pietra tombale sul primo set. I due break subiti nei primi tre giochi del secondo set, mettono la parola fine sul match. Ma c’è qualche raggio di sole, sotto il diluvio spagnolo. Nel quarto gioco nel secondo set (tre palle break sprecate) e nel game finale ( i primi due matchpoint annullati con due ace) si sono visti sprazzi del futuro che attende questo ragazzo. Che sarà luminoso, c'è da scommetterci. Riguardo Rafa, cos’altro aggiungere? Non si vedono rivali all’orizzonte, in vista di Parigi. Tra giocatori in infermeria e altri impalpabili quali Dimitrov e Thiem, solo un cataclisma potrà togliere allo spagnolo l’undicesimo Roland Garros. Vincendo questo torneo ha conservato la leadership ATP (che avrebbe perso a favore di Federer in caso di sconfitta) e – come detto – ha raggiunto John McEnroe al quarto posto nella classifica dei giocatori più titolati di sempre. C'è da credere che lo supererà a breve.

ATP 500 BARCELLONA – Finale
Rafael Nadal (SPA) b. Stefanos Tsitsipas (GRE) 6-2 6-1