“Se passo indenne i primi turni, potrei anche diventare pericoloso a Wimbledon”. Parola di Rafael Nadal subito dopo il decimo successo al Roland Garros. Ma Parigi è già storia: il futuro immediato si chiama Londra, il presente è una settimana di allenamenti a Maiorca, dove si sta giocando il torneo WTA diretto dallo zio Toni. Si sta allenando con la giusta intensità e ha incontrato i giornalisti per fare il punto della situazione. “Mi resta ancora un po' da lavorare – ha detto Mr. Umiltà – in questo momento, il mio livello non è sufficiente per giocare come vorrei a Londra. Tuttavia ho davanti altri sette giorni a Londra, dove metterò a punto la preparazione. Giocherò due partite, perché qui ho lavorato su cose più specifiche”. Per “partite”, Rafa intende l'esibizione di Hurlingham. Si tratta di un evento di lusso, in programma dal 27 al 30 giugno, cui prenderanno parte anche Raonic, Tsonga, Haas, Ferrer, Pouille e Berdych. In particolare, in questi giorni Nadal ha prestato grande attenzione al baricentro: sull'erba va tenuto più basso, con notevole sforzo per le ginocchia. Sul piano tattico, c'è curiosità per vedere sull'erba il servizio e il dritto, colpi decisamente più aggressivi da quando lavora con Carlos Moyà. Per rendere più incisivo il dritto, tra l'altro, ha aggiunto un po' di peso alla testa della racchetta. Come è noto, ha rinunciato al Queen's perché il suo corpo aveva bisogno di recuperare dopo le fatiche londinesi. “E' bello avere campi in erba nella mia isola, ma per la preparazione sarebbe stato meglio giocare al Queen's” ha aggiunto. In effetti, non gioca sul verde da un paio d'anni.
TERZO FAVORITO PER I BOOKMAKERS
In questi giorni, il suo sparring partner è stato il talento cileno Christian Garin, classe 1996. Nell'allenamento di venerdì mattina si è visto un Nadal un po' troppo falloso, con Garin autore di un'ottima figura. Tuttavia, gli allenamenti lasciano il tempo che trovano. “La verità è che le ginocchia mi hanno impedito di rendere come vorrei sull'erba, negli ultimi anni – continua Rafa – per adesso non posso dire granché, non ho forzato molto. L'adattamento è stato progressivo, la prossima settimana sarà ben più impegnativa, poiché giocherò dei set di allenamento di un certo livello. Solo allora capirò la reazione delle ginocchia, ma sono fiducioso. I risultati, poi, dipendono da tanti fattori. Io mi auguro soltanto di allenarmi in libertà”. La sua ultima finale risale al 2011: da allora, il suo miglior risultato sono stati gli ottavi nel 2014. "Nel 2012 e nel 2013 avevo problemi alle ginocchia, mentre nel 2015 mi sentivo male per altri motivi. L'anno scorso avevo male al polso. Insomma, per una serie di ragioni non ho potuto competere come vorrei, ed è uno svantaggio rispetto a chi ha sempre fatto bene. Per me sarà importante arrivare ben preparato e vincere le prime due partite, in modo da 'normalizzare' la situazione”. Con il passare dei giorni, in effetti, l'erba si rovina e i campi diventano più gestibili per uno come lui. In questo momento, i bookmakers lo collocano come terzo favorito alle spalle di Roger Federer ed Andy Murray, preferendolo anche a Novak Djokovic. Le sensazioni sono discrete: Nadal ha ritrovato fiducia, fisico, e gli avversari non sono più famelici come qualche anno fa. Per questo, attenzione. Se davvero schiverà le insidie dei primi 2-3 turni, potrebbe essere “da corsa” anche sui prati di Wimbledon.