Socrates Magazin è una delle migliori riviste sportive in Europa. Esce in Germania e spesso offre articoli di qualità, peraltro senza limitarsi al calcio (come potrebbe suggerire il nome della testata). Il numero di novembre dedica la copertina a Rafael Nadal, con tanto di intervista al numero 1 del mondo. Tra i vari temi, Rafa ha parlato di alcuni aspetti regolamentari: oltre a un suo vecchio pallino (la classifica ATP su scala biennale e non più annuale, in modo da dare respiro ai giocatori che si fanno male), ha ipotizzato uno scenario rivoluzionario: l'abolizione della seconda palla di servizio. “Non sarebbe un'idea stupida – ha detto Nadal – andrebbe provata e poi dovremmo capire se si tratta di una misura sensata”. Si parla tanto, anche con proposte concrete, di effettuare modifiche al nostro sport. Hanno creato addirittura un evento ad-hoc per provarle, ma alle Next Gen ATP Finals vedremo la sola manomissione del punteggio. L'idea di Nadal, invece, andrebbe a toccare il gioco. “Sono interessato all'innovazione, forse si potrebbero introdurre alcune riforme nei piccoli tornei – ha detto Nadal, preoccupato dall'evoluzione del gioco, a suo dire troppo incentrata sulla forza bruta – se non dovessimo trovare una soluzione ragionevole negli anni a venire, temo che in futuro lo sport potrebbe essere definito dal solo servizio, e questo sarebbe pericoloso”. Nel corso della chiacchierata, lo spagnolo ha respinto le ipotesi di ritiro. Come ha detto in più occasioni, smetterà quando verranno meno passione e motivazione: “Ma ci vorrà un po' prima che accada – dice Nadal – in ogni caso, non ho mai avuto paura di una vita senza tennis”. Diciamo che è stato il tennis a metterlo nelle condizioni di pensarla così… Al di là di questo, le sue considerazioni meritano un approfondimento: avrebbe senso abolire la seconda di servizio? E perché?
PROPOSTA ESAGERATA
Sul motivo, non ci sono dubbi: la tecnologia ha velocizzato il gioco. Le racchette sempre più performanti, unite alla preparazione atletica e ai nuovi sistemi di recupero, hanno reso il tennis molto fisico. La potenza è un fattore, così come è un dato di fatto che diversi giocatori riescono a servire sopra i 200 km/h. Il problema, tuttavia, è già stato affrontato. Per intenderci, il mix tra palle e superfici può rallentare le condizioni di gioco: basta volerlo. Le WTA Finals di questi giorni ne sono un buon esempio. Per questo, la proposta di Nadal sembra un tantino estrema. Se davvero dovesse essere abolita la seconda palla, il servizio perderebbe troppa importanza. Se è vero che l'omologazione delle superfici ha sortito qualche effetto negativo (ormai giocano più o meno tutti allo stesso modo), è anche vero che i giocatori più potenti possono fare buone cose sulla terra battuta, così come i terraioli si possono disimpegnare sul veloce. Per intenderci, 20 anni fa Milos Raonic non avrebbe raggiunto i quarti al Roland Garros e David Ferrer non avrebbe fatto lo stesso a Wimbledon. Anche lo stesso Rafa, pur essendo un grande campione, avrebbe faticato a raggiungere cinque finali di Wimbledon (vincendone due) sulla vecchia erba, quella composta (anche) dalla festuca perenne. Non si può dire che le affermazioni di Nadal siano “egoistiche”, perché l'eventuale introduzione della norma richiederebbe tempo e lui non riuscirà a beneficiarne. Tuttavia, è interessante dare un'occhiata alle statistiche dei punti vinti con la seconda palla di servizio.
RAFA DOMINA CON LA SECONDA, MA CON LA PRIMA…
In effetti, Nadal sarebbe il maggiore beneficiario: da quando esistono le statistiche, è il giocatore ad aver vinto più punti in questa specifica situazione: il 57,3% contro il 56,8% di Roger Federer. Alle loro spalle seguono John Isner, Andy Roddick e Novak Djokovic. La top-10 è poi completata da un mix tra personaggi “attesi” ed altri del tutto imprevisti: Milos Raonic, Wayne Arthurs (!), Ernesto Escobedo (!!), Juan Carlos Ferrero e Andre Agassi. I numeri non dicono tutto, ma è certo che la carriera di Nadal sarebbe stata ancora più vincente se ci fosse stata soltanto una palla di servizio. È secondo anche nella classifica stagionale alle spalle di Roger Federer (59,5% contro 58,9%). La tesi prende forma anche incrociando i dati: se cerchiamo la percentuale di punti vinti con la prima palla (quella che, nei fatti, verrebbe abolita) Nadal è soltanto al numero 202, con una percentuale di trasformazione del 71,8%, inferiore a tantissimi giocatori di basso livello. Curiosità: nella classifica guidata da Ivo Karlovic (82,8%), Roger Federer è 25esimo con il 77,3% e il miglior italiano è – udite udite – Marzio Martelli, 40esimo. Nella sua carriera, il livornese ha raccolto il 75,9% dei punti quando ha messo in campo la prima. In definitiva: la proposta Nadal non è condivisibile e, pur ammettendo che non è il frutto di un ragionamento egoistico, è certo che è il frutto del pensiero di chi vede il tennis in un certo modo. Ma norme e regole devono tenere conto di ogni prospettiva.