Una semifinale a Montreal (dove ha già vinto due volte) basterebbe a Rafael Nadal per tornare al numero 1 ATP, posizione perduta oltre tre anni fa. “Veramente non ci ho ancora pensato. Il segreto della longevità mia e di Federer? La passione per quello che facciamo”.

Montreal porta bene a Rafael Nadal. Non ai livelli di certe capitali europee, laddove ha fatto collezione di trofei: in Quebec, tuttavia, si è imposto nel 2005 e nel 2013 (senza dimenticare il successo a Toronto, nel 2008). Proprio Montreal potrebbe restituirgli la prima posizione mondiale. Per riuscirci, gli basterà vincere tre partite e centrare un posto in semifinale. Il percorso non è semplice, giacché potrebbe affrontare Juan Martin Del Potro negli ottavi e Milos Raonic nei quarti. In questo 2017, tuttavia, ha ritrovato una certa competitività, anche sul duro, laddove solo Roger Federer gli ha impedito di vincere Australian Open e Miami. “Numero 1 ATP? Veramente non ci ho nemmeno pensato – dice Nadal – sto solo cercando di prepararmi nel miglior modo possibile, questo è tutto. Proverò a giocare come mi è riuscito nella prima parte della stagione. Se ce la dovessi fare, spero di avere la chance per fare bene”. Nella sua lunga storia al Canadian Open, ha affrontato diversi giocatori che oggi si sono ritirati. “Penso a Roddick e Hewitt. C'era già Roger Federer, mentre Djokovic e Murray sono arrivati qualche anno dopo. E' già passato tanto tempo, ma l'unica differenza è che siamo un po' più vecchi. Nell'ultimo anno e mezzo è emersa una buona generazione, ma lo sport è così”.

IL SEGRETO? LA PASSIONE
Rafa ha compiuto 31 anni lo scorso 3 giugno e ha ancora forti motivazioni, nonostante il 2017 sia la sua 16esima stagione nel tour. A suo dire, la ragione dei suoi successi, uniti a quelli del 36enne Roger Federer, non risiede soltanto in una buona condizione fisica ma anche in una passione sconfinata. “Amiamo quello che stiamo facendo. Abbiamo la passione di competere e giocare a tennis: questo ci aiuta a essere professionali e fare le cose giuste, sia dentro che fuori dal campo. Se sei un buona salute, è facile giocare più a lungo. L'aspetto mentale non è un problema se ami lo sport: semplicemente, siamo dei privilegiati ad avere uno dei nostri hobby come strumento di lavoro”. Dovesse tornare in vetta, accadrebbe quasi in concomitanza del nono avversario della prima volta: era il 18 agosto 2008 quando la leadership ATP accompagnava la gioia dell'oro olimpico appena conquistato. Da allora, ha continuato a combattere contro gli infortuni e ne è sempre venuto a capo, risorgendo almeno un paio di volte dalle sue ceneri agonistiche. L'esordio a Montreal è previsto stanotte, alle 00.30 italiane (diretta Sky Sport 2), contro il rampante Borna Coric, contro il quale ha perso due volte su tre. Una bella occasione per ripristinare le gerarchie.