Il maiorchino gioca un buon match contro Jo-Wilfried Tsonga, ma in finale Shanghai ci va il francese. Più incisivo nelle fasi decisive, la spunta 6-4 0-6 7-5 e attende il vincente di Djokovic-Murray. Sarà la sua quarta finale in un Masters 1000.I buoni segnali mostrati nel corso della settimana restano, ma questa volta Rafael Nadal torna a masticare amaro. La finale nel Masters 1000 di Shanghai pareva alla sua portata, e per lo spagnolo versione 2015 sarebbe stato un risultato di quelli da cerchiare in rosso nel calendario. Invece a sfidare Novak Djokovic o Andy Murray per il ruolo del dittatore cinese ci sarà Jo-Wilfried Tsonga, passato 6-4 0-6 7-5 al termine di una semifinale piacevole e combattuta, in perfetto equilibrio fino al 5-5 del terzo set. Lì, forse, ha fatto la differenza la maggiore fiducia del francese, che ha dimenticato le oltre cinque ore di battaglie fra giovedì e venerdì, raccogliendo le forze per l’assalto finale. Ce l’ha fatta e si è preso la quarta finale in carriera in un Masters 1000, la prima in Asia, a coronare un’ultima parte di stagione sin qui perfetta. Fatta eccezione per la prematura eliminazione a Tokio, ha raggiunto i quarti allo Us Open e ha vinto il titolo a Metz, e ora si trova a cullare il sogno di un terzo titolo nei 1000, dopo quelli colti nel 2008 a Bercy e lo scorso anno in Canada. Vista la sua settimana, vien quasi da pensare che se lo meriterebbe, così come il posto da top ten che gli è sfuggito a causa dell’infortunio che gli ha fatto perdere la prima parte dell’anno, ma gli spetta di diritto. L’ha dimostrato anche di fronte a Nadal, vincendo sia in campo sia la battaglia di nervi nelle fasi finali, quando contava solo sbagliare meno e capitalizzare ogni chance. Proprio da qui arrivano i rimpianti di ‘Rafa’, troppo passivo nel momento decisivo, dopo aver mostrato nel secondo set di poter dire la sua, e tenuto testa al rivale per quasi tutto l’incontro, sia sull’uno-due sia negli scambi lunghi.
 
QUEL DOPPIO FALLO SUL 5-5 15-15
Stringendo il campo, si potrebbe imputare la sconfitta di Nadal a quel gravoso doppio fallo sul 5-5 15-15 al terzo set. In quel momento, il ‘Rafa’ degli anni d’oro avrebbe piazzato una gran prima e infilzato l’avversario col drittone. Questo invece ha avuto paura, messo la seconda palla in rete e regalato un vantaggio che contro lo Tsonga di turno si paga a caro prezzo. E pensare che, dopo aver strappato il primo set con un solo break sul 2-2 (siglato da uno splendido passante di rovescio), il francese sembrava cotto nel secondo parziale, ceduto 6-0 con 21 errori gratuiti in sei giochi, per una media di oltre tre a game. Niente di più sbagliato. Nel terzo è tornato a far male con servizio e diritto, e quando ‘Rafa’ gli ha regalato il 15-30 nell’undicesimo game ha capito che era il momento giusto. Aveva già avuto una grossa chance sull1-1, ma lo spagnolo gli aveva detto di no risalendo da 0-40. Stavolta invece non se l’è lasciata scappare. Si è acceso come un petardo, continuando a spingere il drittone come fosse il primo game, e ne ha raccolto i frutti poco dopo, quando il computer di Nadal è andato il tilt. Lo spagnolo si è buttato a rete su un attacco tutt’altro che incisivo, Tsonga gli ha sparato la palla nei piedi e si è preso il 6-5, caricandosi ancora di più. Ma il vero segnale della resa del maiorchino è arrivato nel game seguente, quando sul 30-15 (in risposta) ha messo in rete un diritto per lui facile, facilissimo. Il potenziale 15-40 si è trasformato in un 30-30, prima che Tsonga vincesse il punto del match (e del torneo!) con una volèe in tuffo alla Becker. Ha spedito la palla sulla riga su un ottimo passante incrociato di Nadal, e poi ha chiuso il match grazie a un brutto errore di Nadal, tornato a uscire a testa bassa. Il rammarico c’è, ma anche tanti tasselli che se messi insieme formano un puzzle sorridente. Da quelli deve ripartire. E ripartirà.

MASTERS 1000 SHANGHAI – Semifinale
Jo-Wilfried Tsonga (FRA) b. Rafael Nadal 6-4 0-6 7-5