Al Foro Italico hanno giocato quattro finali, tra il 2009 e il 2014. Rafael Nadal era il dominatore indiscusso sulla terra battuta, con Novak Djokovic l'unico in grado di impensierirlo. Non a caso, gli ha scippato un paio di titoli. Oggi le cose sono cambiate, ma oggi hanno un obiettivo comune, sia pure su piani diversi: rilanciarsi proprio a Roma. Per adesso sta andando bene. Nessun problema per Nadal, che ha avuto bisogno di appena 61 minuti per bagnare il suo esordio al Foro Italico. Ha concesso appena un game a Damir Dzumhur, tritato con un netto 6-1 6-0. “È stato un match positivo: dopo Madrid era importante riprendere forte, ed è quello che ho fatto. Sono sceso in campo con la giusta intensità. Non so quanti errori ho commesso, ma di sicuro non molti. Più o meno, ho avuto il controllo su ogni punto". Nadal ha anche una motivazione extra, visto che un successo al Foro Italico (sarebbe l'ottavo) gli consentirebbe di superare nuovamente Roger Federer in vetta al ranking. Sarebbe pane per statistici, visto che l'assenza dello svizzero gli garantirà comunque la prima testa di serie al Roland Garros. Contro Dzumhur, sulla terra battuta, non c'è partita. Troppo potente Rafa, troppo leggero il bosniaco. Non si è mai arreso, ha offerto qualche scambio al fulmicotone, ma finiva col perderli sempre. Rafa ha chiuso il primo set in 34 minuti e il secondo in 27, entrambi con un dritto vincente in lungolinea. Adesso sfiderà Denis Shapovalov e sarà un match interessante per testare la competitività del canadese sulla terra (e un'occasione di rivincita per Nadal: nove mesi fa, il canadese lo ha sorpreso a Montreal).
NOLE RITROVA IL PIETRANGELI
Approda agli ottavi anche Novak Djokovic. Tutto relativamente semplice, un 6-4 6-2 in 77 minuti contro Nikoloz Basilashvili, proveniente dalle qualificazioni. In un clima decisamente favorevole, come se i romani abbiano scelto di adottarlo, Djokovic ha giocato una partita accorta contro un avversario non irresistibile. Il grande tifo del Campo Pietrangeli lo ha esaltato: “Era da tanti anni che non giocavo su questo campo, non vedevo l'ora di farlo. Penso che l'atmosfera sia unica, fenomenale, è uno dei campi più belli del mondo. In passato è stato il Campo Centrale, l'ultima volta nel 2009. Ho grandi ricordi qui ed è stato bello giocare davanti alla gente che non aveva il biglietto per il campo più importante”. Il suo prossimo avversario sarà Albert Ramos. Sfida difficile perché i campi sono piuttosto lenti, ben diversi rispetto a Madrid. Lo spagnolo, infatti, ha superato un John Isner reduce da un gran torneo alla Caja Magica. “A Roma i campi sono molto diversi tra loro, mi dicono che la Next Gen Arena sia diversa rispetto a Centrale e Pietrangeli”. Nella parte alta del tabellone sono rimasti soltanto lui e Nadal, tra le teste di serie. “Ma non penso che ci siano state grandi sorprese – ha continuato Djokovic – Dimitrov ha perso da Nishikori e, su un campo del genere, Ramos è sempre un avversario difficile”. Però approccerà il match con un rassicurante 5-0 nei precedenti, peraltro avendo vinto 14 set su 14. Non potrà esserci la finale numero 5 tra Rafa e Nole, ma chissà che non possano ritrovarsi in semifinale. Sarebbe un bel colpo per il torneo, visto che Rafa e Nole si sono affrontati 50 volte, ma soltanto una negli ultimi due anni.