Nadal demolisce Sweeting, Clijsters la Suarez Navarro. Out Jankovic e F. Lopez, sconfitto dal baby-aussie Tomic. Pennetta si, Seppi no…

di Andrea Merlo – foto Getty Images

 

Dopo che la tiepida serata australiana era stata resa incandescente dalla stoica resistenza del rigenerato Gilles Simon nei confronti di Roger Federer, il secondo turno della parte alta del tabellone maschile non ha offerto tumultuose sorprese.

 

Rafael Nadal ha completato il suo secondo match di allenamento distruggendo il lungagnone statunitense Ryan Sweeting. Lo spagnolo ha concesso all’avversario la miseria di quattro games, ripartiti nelle tre frazioni di gioco. Visto il cammino sin qui intrapreso dal tennista di Nassau, passato indenne dalle qualificazioni prima di estromettere un giocatore esperto anche se palesemente non a suo agio sul rapido come Gimeno Traver, si poteva prevedere quanto meno un minimo di resistenza in più.

 

Invece sin dalle prime battute Sweeting è parso contratto e quella che avrebbe dovuto essere la sua arma vincente – il servizio – è invece stato il colpo che più lo ha penalizzato nelle battute iniziali. E dire che si tratta di un ex enfant prodige, capace nel 2005 di conquistare lo scettro dello US Open Juniores, ma che nel salto al professionismo non ha saputo mantenere le promesse.

 

Già nel primo game lo statunitense esordisce con due doppi falli , che facilitano il break iniziale di Nadal. Sweeting resiste sino al quinto gioco prima di cedere nuovamente il servizio e dare così all’iberico ampio margine per fa suo il parziale. Vinto il primo set con lo score di 6-2 Rafa conquista immediatamente un doppio break che lo porta sul 4-0. Nadal oltre a dominare da fondo, costringendo l’avversario a impattare all’altezza dei giudici di linea, serve in modo quasi perfetto, dando alla pallina la peculiare rotazione estrema e trovando velocità che superano spesso i duecento chilometri orari.

 

Sweeting non ha armi da opporre, a parte un timido serve and volley che esalta le doti di ribattitore del numero uno del mondo. L’esito è scontato e il doppio 6-1 con cui si chiudo gli ultimi due parziali è il giusto specchio di un match che non c’è stato. Al prossimo turno Nadal affronterà il pupillo di casa Bernard Tomic, che ha fermato la corsa nientemeno che di Feliciano Lopez. L’aussie , che nel cuore dei tifosi sembra aver spodestato il sempreverde Hewitt – nonostante il nome ne tradisca le origini non propriamente Down Under – ha dimostrato la solita autorità e senza alcun timor reverenziale ha regolato il bel Feliciano in tre set, di cui i primi due vinti grazie al tie-break.

 

E’ invece uscito l’ultimo azzurro ancora presente in gara. Andreas Seppi ha combattuto strenuamente ma senza gloria contro Tsonga (13) . L’altoatesino può rammaricarsi per le occasioni non sfruttate, soprattutto nel secondo e nel terzo set, dopo l’ormai consueta partenza ad Handicap. Dopo aver perso la prima frazione 6-3 , complice un ingresso nel match non ottimale – accentuato dall’ottima percentuale al servizio dell’avversario – Andreas ha l’occasione di servire per il set in vantaggio sul 5-3 in proprio favore.

 

Qui purtroppo l’allievo di Sartori si dimostra contratto e concede troppa iniziativa a Tsonga, il quale non si fa pregare e riequilibra il conto dei break. Seppi continua a cercare – forse inspiegabilmente – il diritto del francese, che va a nozze sulla diagonale di destra mettendo a segno accelerazioni brucianti. Il secondo parziale si decide al tie-break , dove il transalpino parte fortissimo e ancora una volta grazie al servizio vola sul 3 a 0 prima di chiudere 7-1.

 

Nel terzo set Seppi sembra sfiduciato e Tsonga conquista il break al sesto gioco. In vantaggio 5-2 tutto farebbe pensare a un epilogo immediato, invece l’azzurro ritrova angoli e anticipo – soprattutto sul lungo linea – riportandosi sul 5-5. E’ ancora una volta il tie-break a condannare Seppi, che esce comunque con l’onore delle armi. Tsonga si dimostra tutt’altro giocatore rispetto a quello che aveva esordito con fatica con Petzschner e vendica la sconfitta patita nel 2008 a Sydney nell’unico confronto diretto tra due.

 

Negli altri incontri di giornata da annotare la facile vittoria di Marin Cilic (15) su Santiago Giraldo e di David Ferrer (7) su Russel . Deve invece ricorrere al quinto set Youzhny per domare le velleità di Kavcic mentre Llodra (22) esce di scena a sorpresa per mano di Raonic.

 

Risultati:

Raonic b. llodra 7-6 6-3 7-6

Dolgopolov b. Becker 6-3 6-0 3-6 7-6

Tomic b. Lopez 7-6 7-6 6-3

Garcia Lopez b. Schwank 6-4 7-6 6-1

Youzhny b. Kavcic 6-3 6-1 5-7 4-6 6-1

Nadal b. Sweeting 6-2 6-1 6-1

Tsonga b. Seppi 6-3 7-6 7-6

Hernych b. Bellucci 6-2 6-7 6-4 6-7 8-6

Cilic b. Graldo 6-3 7-6 6-1

Ferrer b. Russel 6-0 6-1 7-5

 


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di Andrea Merlo – foto Getty Images

 

Continua l’ecatombe di teste di serie nella parte bassa del tabellone femminile, creando scenari interessanti per le velleità di aspiranti outsider.

 

Chi non tradisce le attese è Kim Cljisters (3), che dopo aver umiliato quel che resta della Safina al primo turno ha faticato ben poco a liquidare l’iberica Carla Suarez Navarro. La belga si trova a proprio agio e l’avversaria sembra riuscire a scambiare da fondo alla pari solo per un manciata di minuti, quelli che le permettono di mettere a segno l’unico game del parziale. Per il resto è un assolo targato Cljisters, che domina e vince 6-1. Nel secondo set, dopo essersi portata sul 3-0 Kim sembra accusare un leggero calo di tensione, che porta la Suarez Navarro al break che dà al match una pallida parvenza di equilibrio. Questo però non dura molto e la testa di serie numero tre – di verde vestita – rispetta il pronostico chiudendo 6-3.

 

Rispetta l’ordine di merito anche Flavia Pennetta (22), che dopo aver liquidato all’esordio l’australiana Rodionova regola senza affanni la Dominguez Lino con un doppio 6-2. Troppa la differenza tra le due contendenti : l’iberica sfoggia un gioco adatto al rosso, con il peso spesso spostato all’indietro sul diritto e con il rovescio prevalentemente in back. Flavia prende in mano lo scambio sin dal primo game trovando il punto grazie all’ottimo anticipo e a numerose discese a rete. Al prossimo turno l’azzurra affronterà la temibile israeliana Peer, che ha superato la Cirstea.

 

Cade invece Jelena Jankovic (7), che spreca un vantaggio nel primo set di 4.1 e successivamente di 5-2 contro la Peng. Dopo la Ivanovic quindi la Serbia perde anche la sua prima giocatrice, che ormai sembra la lontana parente di colei che aveva toccato i vertici WTA non più di due stagioni orsono. Non arrivano gioie per i colori serbi neppure dal match tra la Jovanovski e la Zvonareva; vero è che per la diciannovenne si trattava di un compito proibitivo contro la seconda testa di serie del seeding, ma dopo il primo parziale vinto 6-2 tutto sembrava possibile. Invece Vera ha trovato le giuste contromisure e grazie a numerosi contropiede fulminanti ha regolato la giovane avversaria. Non delude Nadia Petrova che supera la veterana di casa Molik senza troppi affanni.

 

Risultati:

Pennetta b. Dominguez Lino 6-2 6-2

Halep b. Kleybanova 6-4 7-6

Morita b. Garcia 6-4 6-4

Cljisters b. Suarze Navarro 6-1 6-3

Peng b. Jankovic 7-6 6-3

Peer b. Cirstea 6-3 6-2

Benesova b. Kirilenko 6-3 6-1

Cornet b. Martinez 7-5 6-1

Petrova b. Molik 6-4 6-1

Zvonareva b. Jovanovski 2-6 6-3 6-1

 


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