Rafa Nadal batte Simon dopo 3 ore e 21 minuti: è il match più lungo del 2014 al meglio dei tre set. I dubbi però restano: è questa la sua peggior stagione sul rosso?
Di Alessandro Mastroluca – 15 maggio 2014
Una vittoria che non cancella i dubbi. Gilles Simon gioca una delle migliori partite in carriera, mette alle corde Rafa Nadal ma non completa l'impresa, nonostante 3 ore e 21 di battaglia intensissima. Il maiorchino si impone 7-6 6-7 6-2 ma non può certo essere felice di una partita in cui ha perso per quattro volte un break di vantaggio, in cui ha mancato un match point e tirato quasi la metà dei vincenti (50 a 32) di un avversario che spesso ha giocato meglio di lui, anche col dritto. “Ho dovuto soffrire molto, fisicamente e mentalmente – ha ammesso Nadal – Mi piacciono i match che vanno al terzo, perché sono le partite che ti mettono maggiomente alla prova”. Simon ha rischiato di più, ha commesso quasi il doppio dei gratuiti, 54 contro 30, e pagato il 44% di punti con la seconda. Ha fatto la partita e si è arreso, fisicamente quanto mentalmente, solo negli ultimi tre game. La domanda viene comunque spontanea, a dispetto della vittoria: è questa la peggiore stagione di Nadal sul rosso? Rafa non perde più di due partite in un anno sulla sua superficie preferita dal 2004. A dieci anni di distanza, dopo le sconfitte inattese nella forma e nei modi contro Ferrer e Almagro, solo il crac alla schiena di Nishikori a Madrid ha rimandato il paragone. Ma ci sono altri segnali di un possibile vento di cambiamento, altre ombre sul rosso nella stagione di Rafa, che ha vinto la partita più lunga sulla distanza corta del 2014 (battute le 3 ore e 13 servite a Carballes Baena per battere Joao Sousa a Casablanca).
SIMON, CHE PARTITA!
Simon, notano i più sciovinisti dei suoi tifosi, è il secondo francese a strappare un set a Nadal sulla terra rossa dal 2006, quando Paul Henri Mathieu lo portò al quarto a Roland Garros. Oggi ha messo in campo tutto, l'intelligenza e la resistenza, ma anche la precisione, la motivazione, la profondità di dritto e di rovescio. Nadal è il primo a trovare il break, al quinto game, grazie a tre gratuiti di Simon, che però annulla il vantaggio cinque giochi più in là: aggancia il 5-5 con un dritto incrociato, angolato e strettissimo, sul rovescio di Nadal. Il numero 1 del mondo però estrae il suo uncino di dritto estremo per andare a servire per il primo set, ma ancora una volta non difende il vantaggio. Alla seconda palla break prova a girare intorno al rovescio ma la palla gli resta sulla racchetta. Il tiebreak è un dominio di Nadal che lascia un solo punto al francese, autore comunque di 20 vincenti a 9 nel parziale (17 gli errori non forzati contro i 9 del maiorchino). Simon cerca di giocare con i piedi vicini alla riga, di entrare in campo appena può e Nadal ogni volta lo ricaccia indietro. Da applausi il passante di rovescio con cui converte la quarta palla break del secondo set e allunga 2-0. Sotto gli occhi di mamma e papà, seduti una fila sopra zio Toni, e di un piccione che nel secondo game si posa sul campo e interrompe il gioco per qualche istante, Nadal abbassa il ritmo, anche con il suo colpo migliore, e per la terza volta si fa recuperare il break di vantaggio (3-2). I dubbi crescono al nono game, quando Rafa si ritrova sotto 0-40 e deve ricorrere a tutto il suo spirito combattivo per infilare cinque punti consecutivi ed evitare il sorpasso. E i dubbi non fanno che aumentare sul 6-5: quante volte Nadal rivedrà quel match point buttato via, quella risposta di dritto anomalo sulla seconda di Simon affossata a rete. Al tiebreak, il nizzardo gioca un tennis ad alto rischio, sintetizzato nel dritto lungolinea sulla riga che vale il 4-2. Il nastro poi lo aiuta, facilitando la volée del 5-2. Nadal può solo accorciare di due punti ma non evita il 7-4.
"IL SET PIU' IMPORTNTE DELL'ANNO"
“Oggi faceva freddo, c'era vento, la palla rimbalzava più bassa” ha spiegato il maiorchino in conferenza stampa. “Lui ha giocato una gran partita, ha trovato dei colpi incredibili soprattutto quando era in svantaggio”. Fisiologico, dopo un set così, rilassarsi un po' nel primo turno di battuta del terzo set. Simon ha qualche difficoltà di troppo e subisce il break in apertura. La stecca di Nadal che per la quarta volta gli consente di contro-brekkare è l'ultima illusione di rimonta per Simon. Il canto del cigno per il numero 30 del mondo che, dopo aver perso da avversari come Marc Gicquel, Joao Sousa, Lukasz Kubot, per due set e mezzo ha sognato un posto nella piccola grande storia del tennis. Il primo ace non basta a Simon per tenere il servizio nel quinto game che di fatto chiude la partita (3-2). Il quarto ace permette a Nadal di evitare il quinto controbreak e proiettarsi al terzo turno contro Youzhny, che ha sconfitto 10 volte in 14 scontri diretti. “Questo terzo set – ha concluso Nadal in conferenza stampa – è il più importante di tutta la mia stagione”.
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